Identificazione

Il contenuto del sito www.kuraraynoritake.eu/it è riservato agli operatori sanitari e riporta informazioni sui prodotti che possono creare situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza del paziente se non correttamente lette, comprese ed applicate da un professionista.

In ottemperanza con quanto previsto dalla normativa vigente, dichiaro quindi, sotto la mia responsabilità, di essere un professionista del settore odontoiatrico e/o odontotecnico e di essere pertanto autorizzato a prendere visione del contenuto presente in questo sito internet

Riabilitazioni additive no prep su denti usurati: l'innovativa "single index technique" per stampaggi in composito

Caso clinico realizzato dal Dr. Riccardo Ammannato - https://worndentition.eu/

 

Nelle riabilitazioni in presenza di usura dentale tra le varie opzioni restaurative ci sono anche gli approcci additivi no prep di stampaggi con i materiali compositi. Queste tecniche prevedono, grazie al rialzo della DVO, una ceratura da parte del tecnico che poi viene copiata attraverso delle mascherine trasparenti (analogiche o digitali) le quali vengono poi utilizzate dal clinico per stampare il composito in bocca sui denti usurati in un contesto additivo. 

Tra le tecniche di stampaggio pubblicate in letteratura, la Index Technique si differenzia per il fatto che lo stampaggio viene eseguito attraverso delle mascherine singole. Ciò permette, durante lo stampaggio, di rimuovere con facilità gli eccessi di composito inter-prossimali prima di polimerizzarlo e quindi poi poter gestire in maniera facile, veloce e predicibile la fase di rifinitura inter-prossimale. Per contro, la mascherina singola rispetto a quella unita del sestante può risultare meno stabile. Ecco perché negli stampaggi singoli è importante utilizzare su ciascun dente prima di stampare degli stabilizzatori creati per supportare la mascherina durante lo stampaggio, consentendo un “copia & incolla” della ceratura restaurativa affidabile e precisa.
Le mascherine possono essere realizzate in silicone o attraverso stampa 3D.

Nel seguente caso clinico, sono stati utilizzati:
- il composito fluido CLEARFIL MAJESTY ES Flow Low A3 sulla superficie occlusale del 27, 25 e 24;
- il composito universale CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal nella procedura di stampaggio.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale di un caso di riabilitazione nel contesto dell’usura dentale.

 

Fig. 2. Modello della ceratura restaurativa attraverso un flusso full digital con relativa mascherina singola realizzata in stampa 3D.

 

Fig. 3. Verifica dell’adattamento della mascherina singola sul dente con atterraggio sullo stabilizzatore.

 

Fig. 4. Calzata della mascherina singola con la presenza del composito sul dente. In questa fase è facile, veloce e predicibile per il clinico rimuovere il composito in eccesso inter-prossimale prima di   polimerizzarlo.

 

Fig. 5. Stampaggio singolo ultimato dopo una rifinitura facile e veloce grazie alla rimozione degli eccessi prima di polimerizzare il composito.

 

Fig. 6. Controllo a distanza degli stampaggi singoli.

 

 

Dentista:

Dr. Riccardo Ammannato

Ha conseguito la laurea in Odontoiatria presso l'Università di Genova nel 1999.
Ha frequentato il Dipartimento di Conservativa dell’Università di Zurigo, sotto la guida del Prof. F. Lutz, approfondendo tematiche relative, in particolare, all’odontoiatria adesiva ed alle sue applicazioni in conservativa e protesi.
Docente all’università di Roma Tor Vergata in restaurativa ed estetica dentale, per l’anno 2017, diretta dal Prof F. Mangani.
E’ socio attivo della European Academy Esthetic Dentistry (EAED); è socio attivo dell'Accademia Italiana di Restaurativa e Conservativa (AIC); Associate Member della American Academy Restorative Dentistry (AARD).
Ha sviluppato e poi pubblicato nel 2015 e 2018 sull’International Journal Esthetic Dentistry (IJED) un nuovo ed innovativo metodo di stampaggio per restaurare, con approccio no prep, dentatura usurata (attrito, abrasione e erosione): la “Index Technique”.
Autore di articoli in materia di odontoiatria restaurativa diretta e indiretta e relatore a corsi e congressi internazionali.
Svolge la libera professione in Genova con approccio multidisciplinare, ma con particolare approfondimento dell’odontoiatria estetica e restaurativa.

 

Restauro di un singolo incisivo centrale superiore

Caso clinico realizzato da Vasilis Vasiliou

 

L'ARTE DI RESTAURARE I SORRISI: MAESTRIA NELLA SFIDA DI UN SINGOLO INCISIVO CENTRALE

Il restauro di un singolo incisivo centrale superiore è probabilmente la sfida più grande che un odontotecnico possa affrontare nel lavoro quotidiano. In particolare, nei pazienti giovani, è fondamentale restituire il sorriso alla sua bellezza originale. Un restauro percepibile come tale potrebbe avere un impatto negativo sulla loro autostima e sulla qualità della vita, anche a lungo termine.

 

TRA GIOIA E DISPERAZIONE

Prendiamo il caso di Ioanna, una ragazza di 14 anni che si è presentata in studio in preda alla disperazione. Solo poche ore prima, era al settimo cielo: la sua band preferita si era esibita per la prima volta a Cipro e lei era riuscita a comprare i biglietti per sé e per la sua migliore amica. Emozionate, erano arrivate al concerto, la band aveva iniziato a suonare e la folla ballava al ritmo della musica. Sembrava il giorno più bello della sua vita. Durante l’esecuzione della canzone più amata, il pubblico era in delirio, saltando e ballando con entusiasmo. In mezzo a tutta questa euforia, Ioanna è stata improvvisamente spinta con forza. È caduta, battendo il viso contro un sedile davanti a lei. Il dolore ha fermato il tempo, e sono passati alcuni secondi prima che capisse cosa fosse successo: sentendo il sapore del sangue in bocca, ha esplorato i denti con la lingua e si è resa conto che uno dei suoi incisivi centrali si era fratturato.

 

IMPATTO SULLA QUALITÀ DELLA VITA

Questa è solo una delle tante storie toccanti che ascoltiamo ogni giorno. Una caduta durante un concerto, una spinta a una festa di compleanno, un incidente stradale: tanti eventi possono rovinare un sorriso giovane e splendente. Prestando attenzione ai pazienti e alle loro storie, ci si rende conto di quanto possano essere colpiti da queste situazioni. Molti si coprono la bocca quando ridono o evitano di sorridere del tutto.

Un odontotecnico che si dedica con passione alla restituzione del sorriso è consapevole dell'impatto che il suo lavoro può avere e della responsabilità che comporta. Un risultato eccellente non solo ripristina il sorriso, ma anche la fiducia in sé stessi, permettendo al paziente di ridere liberamente e di esprimersi senza timori (Figg. 1-5). Un esito compromesso, invece, può avere l'effetto opposto. Essere consapevoli di questo ruolo dovrebbe essere la motivazione principale per migliorarsi continuamente.

 

Fig. 1. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: primo strato.

 

Fig. 2. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: strato due.

 

Fig. 3. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: terzo strato. Dopo la prima cottura, sono stati integrati piccoli dettagli, seguiti da una seconda cottura. Infine, il restauro è stato rifinito con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain e Glaze.

 

Fig. 4. Il risultato del trattamento è in grado di ripristinare non solo il sorriso, ma anche la fiducia in se stessa della giovane ragazza.

 

Fig. 5. Subito dopo la cementazione, il restauro è appena identificabile, solo i tessuti molli hanno bisogno di un po' di tempo per recuperare.

 

ASPETTI DA CONSIDERARE

Ma come affrontare nel modo migliore il restauro di un incisivo centrale singolo? Il successo di questo tipo di restauro risiede nella forma, che rappresenta la parte più difficile. Creare una morfologia naturale è più della metà del lavoro. L'altro elemento chiave è il colore. La riproduzione del colore dipende dalla comprensione di come funzionano le ceramiche utilizzate: riflessione della luce, assorbimento, traslucenza, opalescenza, valore e dettagli caratteristici. Più esperienza si acquisisce nella comprensione delle proprietà ottiche di denti e ceramiche, migliori saranno i risultati ottenuti.

Un valido supporto viene dall’uso di una fotocamera, un obiettivo macro e un flash a doppia luce, strumenti fondamentali per catturare e analizzare la situazione intraorale. Per un’analisi iniziale e una comprensione della forma e del colore, preferisco sempre vedere i pazienti nel mio laboratorio odontotecnico. Osservare direttamente il colore permette di ottenere una percezione più realistica di ciò che deve essere creato.

La chiave per la realizzazione del piano di trattamento è l’utilizzo di materiali affidabili e facili da gestire, come KATANA™ Zirconia e ceramiche CERABIEN™ ZR (entrambi di Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

FASI OPERATIVE

Quando si realizza un restauro anteriore, come nel caso illustrato nelle Figg. 6-14, il primo aspetto su cui concentrarsi è il valore cromatico del dente. Una volta realizzata la struttura con il giusto valore, bisogna riprodurre ciò che si osserva: l’incisivo adiacente presenta mamelloni, sfumature blu e arancioni? Questi dettagli devono semplicemente essere osservati e copiati, senza inventare nulla di superfluo. La parte più difficile è sfruttare lo spazio disponibile in modo ottimale. Se c’è molto spazio per la ceramica, può risultare difficile mantenere il valore corretto della struttura ed evitare un aspetto grigiastro. A seconda del colore del moncone, dell'età del paziente, della texture naturale della superficie e dello spazio disponibile, si seleziona l'approccio di stratificazione e la tecnica di finitura più appropriati.

 

Fig. 6. Sostituzione di una corona anteriore: dente preparato con grave decolorazione. L'incisivo centrale adiacente ha una forma particolare e una struttura cromatica interna vivace.

 

Fig. 7. Struttura in KATANA™ Zirconia ML nel colore A3. Essendo il colore di riferimento A3.5, è stato scelto un materiale abbastanza opaco in una tonalità leggermente più chiara per ottenere l'effetto di mascheratura richiesto.

 

Fig. 8. Procedura di stratificazione a cottura singola: Applicazione di CERABIEN™ ZR Opacious Body,...

 

Fig. 9. … Cervical Body, …

 

Fig. 10. … Body e Transitional Body.

 

Fig. 11. Cut-back incisale…

 

Fig. 12. … e la creazione della struttura del mammellone.

 

Fig. 13. Applicazione di Aqua Blue 1…

 

Fig. 14. …seguito da T Blue…

 

Fig. 15. ...e Luster Porcelains.

 

Fig. 16. Effetto alone creato con Body.

 

Fig. 17. Risultato del trattamento. (Dopo una prima cottura seguita da piccoli aggiustamenti, una seconda cottura, la texturizzazione della superficie e la smaltatura con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain Clear Glaze).

 

CONCLUSIONE

Realizzare un incisivo centrale singolo è una sfida che ci porta fuori dalla nostra zona di comfort. Tuttavia, prestando attenzione, osservando attentamente i denti adiacenti e utilizzando materiali che conosciamo a fondo, possiamo soddisfare – e spesso superare – le aspettative dei nostri pazienti. Strumenti come fotocamere, esperienza sui materiali e una tecnica precisa aiutano a ottenere risultati prevedibili. Tuttavia, il mio principio guida è sempre stato: “Se vuoi che le cose intorno a te cambino, devi essere tu il primo a cambiare.”
Il miglioramento continuo è essenziale per crescere professionalmente. Con i giusti mentori, che ci insegnano i segreti della stratificazione e ci ispirano a progredire, possiamo restituire ogni volta sorrisi e fiducia ai nostri pazienti.

 

Ringraziamenti

Un ringraziamento speciale va agli odontoiatri che hanno curato i pazienti presentati nel caso qui sopra: – Andreas Skyllouriotis DDS, MSD, Surgically-Trained Prosthodontist, e Theo Odysseos, DDS, Diplomate, American Board of Oral Implantology / Implant Dentistry.

 

Odontotecnico:

VASILIS VASILIOU

Vasilis Vasiliou è nato a Nicosia, Cipro, e si è diplomato alla Scuola Tecnica per Odontotecnici di Atene nel 2004. Ha approfondito la sua formazione frequentando diversi seminari avanzati condotti da mentori ed esperti del settore, come Ilias Psarris e Nondas Vlachopoulos.

Nel corso della sua carriera, Vasilis ha apportato contributi significativi alla comunità odontoiatrica, tra cui la presentazione a varie conferenze in Grecia e la pubblicazione di articoli su riviste odontoiatriche greche. Dal 2020 è un opinion leader per l'azienda di spazzole MPF e, dal 2022, un ambasciatore HASS. Dal 2019 Vasilis è un membro attivo dell'International Team for Implantology (ITI).

Insieme al padre, Vasilis gestisce un laboratorio odontotecnico di successo a Nicosia, specializzato in restauri in ceramica integrale e su impianti. La sua vasta esperienza e il suo impegno per l'eccellenza lo hanno reso un professionista rispettato nel suo campo.

Cementazione di un frammento di corona fratturato

Caso clinico realizzato dalla Dr.ssa Aleksandra Łyżwińska DMD, Varsavia, Polonia

 

Le lesioni dentali possono essere fonte di stress per i pazienti, per i genitori di pazienti pediatrici e per gli stessi dentisti. I seguenti suggerimenti aiutano a trasformare il trattamento delle fratture coronali in una procedura semplice, rapida e prevedibile. Nel caso descritto, si è optato per la riattaccatura dei frammenti della corona fratturata


PAZIENTE GIOVANE CON UN INCISIVO CENTRALE FRATTURATO

Una paziente di 16 anni si è presentata immediatamente dopo un incidente. L’incisivo centrale superiore sinistro risultava fratturato, con coinvolgimento di metà dello smalto e della dentina coronale (Fig. 1). La polpa non era esposta, ma la linea di frattura era piuttosto vicina alla camera pulpare (Fig. 2). Dopo l'esame clinico e la valutazione radiografica, la paziente è stata anestetizzata. Durante il posizionamento, la diga di gomma si è lacerata tra l’incisivo centrale e quello laterale sinistro (Figg. 3 e 4). Vista la giovane età della paziente e la sua limitata collaborazione, si è deciso di procedere senza sostituire la diga di gomma. In questa specifica regione, il flusso di saliva dal palato era limitato, riducendo il rischio di contaminazione.

 

Fig. 1.  Frattura dell'incisivo centrale mascellare sinistro il giorno dell'incidente.

 

Fig. 2. Vista occlusale dei denti anteriori mascellari con la polpa dell'incisivo centrale fratturato in evidenza.

 

Fig. 3. La diga di gomma posizionata e strappata tra l'incisivo centrale e quello laterale di sinistra.

 

Fig. 4. Vista occlusale dei denti isolati con diga di gomma.

 

RIMOZIONE DEI PRISMI DI SMALTO NON SUPPORTATI

Per garantire un'adesione di alta qualità e un risultato estetico naturale, è necessario rimuovere i prismi di smalto non supportati. L’uso di frese potrebbe risultare troppo invasivo, rimuovendo eccessiva struttura dentale e compromettendo l’allineamento dei frammenti coronali. Per questo motivo, è stata scelta la tecnica di sabbiatura con particelle di allumina da 50 μm. Per evitare l'esposizione iatrogena della polpa, la parte più profonda del dente è stata protetta con un composito fluido colorato prima della sabbiatura (Fig. 5). I denti adiacenti sono stati protetti con una matrice metallica (Fig. 6). Pochi secondi di sabbiatura sono stati sufficienti per rimuovere i prismi di smalto e ottenere una superficie omogenea (Fig. 7). Successivamente, il composito fluido colorato è stato rimosso dalla superficie dentinale e il frammento è stato trattato nello stesso modo.

 

Fig. 5. Preparazione per la sabbiatura: Area dentinale vicino alla polpa protetta con composito fluido.

 

Fig. 6. Protezione dei denti adiacenti con una striscia metallica.

 

Fig. 7. Superficie omogenea dello smalto dopo l'abrasione ad aria.

 

RIATTACCO DEL FRAMMENTO ALLA STRUTTURA DENTALE RESIDUA

Dopo il trattamento con sabbiatura, è stata verificata e approvata la precisione dell’adattamento tra il dente e il frammento (Fig. 8). Per migliorare la ritenzione del frammento, questo è stato fissato a un micro applicatore con resina composita. In alternativa, si possono utilizzare portatori protesici prefabbricati. Successivamente, è stata eseguita la mordenzatura selettiva dello smalto, sia sul dente che sul frammento (Figg. 9 e 10). Durante questa fase, i denti adiacenti sono stati protetti con una matrice in celluloide (Fig. 11), e per adattare meglio la matrice alla superficie distale, è stato posizionato un cuneo curvo interprossimale (Fig. 12).

Il sistema adesivo scelto è stato CLEARFIL™ SE Bond 2 (Kuraray Noritake Dental Inc.). Dopo l’applicazione dell’adesivo su dente e frammento (Fig. 13), è stata applicata una piccola quantità di CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low (Kuraray Noritake Dental Inc.), nella tonalità A2, sulla parte del frammento trattata con adesivo. Dopo un attento riposizionamento del frammento e mantenendolo in posizione con il micro applicatore, il composito è stato fotopolimerizzato.

 

Fig. 8. Perfetta aderenza del frammento al dente.

 

Fig. 9. Mordenzatura selettiva dello smalto del dente...

 

Fig. 10. …e il frammento.

 

Fig. 11. Posizione del cuneo...

 

Fig. 12. ...utilizzati per un migliore adattamento alla superficie distale.

 

Fig. 13. Frammento trattato con CLEARFIL™ SE Bond 2 PRIMER e BOND, entrambi asciugati con aria, mentre il Bond è stato fotopolimerizzato.

 

Fig. 14. Il frammento è tornato al suo posto.

 

Fig. 15. Vista occlusale dei denti con il frammento riattaccato che si adatta perfettamente al calco.

 

RIMOZIONE DEGLI ECCESSI E LUCIDATURA

Gli eccessi di composito sono stati rimossi con una lama da bisturi e dischi abrasivi. L'intero restauro è stato poi lucidato utilizzando TWIST™ DIA for Composite (Kuraray Noritake Dental Inc., Fig. 16). L’integrazione ottica è stata immediatamente soddisfacente grazie al fatto che il frammento è stato conservato in acqua durante l’attesa e il trattamento. I denti isolati con la diga di gomma tendono a disidratarsi rapidamente, diventando temporaneamente più chiari. Tuttavia, la conservazione del frammento in acqua ha ridotto al minimo questo effetto, permettendo una valutazione più accurata del risultato estetico. Questo ha avuto un impatto positivo sulla soddisfazione della paziente. In questo caso, il frammento e la struttura dentale avevano un aspetto simile, con una leggera maggiore luminosità dovuta alla manipolazione sotto diga di gomma o all'esposizione all'aria.

 

Fig. 16. Subito dopo la lucidatura, il frammento ha quasi la stessa luminosità del dente grazie all'accumulo di acqua. È visibile un leggero effetto di disidratazione.

 

RISULTATO DEL TRATTAMENTO

Per ottenere un’estetica ottimale e una lucentezza duratura, il composito è stato rilucidato dopo una settimana (Fig. 17). Questo è stato realizzato utilizzando un gommino lucidante TWIST™ DIA for Composite ad alta brillantezza, seguito dalla lucidatura con pasta diamantata e una spazzola in pelo di capra.

 

Fig. 17. Esito del trattamento dopo una settimana.

 

Dopo una settimana, i denti isolati con diga di gomma e il frammento di corona fratturato hanno subito una reidratazione, tornando al loro colore naturale. L'adattamento cromatico è stato soddisfacente. I riflessi della luce sulla superficie labiale del dente trattato hanno restituito una brillantezza naturale, rendendo quasi invisibile il sito della frattura. Oltre all'estetica, sono stati ottenuti anche ottimi risultati terapeutici: il dente risponde adeguatamente agli stimoli ed è privo di dolore.

 

CONCLUSIONE

L’approccio descritto rappresenta un'opzione di trattamento preziosa per i traumi anteriori con frammenti di dimensioni significative ancora disponibili. La riattaccatura della struttura naturale elimina la necessità di tecniche di stratificazione multistrato complesse e di modellazione manuale, preservando al massimo la struttura dentale rimanente. Invece di preparare il dente, è sufficiente rimuovere i prismi di smalto non supportati e rendere ruvida la superficie.

 

* CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low è indicato per scopi di cementazione. Tuttavia, la cementazione di frammenti dentali non è esplicitamente menzionata nelle istruzioni per l'uso. La decisione di utilizzare il prodotto in questo contesto è stata presa dal dentista responsabile del trattamento.

 

Dentista:

DR.SSA ALEKSANDRA ŁYŻWIŃSKA DMD

Aleksandra Łyżwińska si è laureata presso l'Università Medica di Varsavia, dove ha successivamente lavorato come docente e assistente presso il Dipartimento di Odontoiatria Conservativa con Endodonzia. Nella sua pratica quotidiana, si concentra sull’odontoiatria adesiva, con particolare interesse per le tecniche minimamente invasive e la terapia della polpa vitale. Dal 2020, tiene corsi di odontoiatria conservativa collaborando con importanti centri di formazione in Polonia e a livello internazionale. È opinion leader per Kuraray Noritake e il suo account Instagram è @aleksandra.lyzwinska, qui condivide contenuti educativi per dentisti.

Realizzare un'overdenture in zirconia in modo efficiente

Caso clinico dell’Odt. Mathias Berger, Francia

 

Ogni paziente è unico. Il loro background specifico, le loro esigenze funzionali e le loro richieste estetiche devono essere rispettate in qualsiasi piano di trattamento ortodontico. Tuttavia, l'importanza di un approccio individuale al trattamento aumenta con il numero di denti da sostituire: Dopotutto, l'impatto dei restauri sull'estetica del viso e sulla qualità della vita del paziente non è mai così grande come quando mancano tutti i denti. Fortunatamente, sono disponibili materiali e tecniche odontoiatriche adeguate per un approccio individuale e incentrato sul paziente, indipendentemente dalle sfide da superare.

 

Un paziente con bruxismo

Nel caso in esame, un paziente maschio anziano con bruxismo aveva bisogno di una nuova protesi mascellare. Dopo l'inserimento di cinque impianti nel mascellare, non aveva alcuna propriocezione nella mandibola. Questa mancanza di sensibilità ha avuto un impatto sull'overdenture da produrre: il materiale e il design dovevano essere accuratamente selezionati in modo da resistere alle forze masticatorie incontrollate. Poiché le complicazioni tecniche sono più facili da riparare rispetto a quelle biologiche, l'overdenture non doveva essere infrangibile, ma la sostituzione delle singole unità doveva essere facilmente gestibile.

 

Design della protesi in due parti

La soluzione è stata un progetto in due parti con una barra fresata costituita dall'area gengivale e dai monconi dentali (fig. 1) combinati con corone singole. Il materiale scelto per la barra è stato KATANA™ Zirconia HTML Plus (Kuraray Noritake Dental Inc.) con una resistenza alla flessione uniforme di 1.150 MPa su tutto il disco, mentre le corone singole sono state fresate da KATANA™ Zirconia YML che offre una gradazione di traslucenza e di resistenza naturali. Mentre per le corone posteriori è stato scelto un design monolitico, le sei corone per la regione anteriore sono state sottoposte a un micro cut-back per una micro-stratificazione estetica con la ceramica CERABIEN™ ZR. Lo schema cromatico per l'individualizzazione delle corone anteriori è illustrato nella fig. 2. In breve, la personalizzazione è stata eseguita con i colori interni Cervical 1, Grayish Blue, Dark Grey e A+. Lo strato di finitura sugli incisivi è stato realizzato principalmente con materiali LT0 con alcuni CCV-3 sulla zona cervicale e LT Natural sui lobi mesiali e distali. Sui canini è stato utilizzato LT1 invece di LT0. Le corone posteriori sono state semplicemente rifinite con ceramica liquida (CERABIEN™ ZR FC Paste Stain, Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

Fig. 1. Barra sinterizzata fresata da KATANA™ Zirconia HTML Plus.

 

Fig. 2. Mappa cromatica per la micro-stratificazione nella regione anteriore.

 

La fig. 3 mostra le corone singole finite con i loro effetti cromatici individuali e adeguati all'età sulla barra sinterizzata. Dopo aver controllato l'adattamento delle corone, le aree gengivali della barra sono state individualizzate con CERABIEN™ ZR Tissue Porcelain (fig. 4). Successivamente, le corone sono state cementate sugli abutment in zirconia (fig. 5), lasciando i fori di accesso alle viti in posizioni esteticamente non critiche (fig. 6). La figura 7 mostra l'overdenture finale pronta per la prova. Grazie all'eccellente adattamento agli impianti (fig. 8), è stato possibile fissare immediatamente l'overdenture con le viti, chiudere i fori di accesso con il composito e dimettere il paziente. L'aspetto finale è mostrato nella fig. 9.

 

Fig. 3. Corone finite sulla barra sinterizzata.

 

Fig. 4. Barra con aree di gomma individualizzate.

 

Fig. 5. Posizionamento delle corone degli incisivi centrali sulla barra.

 

Fig. 6. Foro di accesso della vite occlusale nell'overdenture finita.

 

Fig. 7. Overdenture pronta per la prova.

 

Fig. 8. Prova intraorale dell'overdenture estetica.

 

Situazione finale

 

Fig. 9. Esito del trattamento.

 

Conclusione

Questo caso clinico è un buon esempio di quanto sia importante rispettare il background, l'età e le esigenze specifiche del paziente quando si producono restauri dentali. Grazie alla grande varietà di materiali da restauro con diverse proprietà meccaniche e ottiche disponibili, è possibile creare protesi adatte praticamente a ogni paziente. A questo scopo, però, è importante tenersi aggiornati sui nuovi prodotti lanciati e sulle tecniche sviluppate. In questo modo, spesso è possibile creare soluzioni estetiche e durature con una procedura semplificata ed efficiente, come la micro-stratificazione su zirconia innovativa ad alto potenziale estetico.

 

Odontotecnico:

ODT. MATHIAS BERGER

 

Sostituzione dell'amalgama: perché e quando le ceramiche ibride sono un'ottima opzione

Caso clinico del Dr. Enzo Attanasio

 

La scelta del materiale da restauro è una fase cruciale in protesi. Le ceramiche ibride offrono una serie di proprietà adatte a diverse situazioni terapeutiche, sia in presenza di denti vitali che di denti trattati endodonticamente. Utilizzando l'esempio di un caso clinico, questo articolo esplorerà i vantaggi associati all'uso delle ceramiche ibride in uno scenario di sindrome del dente incrinato.

 

SITUAZIONE INIZIALE

Il dente interessato in questo caso era un secondo premolare mandibolare destro (45 secondo la notazione FDI) con un vecchio restauro in amalgama (Figg. 1 e 2). Il paziente avvertiva dolore alla masticazione (in particolare al rilascio). Clinicamente, erano visibili linee di fessurazione orizzontali e verticali. Il dente era vitale e non presentava segni di patologia pulpare. Si è deciso di sostituire il restauro in amalgama e di ripristinare il dente con un overlay realizzato con la ceramica ibrida KATANA™ AVENCIA™ Block. Questa decisione è stata motivata da due ragioni principali. In primo luogo, se in futuro fosse necessario un trattamento canalare, il materiale ceramico ibrido avrebbe facilitato la preparazione della cavità di accesso endodontica (rispetto a qualsiasi altro materiale ceramico) e il successivo restauro con materiale da otturazione in composito. In secondo luogo, le ceramiche ibride offrono una maggiore resistenza e migliori proprietà meccaniche rispetto ai materiali da otturazione in composito applicati con una tecnica di stratificazione incrementale.

 

Fig. 1. Situazione iniziale: Vista occlusale.

 

Fig. 2. Situazione iniziale: Vista buccale.

 

PREPARAZIONE E SIGILLATURA IMMEDIATA DELLA DENTINA

Per rimuovere il restauro in amalgama e la struttura dentale circostante indebolita, la superficie occlusale del dente è stata ridotta di circa 2 mm. Per una transizione cromatica omogenea tra il dente e il restauro, il contorno della preparazione è stato creato a livello dei box interprossimali con un piano inclinato vestibolare (Fig. 3). Successivamente, è stata eseguita la sigillatura dentinale immediata (IDS) (Figg. da 4 a 10). Questa tecnica prevede l'uso di un adesivo universale come CLEARFIL™ Universal Bond Quick, che viene applicato sulla preparazione senza mordenzare preventivamente lo smalto periferico. Nella seconda fase, viene applicato un composito flowable altamente riempito. Nel caso specifico, il materiale scelto è stato CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low, applicato in uno spessore di soli 0,5 mm. La preparazione è stata rifinita con strumentazione a ultrasuoni: punte soniche SFM7 e SFD7 (Komet Dental) per la rifinitura dei box; SFD1F e SFM1F (Komet Dental) per i margini e i gradini. I bordi affilati sono stati arrotondati con dischi abrasivi e poi lucidati con lucidatrici fini. È fondamentale che lo spessore occlusale residuo (spazio protesico) sia di 1,5 mm, come richiesto dal materiale selezionato.

 

Fig. 3. Struttura dentale preparata prima della sigillatura immediata della dentina.

 

Fig. 4. IDS: Applicazione dell'adesivo universale.

 

Fig. 5. IDS: Fotopolimerizzazione dello strato adesivo.

 

Fig. 6. Strato sottile di composito fluido applicato alla preparazione.

 

Fig. 7. Contornatura,...

 

Fig. 8. ...arrotondamento dei bordi affilati...

 

Fig. 9. ...e lucidatura della superficie sigillata con strumenti dedicati.

 

Fig. 10. Preparazione dentale sigillata pronta per la presa d'impronta.

 

DALLA SCANSIONE ALLA PROVA

Dopo la scansione digitale con lo scanner intraorale Primescan™ (Dentsply Sirona), l'MDT Daniele Rondoni ha realizzato il restauro (Figg. 11 e 12). Il processo di cementazione prevede una prima fase di prova per valutare l'adattamento marginale dell'overlay e le aree di contatto. Testare l'occlusione in questa fase potrebbe essere rischioso, in quanto potrebbe portare alla frattura del restauro in caso di contatti troppo prematuri. Dopo la prova (se effettuata senza diga di gomma), il restauro può essere contaminato da sangue, saliva o gel di glicerina utilizzati per la valutazione dell'adattamento e dell'estetica. Pertanto, è necessario pulire il restauro prima di procedere con le fasi adesive. L'uso di un batuffolo di cotone imbevuto di alcol è un'opzione, ma un detergente come KATANA™ Cleaner può essere ancora migliore, in quanto pulisce chimicamente il restauro ed elimina i contaminanti.

 

Fig. 11. Overlay in ceramica ibrida sul modello stampato.

 

Fig. 12. Overlay separato.

 

CONDIZIONAMENTO DEL DENTE E DEL RESTAURO

Successivamente, il restauro è stato sabbiato (come raccomandato per la maggior parte delle ceramiche ibride) con ossido di alluminio da 50 μm utilizzando AquaCare (Akura Medical) (Fig. 13), e poi immerso in acqua distillata in un bagno a ultrasuoni per 5 minuti. Nel frattempo, è stata posizionata una diga di gomma sull'intero sestante, l'accumulo è stato sabbiato come l'intaglio dell'overlay e un mordenzante all'acido fosforico (Ultra Etch, Ultradent) è stato applicato sullo smalto, risciacquato e l'area è stata asciugata (Figg. da 14 a 17). Il restauro pulito è stato successivamente condizionato con un silano contenente 10-MDP (CLEARFIL™ Ceramic Primer Plus, Kuraray Noritake Dental Inc.) secondo le istruzioni del produttore (Fig. 18). È seguita l'applicazione dell'adesivo universale (CLEARFIL™ Universal Bond Quick) all'intaglio dell'overlay e alla preparazione e una leggera polimerizzazione su entrambi i siti (Figg. 19 e 20). Uno dei vantaggi degli adesivi universali rispetto ai sistemi adesivi a tre fasi è lo spessore minimo del film, che non compromette l'adattamento del restauro.

È importante proteggere i denti adiacenti con strisce a matrice metallica durante le fasi adesive per garantire un adattamento corretto. Questi elementi non creano difficoltà operative, ma servono allo scopo: dopo il posizionamento del restauro, il composito o il cemento utilizzato per il posizionamento sarà facilmente rimovibile dalle superfici mesiali e distali dei denti adiacenti, in quanto prive di adesivo.

 

Fig. 13. Sabbiatura del rivestimento...

 

Fig. 14. ...e la struttura del dente.

 

Fig. 15. Mordenzatura selettiva dello smalto,...

 

Fig. 16. ...seguita da un accurato risciacquo. I denti adiacenti sono protetti da una striscia di matrice metallica.

 

Fig. 17. Struttura del dente dopo mordenzatura selettiva, risciacquo e asciugatura.

 

Fig. 18. Applicazione del silano.

 

Fig. 19. Applicazione dell'adesivo universale sull’overlay.

 

Fig. 20. Trattamento della struttura dentale con l'adesivo universale.

 

POSIZIONAMENTO DEFINITIVO

Nel caso in esame, una pasta di composito riscaldata (portata a una temperatura di 55 °C) è stata estrusa nel restauro, che è stato poi posizionato applicando una pressione lenta, graduale e forte (Figg. 21 e 22). Il composito in eccesso è stato rimosso con un ablatore nelle aree buccale e linguale e con un filo interdentale (ad es. SuperFloss®, Oral-B) nelle aree interprossimali. Sono state eseguite diverse fasi di pressurizzazione fino a quando non è stato osservato più composito nell'interfaccia dente-restauro.

 

Fig. 21. Pasta composita riscaldata utilizzata per il posizionamento definitivo.

 

Fig. 22. Restauro posizionato sotto la diga di isolamento in gomma.

 

Quindi, il composito è stato polimerizzato per 30 secondi dai lati buccale e linguale con due lampade di polimerizzazione, prima di applicare il gel di glicerina sui margini e polimerizzare da occlusale per un altro minuto (Fig. 23). Se si presta molta attenzione alla rimozione del composito in eccesso durante le fasi di posizionamento, le successive fasi di rifinitura saranno facili e veloci (Figg. da 24 a 27). La rifinitura e la lucidatura delle aree interprossimali sono state eseguite con un manipolo EVA e le strisce di rifinitura 3M™ Sof-Lex™ (3M). Per la rifinitura delle aree buccali e linguali, è stata utilizzata una fresa diamantata a forma di fiamma a grana media (diametro 14/16). Infine, i margini devono essere lucidati con lucidatrici per composito come TWIST™ DIA for Composite (Kuraray Noritake Dental Inc.). Una volta terminata l'anestesia locale, si dovrebbe osservare la cessazione della sintomatologia dolorosa, come si è visto nel caso in esame. L'esito del trattamento è mostrato nelle Figure 28 e 29.

 

 

Fig. 23. Polimerizzazione attraverso uno strato di gel di glicerina che blocca l'ossigeno.

 

Fig. 24. Rifinitura del margine buccale e linguale con una fresa diamantata a griglia media e a forma di fiamma.

 

Fig. 25. Rifinitura delle aree interprossimali con manipolo EVA (grana fine).

 

Fig. 26. Controllo dei contatti occlusali.

 

Fig. 27. Lucidatura occlusale.

 

SITUAZIONE FINALE

Fig. 28. Risultato del trattamento - vista buccale.

 

Fig. 29. Risultato del trattamento - vista occlusale.

 

CONCLUSIONE

Per i denti posteriori restaurati con amalgama e con un livello significativo di distruzione, la sostituzione del restauro con overlay in ceramica ibrida può essere un'ottima opzione. Le proprietà meccaniche del materiale sono solitamente superiori a quelle dei compositi stratificati, la lavorazione è possibile in studio o in laboratorio ed è relativamente rapida (non è necessaria la cottura), mentre la procedura di posizionamento clinico è simile a quella della vetroceramica, con la differenza principale che la sabbiatura sostituisce la mordenzatura dell'intaglio del restauro. Uno dei vantaggi più importanti della ceramica ibrida rispetto alla vetroceramica, tuttavia, è la possibilità di modificare il restauro quando lo si desidera. Le cavità di accesso endodontiche vengono facilmente preparate e chiuse con il composito, i punti di contatto vengono regolati rapidamente e la superficie viene lucidata o rilucidata in pochissimo tempo. Inoltre, le proprietà di usura sono simili a quelle della struttura dentale e i pazienti sono soddisfatti del tocco e della sensazione naturale. Anche le proprietà estetiche sono notevoli.

 

Dentista:

DR. ENZO ATTANASIO

 

Il Dr. Enzo Attanasio si è laureato nel 2008 in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Nel 2009 si è specializzato nell'uso del laser e delle nuove tecnologie nel trattamento dei tessuti orali e periorali presso l'Università di Firenze. Nello stesso anno ha frequentato il corso di Endodonzia Clinica del Prof. Arnaldo Castellucci presso il Centro Didattico di Microendodonzia di Firenze dove, nel 2012, ha completato la formazione in Microendodonzia Chirurgica. Nel 2017 ha frequentato il corso di Restauri adesivi diretti e indiretti presso il centro di formazione Think Adhesive del Prof. Riccardo Becciani a Firenze, dove è poi diventato tutor. Oggi, come membro dell'AIC italiana e con sede a Lamezia Terme, il dottor Attanasio ha un interesse particolare per l'Endodonzia e la Conservativa Estetica.

 

L'arte di restaurare i sorrisi: dominare la sfida di un singolo incisivo centrale

L'arte di restaurare i sorrisi: dominare la sfida di un singolo incisivo centrale

Il restauro di un singolo incisivo centrale mascellare è forse la sfida più grande che un odontotecnico possa affrontare nel lavoro quotidiano. Soprattutto quando un paziente è giovane, è estremamente importante riportare il suo sorriso alla sua bellezza originale. Qualsiasi restauro che sia percepito come tale potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia in se stessi e sulla qualità della vita anche a lungo termine.

 

Una storia di gioia e disperazione

Prendiamo Ioanna, una ragazza di 14 anni che si è presentata nello studio dentistico in uno stato di disperazione. Nelle ore precedenti era stata al settimo cielo: la sua band preferita si esibiva per la prima volta a Cipro e lei era riuscita a comprare i biglietti per sé e per la sua migliore amica. Emozionate, erano arrivate al concerto, la band aveva iniziato a suonare e la folla ballava a ritmo di musica. Aveva la sensazione che quello sarebbe stato il giorno più bello della sua vita. Quando la band suonò la sua canzone più famosa, la gente era in delirio e saltava su e giù in estasi. Tra tutti i balli e le risate esuberanti, però, Ioanna fu improvvisamente colpita da una forte spinta. Cadde, sbattendo il viso contro qualcosa di duro: il sedile di fronte a lei. Il dolore congelò il tempo e ci vollero alcuni secondi prima che capisse cosa era successo: sentendo il sangue in bocca, esplorò i denti con la lingua e si rese conto che uno degli incisivi centrali si era fratturato.

 

Influenzare la qualità della vita

Questa è una delle tante storie toccanti che ascoltiamo ogni giorno. Una caduta durante un concerto, uno spintone alla festa di compleanno di qualcuno, un incidente stradale: Sono molti gli eventi che possono rovinare un sorriso giovane e bello. Prestando attenzione ai pazienti coinvolti e alle loro storie, ci si rende conto di quanto alcuni di loro siano fortemente colpiti da tutto questo. si coprono la bocca quando ridono o trattengono il sorriso.

Ogni odontotecnico che si impegna a ripristinare nel miglior modo possibile il sorriso perduto è probabilmente consapevole dell'impatto che il suo lavoro può avere e della responsabilità che ne deriva: un bel risultato ripristinerà non solo il sorriso, ma anche la fiducia in se stessi, consentirà di ricominciare a ridere felicemente, a esprimersi comodamente e semplicemente a godere di nuovo dell'interazione sociale (Figg. da 1 a 5). Risultati compromessi, invece, potrebbero avere l'effetto opposto. La consapevolezza di questo ruolo dovrebbe essere la motivazione di ogni tecnico per migliorare giorno dopo giorno. Evolvere per questi momenti, quando il nostro lavoro porta lacrime di gioia ai nostri pazienti.

 

Fig. 1. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: primo strato.

 

Fig. 2. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: secondo strato.

 

Fig. 3. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: terzo strato. Dopo la prima cottura, sono stati integrati piccoli dettagli, seguiti da una seconda cottura. Infine, il restauro è stato rifinito con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain and Glaze.

 

Fig. 4. Risultato del trattamento in grado di ripristinare non solo il sorriso, ma anche la fiducia in se stessa della ragazza.

 

Fig. 5. Subito dopo la cementazione del restauro, il restauro è appena identificabile, solo i tessuti molli hanno bisogno di un po' di tempo per riprendersi.

 

Aspetti da considerare

Ma come procedere per restaurare gli incisivi centrali singoli nel miglior modo possibile? Il successo di questo tipo di restauro si nasconde nella forma, che è la parte più difficile. Riuscire a creare una morfologia naturale è più di metà della battaglia. L'altra parte importante è il colore. La chiave per riprodurre il colore sta nel capire come funzionano le ceramiche utilizzate. Si tratta di riflessione e assorbimento della luce, traslucenza e opalescenza, valore e dettagli caratteristici. Più si acquisisce esperienza e si comprendono le proprietà ottiche dei denti e delle ceramiche, migliori saranno i risultati ottenuti. Il supporto è offerto da una fotocamera, un obiettivo macro e un doppio flash, che vengono utilizzati per catturare e analizzare la situazione intraorale. Per un'analisi iniziale e una comprensione della forma e del colore, mi piace vedere i pazienti nel mio laboratorio odontotecnico. Sentire il colore aiuta a sviluppare l'immagine più realistica possibile di ciò che deve essere creato. La chiave per realizzare con successo il piano appena sviluppato è l'uso di materiali affidabili e facili da maneggiare, nel mio caso KATANA™ Zirconia e la ceramica CERABIEN™ ZR (entrambe Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

Possibili passi

La prima cosa su cui concentrarsi quando si inizia a produrre un restauro anteriore - come nel caso presentato nelle figure da 6 a 14 - è il valore corretto del dente. Non appena la struttura o la base sono prodotte nel valore giusto, è necessario posizionare ciò che si vede. Il dente adiacente presenta mamellature, tracce di blu e arancio? Queste caratteristiche vanno semplicemente osservate e copiate. Non c'è bisogno di creare qualcosa di fantasioso. La parte difficile è utilizzare lo spazio disponibile in modo ragionevole. Quando c'è molto spazio per la ceramica, può essere difficile mantenere il valore della struttura ed evitare un aspetto grigiastro. A seconda del colore del moncone, dell'età del paziente, della struttura naturale della superficie e dello spazio disponibile, si può scegliere un approccio di stratificazione e una tecnica di finitura adeguati.

 

Fig. 6. Sostituzione di una corona anteriore: dente preparato con grave decolorazione. L'incisivo centrale adiacente ha una forma particolare e una struttura cromatica interna vivace.

 

Fig. 7. Struttura in KATANA™ Zirconia ML nel colore A3. Essendo il colore target A3.5, è stato scelto un materiale abbastanza opaco in una tonalità leggermente più chiara per ottenere l'effetto di mascheramento richiesto.

 

Fig. 8. Procedura di stratificazione a cottura singola: applicazione di CERABIEN™ ZR Opacious Body, ...

 

Fig. 9. ...Cervical Body, ...

 

Fig. 10. ...Body e Transitional Body.

 

Fig. 11. Cut-back incisale...

 

Fig. 12. ...e la creazione della struttura dei mammelloni.

 

Fig. 13. Applicazione di Aqua Blue 1...

 

Fig. 14. ...seguito da T Blue...

 

Fig. 15. …e Luster Porcelain.

 

Fig. 16. Effetto alone creato con Body.

 

Fig. 17. Risultato del trattamento. (Dopo una prima cottura seguita da piccoli aggiustamenti, una seconda cottura, la testurizzazione della superficie e la smaltatura con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain Clear Glaze).

 

Conclusione

La creazione di un singolo centrale ci porta fuori dalla nostra zona di comfort. Prestando attenzione, osservando attentamente i denti adiacenti e utilizzando materiali che conosciamo bene, è possibile soddisfare o superare le aspettative dei nostri pazienti. Sebbene strumenti specifici come la fotocamera e l'esperienza con i materiali utilizzati ci aiutino a produrre risultati prevedibili, il mio credo principale è "Se vuoi che le cose intorno a te cambino, devi prima cambiare te stesso". Per migliorare continuamente, è quindi necessario concentrarsi sulla crescita e sull'avanzamento professionale. Con i giusti mentori che ci insegnano i segreti della stratificazione e ci ispirano e motivano a continuare a progredire, diventa più facile restituire il sorriso e la fiducia in se stessi ai nostri pazienti ogni volta che ne hanno bisogno.

 

Ringraziamenti

Un ringraziamento speciale va agli odontoiatri che hanno curato i pazienti presentati qui sopra: Andreas Skyllouriotis DDS, MSD, protesista con formazione chirurgica, e Theo Odysseos, DDS, diplomato, American Board of Oral Implantology / Implant Dentistry.

 

 

Odontotecnico:

VASILIS VASILIOU


Vasilis Vasiliou è nato a Nicosia, Cipro, e si è diplomato alla Scuola Tecnica per Odontotecnici di Atene nel 2004. Ha approfondito la sua formazione partecipando a diversi seminari avanzati condotti da mentori ed esperti del settore, come Ilias Psarris e Nondas Vlachopoulos.

Nel corso della sua carriera, Vasilis ha dato un contributo significativo alla comunità odontoiatrica, presentando ad esempio in varie conferenze in Grecia e pubblicando articoli su riviste odontoiatriche greche. Dal 2020 è un opinion leader per l'azienda di spazzole MPF e, dal 2022, un ambasciatore HASS. Dal 2019 Vasilis è un membro attivo dell'International Team for Implantology (ITI).

Insieme al padre, Vasilis gestisce un laboratorio odontotecnico di successo a Nicosia, specializzato in restauri in ceramica integrale e su impianti. La sua vasta esperienza e il suo impegno per l'eccellenza lo hanno reso un professionista rispettato nel suo campo.

 

BEST.FIT: una tecnica ibrida per un restauro efficiente ed estetico dei denti anteriori

Caso clinico del Dr. Enzo Attanasio

L’introduzione sul mercato di compositi di nuova generazione, nanoriempiti e altamente caricati, ha aperto le porte a nuove tecniche di gestione dei restauri diretti e semidiretti. In particolare, negli ultimi 10 anni, si è assistito a una grande rivoluzione nel mondo dei compositi fluidi che, oltre ad esser stati prodotti con una percentuale di riempitivo molto simile a quelli dei compositi compattabili, attraverso dei precisi interventi di produzione a livello della gestione della matrice resinosa, sono stati prodotti con diverse viscosità, offrendo vantaggi innumerevoli sia dal punto di vista dell’handling, e quindi del loro utilizzo in campo clinico, ma anche e soprattutto dal punto di vista delle loro caratteristiche meccaniche e fisiche.

 

FLOWABLE INJECTION TECHNIQUE

Questa nuova era dei compositi fluidi ha visto nascere e svilupparsi una tecnica descritta in letteratura come Flowable Injection Technique.
Questa tenica, sfruttando compositi fluidi di nuova generazione, permette di riprodurre le forme anatomiche, create da un tecnico in laboratorio attraverso una ceratura diagnostica, direttamente nella bocca dei pazienti attraverso delle mascherine in silicone trasparenti, all’interno delle quali il composito viene iniettato e veicolato tramite appositi fori da iniezione.
riprodotti, restano tutti separati tra di loro.

La differenza sostanziale rispetto ai classici mock up sta nel fatto che gli elementi dentari riprodotti restano tutti separati tra di loro. L’utilizzo di questa tecnica permette di offrire ai propri pazienti dei risultati predicibili, perché identici a quelli sviluppati sul wax up del tecnico, in meno tempo alla poltrona rispetto a quanto sarebbe possibile attraverso un veneering diretto, e della durata nel tempo pressoché identica a quella dei classici restauri diretti in composito.

 

VANTAGGI E SFIDE

Il vantaggio principale di questa tecnica è la riproduzione fedele dei dettagli morfologici che il tecnico crea sul wax-up diagnostico e che il clinico può riprodurre con il minimo sforzo. Il restauro prodotto con la flowable injection technique, se tutti i passaggi sono seguiti correttamente, richiede una rifinitura minima da parte del clinico, che deve concentrarsi solo sulla lucidatura del composito.

Tuttavia, un limite è la difficoltà di isolare il campo operatorio, che spesso richiede una tecnica split-dam o un divaricatore labiale, con tutte le difficoltà adesive che ne conseguono. L'uso di una diga di gomma è fattibile solo in caso di eucromia dei tessuti dentali periferici al restauro, consentendo al tecnico di creare un wax-up con margini di preparazione sopragengivale.

Un altro compromesso della Flowable Injection Technique è la gestione monomassa del composito. Questo rende possibile riprodurre le traslucenze incisali naturali tipiche dei pazienti giovani solo eseguendo complessi cut-back e successive pitture incisali. Senza le competenze specifiche dell'operatore, i risultati di questa procedura manuale che richiede molto tempo sono imprevedibili.

 

TECNICA IBRIDA: BEST.FIT

Nella gestione dei limiti e dei vantaggi delle tecniche di restauro diretto anteriore e di Flowable Injection Technique, si inserisce una tecnica ibrida tra queste due, che supera i limiti ed esalta le potenzialità di entrambe: la tecnica BEST.FIT (Buccal Enamel Shade Through Flowable Injection Technique).
La BEST.FIT permette all’operatore di gestire la delicata fase di riproduzione dello strato vestibolare di smalto del restauro anteriore, attraverso la tecnica della Flowable Injection, tenendo ben presenti alcuni aspetti e avendo alcune accortezze nella gestione della fase di iniezione.

PROCEDURA

La mascherina trasparente utilizzata per la creazione dello strato di smalto buccale è simile a quella utilizzata nella tecnica originale di iniezione fluida. La fase iniziale della gestione del restauro segue tutti i passaggi classici della tecnica diretta, richiedendo l'isolamento con la diga di gomma. Lo strato di smalto palatale viene ricreato con un composito compattabile altamente traslucente e la porzione palatale delle pareti interprossimali viene prodotta con un sistema di matrici idoneo. Poi, il corpo del restauro viene definito con masse opache, creando mamelloni e aggiungendo effetti incisali.

È fondamentale controllare, utilizzando una mascherina guida in silicone vestibolare, che lo spessore dello smalto residuo sia di circa 0,3 mm. La parte buccale viene infine ricostruita durante la fase di iniezione. Si consiglia di provare la mascherina trasparente in silicone dopo ogni fase di ricostruzione per controlare che il suo inserimento sia sempre passivo dopo ogni passaggio.


Dopo aver creato il nucleo del restauro, è necessario separare l'elemento da iniettare da quelli contigui con un sottile nastro di PTFE. Si inserisce quindi la mascherina trasparente e si inietta il composito fluido attraverso i fori di iniezione per ricostruire con precisione lo spessore dello smalto buccale. Il puntale del composito deve essere posizionato almeno a metà della superficie vestibolare dell'elemento da ricostruire e l'iniezione deve essere lenta e controllata per evitare la formazione di bolle d'aria nel materiale.

 

FINITURA

Dopo una polimerizzazione di 40 secondi a livello vestibolare e occlusale, vengono rimossi con cura la mascherina trasparente e l'eccesso di composito interprossimale al di sopra del nastro in PTFE, così come qualsiasi cilindro di composito rimanente a livello dei fori di iniezione. Dopo aver completato tutti gli elementi di restauro, la diga di gomma viene smontata e l'eccesso di composito viene finalizzato. Dopo aver controllato l'occlusione, il composito viene lucidato e di solito non richiede ulteriori interventi.



CASO CLINICO

Fig. 1. Paziente di sesso femminile con restauri anteriori scoloriti che desiderava un miglioramento del sorriso.

 

Fig. 2. Primo piano dei denti anteriori mascellari.

 

Fig. 3. Restauri che necessitano di essere sostituiti: vista laterale da destra.

 

Fig. 4. Restauri che necessitano di essere sostituiti: vista laterale da sinistra.

 

Fig. 5. Modello stampato basato su un wax-up diagnostico digitale basato su un'impronta digitale.

 

Fig. 6. Mascherina palatale in silicone prodotta per le fasi di restauro diretto convenzionale.

 

Fig. 7. Matrice trasparente con fori di iniezione prodotta per la costruzione dello strato di smalto buccale con la Flowable Injection Technique.

 

Fig. 8. Campo operatorio isolato con diga di gomma.

 

Fig. 9. I restauri esistenti vengono rimossi e le superfici dei denti vengono irruvidite all'inizio del trattamento.

 

Fig. 10. Matrice palatale in silicone posizionata intraoralmente per la costruzione della parete palatale.

 

Fig. 11. Verifica dello spazio disponibile nell'area vestibolare con una seconda matrice in silicone.

 

Fig. 12. Mordenzatura con acido fosforico.

 

Fig. 13. Applicazione di un adesivo universale (CLEARFIL™ Universal Bond Quick, Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

Fig. 14. Pareti palatali costruite con CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Premium nel colore A1E con l'aiuto di una mascherina palatale in silicone.

 

Fig. 15. Ricostruzione delle pareti interprossimali con CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Premium nel colore A1D e definizione dei punti di contatto utilizzando matrici anatomiche sezionali per l'area posteriore posizionate verticalmente.

 

Fig. 16. Il nucleo dentinale è stato costruito con CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Premium nel colore A2D. CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low nel colore XW è stato applicato sui mamelloni, mentre CHROMA ZONE™ COLOR STAIN Blue (Kuraray Noritake Dental Inc.) è stato utilizzato per riprodurre le traslucenze incisali negli spazi non coperti dal nucleo dentinale.

 

Fig. 17. Prova della mascherina trasparente per iniezione fluida.

 

Fig. 18. Isolamento dei denti adiacenti con nastro PTFE per un'iniezione uno a uno.

 

Fig. 19. CLEARFIL MAJESTY™ ES FLOW Low nel colore A2 (Kuraray Noritake Dental Inc.) iniettato per la modellazione anatomica dell'incisivo centrale destro mascellare.

 

Fig. 20. Situazione dopo l'applicazione della tecnica Flowable Injection su tutti e quattro i denti anteriori, la fotopolimerizzazione attraverso la mascherina, la rimozione finale della mascherina e la rimozione degli eccessi.

 

Fig. 21. Risultato del trattamento…

 

Fig. 22. ...con mamelloni visibili, traslucenze incisali naturali...

 

Fig. 23. ...e una forma anatomica realistica...

 

Fig. 24. …dei restauri.

 

CONCLUSIONE

Ogni fase di lavoro deve essere eseguita con estrema cura, così che tutti i passaggi successivi si incatenino in maniera passiva l’uno all’altro senza creare situazioni di difficile gestione.
La tecnica BEST.FIT è un metodo comodo e utile per gli odontoiatri per gestire più restauri diretti anteriori in modo semplice e prevedibile, soprattutto in situazioni che richiedono riabilitazioni complesse con restauri di grandi dimensioni.

 

Dentista:



DR. ENZO ATTANASIO

Enzo Attanasio si è laureato nel 2008 in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Nel 2009 si è specializzato nell'uso del laser e delle nuove tecnologie nel trattamento dei tessuti orali e periorali presso l'Università di Firenze. Nello stesso anno ha frequentato il corso di Endodonzia Clinica del Prof. Arnaldo Castellucci presso il Centro Didattico di Microendodonzia di Firenze dove, nel 2012, ha completato la sua formazione in Microendodonzia Chirurgica. Nel 2017 ha frequentato il corso di Restauri adesivi diretti e indiretti presso il centro di formazione Think Adhesive del Prof. Riccardo Becciani a Firenze, dove in seguito è diventato tutor. Oggi, in qualità di membro dell'AIC italiana e con sede a Lamezia Terme, il Dr. Attanasio ha un interesse particolare per l'Endodonzia e la Conservativa Estetica.

 

Universal: quando si desidera un'elevata traslucenza

Caso clinico del Dr. Jusuf Lukarcanin

 

Nei denti in cui le aree da restaurare sono circondate da molta struttura dentale non decolorata, come può accadere nelle cavità di Classe I, II e V, l'uso di CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal nel colore U può essere un'opzione.
Il paziente di 28 anni, che si è presentato per la chiusura del diastema, aveva denti con una traslucenza relativamente bassa e colori diversi a causa del fumo e dell'eccessivo consumo di caffè. Poiché il composito è stato applicato solo nelle aree dello smalto, la traslucenza relativamente alta del colore universale è sembrata vantaggiosa in questo caso.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale.

 

Fig. 2. Nuovo sorriso del paziente.

 

Si è optato per la scelta di Universal Dark perchè: 

- nel caso in questione, sono presenti grandi quantità di struttura dentale sottostante o circostante

- si desiderava una diffusione della luce di livello medio

 

Le caratteristiche di Universal sono:

- elevata traslucenza

- effetto medio di diffusione della luce

 

Dentista:

DR. JUSUF LUKARCANIN

 

Il Dr. Jusuf Lukarcanin è un odontotecnico certificato (DCT) e un dottore in scienze dentali (DDS). Ha studiato odontoiatria presso la Facoltà di Odontoiatria dell'Università Ege di Izmir, in Turchia, dove ha conseguito un Master nel 2011. Nel 2017 ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Odontoiatria Restaurativa della stessa università. Tra il 2012 e il 2019, il dott. Lukarcanin è stato primario e direttore generale di una clinica privata di Smirne.   

Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso il GALEN di Tinaztepe. Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso l'ospedale GALEN di Tinaztepe come specialista in odontoiatria restaurativa, mentre tra il 2020-2022 ha lavorato presso l'ospedale internazionale MEDICANA di Smirne come specialista in odontoiatria restaurativa. Attualmente è proprietario di una clinica privata di estetica e cosmetica a Izmir. 

 

 

Universal White: per tutti i pazienti che richiedono un effetto sbiancante

Caso clinico del Dr. Jusuf Lukarcanin

 

Per tutti i casi in cui l'obiettivo è ottenere un colore dentale particolarmente brillante, ad esempio bambini o pazienti con denti sbiancati o che richiedono un effetto sbiancante per i loro restauri, CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal nel colore UW è probabilmente la prima scelta.
La giovane paziente di 28 anni protagonista del caso clinico mostrato qui sotto ha richiesto la chiusura del diastema, compresa la correzione della forma e del colore: voleva un sorriso più bello e luminoso.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale.

 

Fig. 2. In questo caso è stata richiesta la correzione della forma e del colore.

 

Fig. 3. Esito del trattamento...

 

Fig. 4. ...che mostra il bel sorriso che la paziente desiderava.

 

Si è optato per la scelta di Universal White perchè: 

- è ideale in casi dove è richiesta un'elevata brillantezza o un elevato valore;

- è ideale nei resturi di denti decidui;

- è ideale nei restauri di denti sbiancati.

 

Le caratteristiche di Universal White sono:

- traslucenza equilibrata;

- elevato effetto di diffusione della luce.

 

CONCLUSIONE

Un composito universale, quattro colori: la gamma di CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal è assolutamente sufficiente per restauri monocromatici anche nei settori anteriori più esigenti dal punto di vista estetico. Proprietà come un'ottima integrazione e lucidabilità, il mantenimento della brillantezza nel tempo aiutano gli odontoiatri a creare restauri di grande bellezza. Poiché la scelta del colore si basa su pochissimi criteri (invece che su una complessa guida cromatica), l'intera procedura di restauro diventa meno stressante e più efficiente. Inoltre, con solo quattro colori a magazzino (senza necessità di una massa bloccante), il numero di materiali a magazzino si riduce, facilitando anche la gestione delle scorte.

Dentista:

DR. JUSUF LUKARCANIN

 

Il Dr. Jusuf Lukarcanin è un odontotecnico certificato (DCT) e un dottore in scienze dentali (DDS). Ha studiato odontoiatria presso la Facoltà di Odontoiatria dell'Università Ege di Izmir, in Turchia, dove ha conseguito un Master nel 2011. Nel 2017 ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Odontoiatria Restaurativa della stessa università. Tra il 2012 e il 2019, il dott. Lukarcanin è stato primario e direttore generale di una clinica privata di Smirne.   

Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso il GALEN di Tinaztepe. Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso l'ospedale GALEN di Tinaztepe come specialista in odontoiatria restaurativa, mentre tra il 2020-2022 ha lavorato presso l'ospedale internazionale MEDICANA di Smirne come specialista in odontoiatria restaurativa. Attualmente è proprietario di una clinica privata di estetica e cosmetica a Izmir. 

 

 

Universal Dark: per risultati naturali nei denti più scuri

Caso clinico del Dr. Jusuf Lukarcanin

 

L'abrasione e la correzione della forma sono stati i motivi principali che hanno spinto questa paziente di 58 anni a richiedere un trattamento odontoiatrico estetico. Non era soddisfatta dell'aspetto dei denti anteriori del mascellare, che presentavano segni di usura e scolorimento. L'approccio terapeutico scelto è stato il rivestimento estetico in composito con CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal nel colore UD. Il colore è stato scelto in base all'indicazione e al colore leggermente più scuro dei denti naturali della paziente.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale.

 

Fig. 2. Esito del trattamento.

 

Si è optato per la scelta di Universal Dark perchè: 

  • è ideale per i pazienti più anziani (denti di colore A3 e più scuri);
  • è ideale in situazioni in cui la luce passa facilmente attraverso il composito (ad esempio, Classe III, Classe IV).

 

Le caratteristiche di Universal Dark sono:

  • elevato effetto di diffusione della luce;
  • traslucenza ben bilanciata.

 

 

Dentista:

DR. JUSUF LUKARCANIN

 

Il Dr. Jusuf Lukarcanin è un odontotecnico certificato (DCT) e un dottore in scienze dentali (DDS). Ha studiato odontoiatria presso la Facoltà di Odontoiatria dell'Università Ege di Izmir, in Turchia, dove ha conseguito un Master nel 2011. Nel 2017 ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Odontoiatria Restaurativa della stessa università. Tra il 2012 e il 2019, il dott. Lukarcanin è stato primario e direttore generale di una clinica privata di Smirne.   

Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso il GALEN di Tinaztepe. Tra il 2019 e il 2020 ha lavorato presso l'ospedale GALEN di Tinaztepe come specialista in odontoiatria restaurativa, mentre tra il 2020-2022 ha lavorato presso l'ospedale internazionale MEDICANA di Smirne come specialista in odontoiatria restaurativa. Attualmente è proprietario di una clinica privata di estetica e cosmetica a Izmir.