Identificazione

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Odontoiatria minimamente invasiva e flusso digitale: applicazione clinica della Flow Injection Technique

Caso clinico realizzato da Dr.ssa Claudia Mazzitelli e Dr. Edoardo Mancuso

Introduzione

La crescente attenzione verso l’estetica dentale si accompagna oggi a un costante perfezionamento dei materiali e delle tecniche restaurative. I pazienti, siano essi giovani o adulti, richiedono soluzioni predicibili, rapide ed economicamente accessibili, senza rinunciare a un elevato standard estetico e funzionale.
In un’era caratterizzata da un approccio conservativo e minimamente invasivo, i restauri diretti assumono un ruolo centrale, mentre gli indiretti in composito o ceramica possono essere posticipati o riservati a casi più complessi. Tra le tecniche dirette, la stratificazione del composito rimane una metodica valida ma fortemente dipendente dall’abilità manuale dell’operatore, che deve gestire un’ampia gamma di masse e tonalità, con un controllo preciso della forma e della morfologia dentale.
L’evoluzione delle resine composite fluide ha aperto nuove prospettive. Se in passato queste venivano limitate da inferiori proprietà meccaniche rispetto alle versioni a pasta, a partire dagli anni ’90 lo sviluppo dei materiali ha condotto a prodotti di nuova generazione, capaci di garantire caratteristiche ottiche, resistenza e maneggevolezza comparabili – se non superiori – alle controparti più viscose. Ciò ha reso possibile un utilizzo esteso delle resine fluide anche in ambiti in precedenza impensabili, come la ricostruzione estetica degli elementi anteriori.
In questo contesto si inserisce la Flow Injection Technique (FIT), introdotta da Terry, che sfrutta resine fluide iniettate all’interno di una mascherina trasparente per ripristinare morfologia e proporzioni dentali. Tale approccio, oltre a ridurre la variabilità legata alla manualità individuale, consente di ottenere risultati estetici di alto livello con un workflow relativamente controllabile.
L’affidabilità raggiunta dai materiali compositi fluidi si accompagna oggi allo sviluppo parallelo delle mascherine di trasferimento. Accanto ai modelli tradizionali ottenuti con wax-up e silicone, la stampa 3D consente la realizzazione di mascherine personalizzate, precise e facilmente riproducibili, completando così un flusso operativo interamente digitale. Questo passaggio rappresenta un punto di svolta, poiché riduce tempi e passaggi intermedi, aumenta l’accuratezza e risponde alle crescenti esigenze di immediatezza estetica dei pazienti.
Il caso clinico qui presentato illustra in modo esemplare l’applicazione della FIT in un paziente che lamentava un inestetismo del sorriso, dimostrando non solo l’efficacia tecnica ma anche l’impatto positivo sulla percezione estetica e sulla qualità di vita.

Caso clinico

Un paziente di sesso maschile di 24 anni si è presentato presso il nostro studio riferendo disagio estetico legato al sorriso, con ripercussioni sulla spontaneità e sulla vita sociale. Dopo anamnesi medica e odontoiatrica, è stato effettuato un colloquio per comprendere le aspettative estetico-funzionali e le possibilità economiche.
L’esame obiettivo, accompagnato da fotografie, video in posizione statica e dinamica, analisi parodontale e radiografie, ha evidenziato restauri incongrui di IV classe sugli elementi 11 e 21, con asimmetria del sestante anterosuperiore (Fig. 1). È stata quindi proposta una riabilitazione estetica mediante Flow Injection Technique estesa da 1.3 a 2.3.


                                      Fig. 1

 

Pianificazione

Tramite la scansione intraorale (Trios 5, 3shape) è stata realizzata una ceratura digitale sulle basi della quale è stato progettato digitalmente una mascherina digitale per l’iniezione del materiale (Fig. 2). La mascherina è stata quindi stampata in resina trasparente (IBT Flex Resin, Formlabs) (Fig. 3). Una volta terminato la post-polimerizzazione, sono stati realizzati dei fori calibrati per il puntale della siringa utilizzata per l’iniezione della resina composita fluida (Fig. 4).

 


Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4


Procedura operativa

Dopo ottenimento del consenso informato, i vecchi restauri su 11 e 21 sono stati rimossi con frese diamantate sotto irrigazione. I margini sono stati rifiniti e bisellati (Fig. 5). La mascherina è stata posizionata sull’arcata superiore e valutata per stabilità e ritenzione. Irestauri sono stati eseguiti in maniera alternata e per isolare gli elementi adiacenti, è stato applicato uno strato di Teflon (0,076 mm). Le superfici dei denti da restaurare sono state sabbiate con ossido di allumina (50µm), mordenzate con acido ortofosforico al 37% per 15 s, risciacquate e asciugate (Fig. 6).


Fig. 5

Fig. 6

 

È stato quindi applicato un adesivo universale (CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2, Kuraray Noritake) (Fig. 7) e polimerizzato con lampada LED (SmartLite® Pro, Dentsply Sirona), 10 s per dente) (Fig. 8).
Attraverso i fori, è stata iniettata una resina fluida (CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Low, colore W, Kuraray Noritake) fino a riempire la mascherina dei primi denti preparati (Fig. 9). Dopo polimerizzazione per 40s per ciascun dente, la mascherina è stata rimossa e una seconda polimerizzazione è stata eseguita una volta rimossa la mascherina. Gli eccessi di resina sono poi stati eliminati con uno scaler. 

Fig. 8 Fig. 9



La medesima procedura è poi stata ripetuta sugli altri elementi interessati, isolando quelli già restaurati tramite l’utilizzo del nastro di Teflon (Figg. 10-15). 

Fig. 10 Fig. 11 Fig. 12

 

 

 

Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15


Una volta rimossa la mascherina sono stati eliminati gli eccessi, è stata inserita una diga di gomma tagliata in centro al fine di migliorare il comfort del paziente e la visibilità e i restauri sono stati rifiniti con frese diamantate a grana fine. Infine è stata effettuata una lucidatura progressiva con dischi in silicone (TWIST™ DIA for Composite, Kuraray Noritake) (Figg. 16-17 ). 

Fig. 16 Fig. 17


Risultati clinici

Una volta ultimati i restauri (Figg.18-19) e controllati i contatti occlusali e dinamici, il paziente ha espresso soddisfazione immediata, confermata al controllo a distanza di una settimana (Fig. 20). La riabilitazione ha richiesto complessivamente due ore, inclusa la documentazione fotografica, rappresentando un trattamento rapido, minimamente invasivo ed economicamente vantaggioso rispetto a restauri indiretti. 


Fig. 18

Fig. 19

Fig. 20


Il controllo a sei mesi (Figg. 21-22) non solo ha confermato la sopravvivenza dei restauri, ma evidenzia anche un’ottima salute gengivale, a dimostrazione della correttezza del profilo di emergenza e dell’elevata lucidabilità dei margini cervicali ottenuti con questa tecnica restaurativa.

Fig. 21

Fig. 22

Discussione

La Flow Injection Technique rappresenta oggi una valida alternativa nell’ambito della restaurativa diretta, poiché unisce semplicità operativa a risultati estetici predicibili. Il principale vantaggio risiede nella riduzione della variabilità legata alla manualità dell’operatore, grazie al ruolo guida della mascherina che consente di trasferire in modo fedele il progetto digitale o il wax-up iniziale. L’esito estetico risulta quindi altamente controllabile, mentre l’approccio clinico rispetta i principi dell’ odontoiatria minimamente invasiva. A ciò si aggiunge l’efficienza del metodo, che permette tempi operativi contenuti e costi ridotti rispetto ad una riabilitazione con restauri indiretti, pur mantenendo aperta la possibilità di un successivo passaggio a soluzioni protesiche più complesse.
Elemento chiave di questo approccio è l’evoluzione dei compositi fluidi, la cui nuova generazione ha superato i limiti storici di fragilità e usura, offrendo caratteristiche meccaniche e ottiche comparabili, se non superiori, alle resine a pasta. Tale progresso ha reso possibile impiegare i materiali fluidi non solo come supporto complementare, ma come reale protagonista di una tecnica restaurativa che punta a semplificare il lavoro clinico e a migliorare la prevedibilità dei risultati.
Parallelamente, lo sviluppo della stampa 3D applicata alla produzione delle mascherine trasparenti ha introdotto un ulteriore salto qualitativo. Il workflow digitale consente infatti di ridurre i tempi di fabbricazione, di standardizzare le procedure, di ottenere una riproducibilità elevata e di progettare in maniera personalizzata a partire da scansioni intraorali. L’accuratezza del trasferimento clinico risulta così significativamente aumentata, con un impatto positivo sulla qualità e sulla stabilità del restauro finale.
La sinergia tra resine fluide performanti e mascherine digitali stampate in 3D offre dunque al clinico la possibilità di proporre al paziente soluzioni estetiche rapide, accessibili e al tempo stesso aderenti ai principi della odontoiatria conservativa moderna.

Conclusioni

La Flow Injection Technique, supportata dai compositi fluidi di ultima generazione e dalle potenzialità della stampa 3D, rappresenta una strategia restaurativa moderna ed efficace. Il caso clinico presentato evidenzia come sia possibile offrire al paziente un trattamento estetico soddisfacente, rapido e conservativo, mantenendo aperta la possibilità di un futuro passaggio a restauri indiretti qualora necessario.
Questa tecnica, unendo materiali innovativi e tecnologie digitali, segna un passo avanti verso un’odontoiatria estetica sempre più predicibile, accessibile e centrata sulle esigenze del paziente.

 

Bibliografia

Terry DA, Powers JM. A predictable resin composite injection technique, Part I. Dent Today. 2014 Apr;33(4):96, 98-101.

Checchi V, Generali L, Corciolani L, Breschi L, Mazzitelli C, Maravic T. Wear and roughness analysis of two highly filled flowable composites. Odontology. 2025 Apr;113(2):724-733. doi: 10.1007/s10266-024-01013-0.

Liaropoulou YM, Jiménez AK, Chierico F, Blatz MB. The Multilayer Flowable Injection Technique for Highly Esthetic Restorations. J Esthet Restor Dent. 2025 Jun 27. doi: 10.1111/jerd.13500.

Watanabe K, Tanaka E, Kamoi K, Tichy A, Shiba T, Yonerakura K, Nakajima M, Han R, Hosaka K. A dual composite resin injection molding technique with 3D-printed flexible indices for biomimetic replacement of a missing mandibular lateral incisor. J Prosthodont Res. 2024 Oct 16;68(4):667-671. doi: 10.2186/jpr.JPR_D_23_00239.

Shui Y, Wu J, Luo T, Sun M, Yu H. Three dimensionally printed template with an interproximal isolation design guide consecutive closure of multiple diastema with injectable resin composite. J Esthet Restor Dent. 2024 Oct;36(10):1381-1387. doi: 10.1111/jerd.13268.

Hulac S, Kois JC. Managing the transition to a complex full mouth rehabilitation utilizing injectable composite. J Esthet Restor Dent. 2023 Jul;35(5):796-802. doi: 10.1111/jerd.13065.

Lawson NC, Greene Z, Machado N, Tadros D, Robles A, Rocha M. Resin Composite Depth of Cure Through Transparent Matrix Materials Used for Injection Molding. Oper Dent. 2025 Mar 1;50(2):185-193. doi: 10.2341/24-100-L.

 

Autori

Dr.ssa Claudia Mazzitelli

Responsabile scientifico laboratorio in Biomateriali Dentari,

Tutor clinico presso il Master Int. in Odontoiatria Conservativa e Protesi Estetica, Resp. attività didattiche del Corso di Laurea in Igiene Dentale presso l'Università di Bologna.

Relatrice a numerosi congressi nazionali e internazionali e autrice di pubblicazioni scientifiche su riviste indicizzate ad alto impatto.

Dr. Edoardo Mancuso

Esperto in odontoiatria conservativa e protesica ad approccio minimamente invasivo.

Collabora con gruppi di ricerca internazionali su tecniche adesive e preparazioni minimamente invasive.
Esercita come libero professionista a Bologna.

Relatore e autore di lavori scientifici presentati a congressi nazionali e internazionali, pubblica articoli su riviste scientifiche di rilievo.

Faccette laminate complete e parziali: un'opzione di trattamento estetico

Caso clinico realizzato dall'Odt. Dumitru Leahu

 

I trattamenti restaurativi motivati da ragioni estetiche stanno guadagnando sempre più popolarità. Denti bianchi secondo il modello americano, proporzioni ideali e una superficie dalla texture naturale sono ciò che molti pazienti richiedono quando si recano presso uno studio dentistico. In questi casi, la sfida particolare consiste nel selezionare un trattamento che consenta al team restaurativo di soddisfare le aspettative del paziente senza danneggiare la struttura dentale altrimenti sana.

Questo è esattamente ciò che abbiamo cercato di realizzare nel caso qui presentato di un giovane insoddisfatto dell'aspetto dei suoi denti anteriori superiori. Le faccette esistenti sugli incisivi centrali e laterali superiori non avevano il colore e la forma desiderati. Pertanto, il paziente ha espresso il desiderio di sostituire i restauri e fare tutto il necessario per ottenere un sorriso luminoso, naturale e giovanile.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale: paziente sorridente.

 

Fig. 2. Aspetto degli incisivi superiori con restauri che non soddisfano le esigenze estetiche del paziente.

 

OPZIONI TERAPEUTICHE E PIANO DI TRATTAMENTO

Per migliorare l'estetica del sorriso del giovane paziente, la sostituzione delle faccette esistenti sembrava la soluzione più appropriata. Per garantire una perfetta armonia dentale e facciale, abbiamo deciso di realizzare faccette laminate utilizzando la tecnica del cono refrattario per tutti e sei i denti anteriori superiori. Tuttavia, le faccette complete sono state previste solo per i denti che erano già stati preparati per i restauri esistenti. Nella regione canina, abbiamo optato per un approccio ancora più conservativo: dovevano essere realizzate due faccette parziali in feldspato senza preparazione con margini infiniti.

 

PROCEDURA CLINICA

A tal fine, sono stati rimossi i vecchi restauri e i denti precedentemente preparati sono stati rifiniti con strumenti rotanti per ottenere preparazioni ideali per le faccette, con superfici lisce e linee di finitura ben definite. I margini sono stati posizionati in sede sopragengivale anziché subgengivale per aumentare la semplicità, l'accuratezza e la prevedibilità delle procedure cliniche quali la presa dell'impronta e la cementazione adesiva. Anche l'adattamento marginale e la stabilità a lungo termine dei restauri possono essere migliorati grazie a questa misura, che è inoltre meno invasiva e quindi più salutare per il paziente. La superficie dei canini è stata semplicemente irruvidita. Per avere un quadro chiaro delle aspettative estetiche del paziente, il dentista ha preso un'impronta, che è stata inviata al laboratorio odontotecnico. Qui abbiamo sviluppato un wax-up, che è stato trasferito nella bocca del paziente sotto forma di mock-up. Questo mock-up è servito come restauro provvisorio e ci ha permesso di valutare la forma, la struttura superficiale e la tonalità dei restauri pianificati in situ. In consultazione con il paziente, il mock-up è stato leggermente modificato, mentre le informazioni sulla forma, la struttura e la tonalità approvate sono state trasferite al laboratorio tramite immagini e un'impronta preliminare.

 

Fig. 3. Restauro provvisorio nella bocca del paziente.

 

Fig. 4. Situazione dopo la preparazione del dente con margini di preparazione sovragengivali.

 

PROCEDURA TECNICA

Sulla base dell'impronta di precisione, è stato realizzato un modello master. Questo modello è servito come base per la produzione di monconi rimovibili e di un modello alveolare ad alta precisione. Infine, i monconi sono stati duplicati utilizzando il materiale refrattario NORI-VEST (Kuraray Noritake Dental Inc.) necessario per la produzione delle faccette con la tecnica desiderata. Su tali monconi, i margini di preparazione sono stati contrassegnati con una matita, mentre la superficie che sarebbe entrata in contatto con la ceramica è stata trattata con un agente separatore in gesso per facilitare la rimozione delle faccette dal modello.

 

Fig. 5. Calchi inseriti nell'impronta.

 

Fig. 6. Gesso Super Rock EX tipo IV per la produzione del modello alveolare.

 

Fig. 7. Modello alveolare ad alta precisione con sei calchi rimovibili separati.

 

Fig. 8. Modello con calchi refrattari duplicati, margini di preparazione irregolari contrassegnati e liquido separatore sulle superfici.

 

Quindi è stato applicato il primo strato di ceramica feldspatica sintetica (CERABIEN™ ZR Opacious Body White, Kuraray Noritake Dental Inc.). Dopo la cottura iniziale, è stato utilizzato un secondo strato di Opacious Body, che permette di far trasparire il colore originale del dente, per costruire la struttura di integrazione. Dopo la seconda cottura e la valutazione dello spazio disponibile con l'ausilio di una mascherina in silicone, abbiamo ricostruito le aree cervicale, corporea e incisale con le rispettive ceramiche (A1B, CCV-1 e Enamel 1), prima di applicare uno strato finale di Luster (LTX ed ELT3). Dopo la cottura finale sono state effettuate correzioni morfologiche e i dettagli anatomici essenziali della superficie, compresi gli angoli delle linee, la porzione cervicale e le scanalature incisali, sono stati contrassegnati con matite colorate. Ciò è servito allo scopo di integrare la texture superficiale naturale desiderata nelle faccette laminate con strumenti rotanti (gomme PA e PB, di SHOFU). Quando si tratta di controllare i dettagli finali della superficie, l'applicazione della polvere dorata (Eyes Texture di MPF) offre un valido supporto per vedere le imperfezioni della superficie e correggerle. Rivela chiaramente tutte le crepe superficiali, le piccole scanalature e altri effetti caratteristici. La lucidatura finale è stata eseguita con MPF all bright Diamond Paste, seguita da un programma di cottura auto-smaltante con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain per aggiungere alcuni effetti.

Fig. 9. Secondo strato di CERABIEN™ ZR Opacious Body applicato per creare integrazione e mameloni.

 

Fig. 10. Valutazione dello spazio disponibile utilizzando una mascherina in silicone.

 

Fig. 11. Costruzione delle aree cervicali e della dentina.

 

Fig. 12. Superficie delle faccette contrassegnata con matite colorate: vista vestibolare.

 

Fig. 13. Superficie delle faccette contrassegnata con matite colorate: vista occlusale.

 

Fig. 14. Valutazione dei dettagli della superficie creata utilizzando la texture MPF Eyes.

 

Fig. 15. Vista palatale delle faccette con polvere texture.

 

Nelle figure da 16 a 18 sono mostrati i restauri finali sul modello alveolare. Le faccette e le faccette parziali ripristinano le proporzioni ottimali dei denti anteriori mascellari. Sebbene la tonalità dei restauri sia piuttosto brillante, come desiderato dal paziente, la forma naturale e la texture superficiale contribuiranno in modo significativo a creare un'armonia naturale ed estetica. Osservandole separatamente, si nota lo spessore minimo delle faccette e delle faccette parziali (Fig. 19). I margini sono estremamente sottili, in modo che anche le faccette parziali consentano un'integrazione ottica uniforme senza alcuna linea di finitura visibile (margine infinito).

 

Fig. 16. Faccette complete e parziali finite sul modello.

 

Fig. 17. Vista dettagliata del primo quadrante.

 

Fig. 18. Vista dettagliata del secondo quadrante.

 

Fig. 19. Faccette estremamente sottili e faccette parziali.

 

CEMENTAZIONE ADESIVA E RISULTATO FINALE

Dopo aver verificato la corretta applicazione, le superfici adesive dei restauri sono state trattate con acido fluoridrico tamponato al 9% (Ultradent™ Porcelain Etch) per 90 secondi, secondo le istruzioni del produttore. Durante questa fase è estremamente importante osservare il protocollo raccomandato, poiché un'incisione eccessiva può indebolire la struttura ceramica. Successivamente, i denti sono stati puliti e le faccette sono state cementate adesivamente, iniziando dai due incisivi centrali e procedendo uno per uno. Il sistema di cementazione adesiva fotopolimerizzabile selezionato (Variolink Esthetic LC) include un primer universale per restauri, acido fosforico e un adesivo universale per la struttura dentale. Per i restauri con penetrazione della luce limitata, potrebbe essere utile l'uso di cemento resinoso a doppia polimerizzazione. Il risultato del trattamento è mostrato nelle figure da 20 a 24.

 

Fig. 20. Foto ritratto del paziente dopo il trattamento.

 

Fig. 21. Primo piano del sorriso del paziente.

 

Fig. 22. Vista laterale del nuovo sorriso da destra.

 

Fig. 23. Vista laterale del nuovo sorriso da sinistra.

 

Fig. 24. Integrazione ottica complessiva delle faccette nella regione anteriore della mascella.

 

Fig. 25. Primo piano del risultato finale del trattamento che conferma una transizione graduale dai restauri alla struttura dentale e un'estetica armoniosa rosa e bianca.

 

CONCLUSION

L'approccio terapeutico conservativo descritto può risultare impegnativo, poiché le faccette complete e parziali prodotte sono estremamente sottili. Soprattutto durante la prova e l'incollaggio adesivo, è necessario prestare attenzione a non romperle.

Allo stesso tempo, tuttavia, le faccette complete e parziali sono un'ottima opzione soprattutto per i pazienti giovani che richiedono un trattamento odontoiatrico estetico. Consentono una preparazione dei denti minimamente invasiva o non invasiva, mentre è possibile giocare con le proporzioni e la tonalità dei denti. Anche il colore della dentina sottostante può essere ben rivelato per un aspetto più vivido, e si può ottenere una transizione graduale dalla struttura dentale naturale al restauro, anche se la linea di finitura non è in alcun modo nascosta dalle gengive. Nel caso in esame, il team di restauratori è riuscito a ripristinare il sorriso del giovane paziente in modo brillante e naturale, donandogli esattamente il sorriso che desiderava.

 

Odontotecnico:

DUMITRU LEAHU

Dumitru Leahu è il responsabile del laboratorio dell'Opal Atelier di Parigi, in Francia. Laureato all'Università Apollonia (Romania) in Tecnica Odontotecnica (2021), Dumitru è specializzato in restauri dentali in ceramica e faccette su refrattario, seguendo il concetto biomimetico e lavorando con una varietà di materiali dentali di alta qualità.

Impegnato nello sviluppo continuo delle competenze e nella ricerca, esplora tutto il potenziale dei moderni prodotti odontoiatrici per creare restauri che imitano fedelmente la natura. Appassionato di condivisione delle conoscenze, Dumitru tiene attivamente corsi internazionali, promuovendo lo scambio professionale e contribuendo alla comunità odontoiatrica globale.

Con un forte impegno nel promuovere il progresso in questo campo, Dumitru Leahu è autore di due articoli per la rivista Quintessence France Magazine sui restauri estetici in ceramica, nonché di un articolo per la rivista DTG Magazine. Grato per il sostegno dei colleghi e dei mentori, continua a concentrarsi sulla creazione di un'eredità duratura nell'estetica dentale.

 

 

Micro-stratificazione su disilicato di litio

Caso clinico realizzato da Odt. Francesco Ferretti

 

È possibile realizzare faccette in ceramica dall'aspetto naturale utilizzando disilicato di litio e un sistema ceramico con un numero ridotto di internal stain e ceramiche progettate per la micro-stratificazione? Questo è ciò che volevamo scoprire quando abbiamo deciso di testare la nuova linea CERABIEN™ MiLai. Essendo fedeli utilizzatori della famiglia CERABIEN ZR per la stratificazione della ceramica su zirconia, speravamo che il nuovo prodotto offrisse proprietà ottiche e di lavorabilità simili.

La linea CERABIEN™ MiLai è composta da 15 internal stain e 16 ceramiche che, come CERABIEN ZR, si basano sulla tecnologia della ceramica feldspatica sintetica di Kuraray Noritake Dental Inc. Con una temperatura di cottura relativamente bassa di 740 °C (o 1.364 °F), il sistema può essere utilizzato sia su zirconia sia su restauri in ceramica silicatica, a condizione che il valore CTE dei materiali sia compreso tra 10,2 e 10,5 × 10-6/K (50 °C – 500 °C). Questo vale per il disilicato di litio. Lo spessore dello strato di ceramica è solitamente inferiore a 0,5 mm, il che ci consente di sfruttare il potenziale estetico della ceramica sottostante, creando al contempo alcuni effetti individuali per la struttura sottostante e lo smalto. Di seguito è riportato un caso clinico predestinato all'uso del nuovo sistema.

 

Fig. 1. Giovane paziente maschio con restauri in composito scoloriti sugli incisivi centrali superiori.

 

Fig. 2. Il paziente era insoddisfatto dell'estetica del proprio sorriso, pertanto si è deciso di applicare faccette in ceramica più resistenti.

 

Fig. 3. Aspetto degli incisivi centrali dopo una preparazione del dente minimamente invasiva.

 


Fig. 4. Faccette in disilicato di litio personalizzate con CERABIEN™ MiLai posizionate sul modello.

 

Fig. 5. Vista intraorale dei denti dopo la cementazione adesiva delle faccette.

 

Fig. 6. Vista ravvicinata dei denti anteriori.

 

Fig. 7. Perfetta integrazione ottica delle faccette: presentano alcuni effetti individuali e sono praticamente indistinguibili dalla struttura dentale naturale degli incisivi laterali adiacenti.

 

Fig. 8. Fotografia in bianco e nero dei denti anteriori mascellari.

 

Fig. 9. Estetica del sorriso.

 

Fig. 10. Ottimo risultato del trattamento.

 

SISTEMA COMPATTO

La linea compatta di CERABIEN™ MiLai, con i suoi internal stain e le sue ceramiche ottimamente sviluppate, ci consente di imitare molto bene i denti naturali del paziente nella grande maggioranza dei casi. Le tonalità sono facilmente selezionabili e l’ottima consistenza delle ceramiche ne facilita l'applicazione in strati sottili. Grazie allo spessore ridotto dello strato di ceramica, è possibile giocare con le proprietà ottiche del disilicato di litio sottostante, creando un restauro finale dall'aspetto naturale con una procedura semplificata.

 

Odontotecnico:

FRANCESCO FERRETTI, MDT

Nato a Roma il 15 marzo 1957, Francesco Ferretti ha conseguito il diploma di odontotecnico presso l'Istituto Edmondo de Amicis di Roma e ha iniziato a lavorare in proprio nel 1980. La sua carriera nel campo odontoiatrico è stata versatile e impressionante: ha lavorato con il Prof. Mario Martignoni, è stato socio dell'ORAL DESIGN Center di Roma (fondato da Willi Geller e Francesco Felli) e ha aperto il proprio studio, Estech Dental Studios.

Ha tenuto il corso avanzato di protesi presso l'Università di Chieti dal 2002 al 2010 e il corso post-laurea in protesi presso l'Università di Napoli Federico II nel 2007.

Da oltre 30 anni utilizza metodi senza metallo, è specializzato in protesi e impianti, ha pubblicato articoli e ricerche su riviste italiane, americane, russe e asiatiche ed è stato relatore in varie conferenze e corsi internazionali.

 

CERABIEN MiLai: ideale anche per il disilicato di litio

Caso clinico di Andreas Chatzimpatzakis

 

CERABIEN MiLai alla prova su disilicato di litio

Oggigiorno, il disilicato di litio e le varianti altamente traslucenti dell'ossido di zirconio sono tra i materiali ceramici più lavorati nel laboratorio odontotecnico. Le loro favorevoli proprietà ottiche ci permettono di optare per approcci di finitura semplificati, come la micro-stratificazione, nella grande maggioranza dei casi. Per gli odontotecnici, ciò significa una riduzione del carico di lavoro manuale senza compromettere la qualità dei risultati.

Recentemente, Kuraray Noritake Dental Inc. ha lanciato una nuova serie di ceramiche e internal stain sviluppati specificamente per la micro-stratificazione, utilizzabile non solo con la zirconia, ma anche con il disilicato di litio. La linea CERABIEN™ MiLai è composta da 16 luster e 15 internal stain, che – come indicato dal produttore - sono facili da selezionare e gestire. Poichè l'approccio universale con un'unica ceramica per le ceramiche a base di silicato e per la zirconia ci consente di ottimizzare la gestione del magazzino e di standardizzare le procedure di micro-stratificazione, abbiamo deciso di testare il nuovo prodotto in laboratorio. Il seguente caso è una documentazione della prima prova di CERABIEN™ MiLai su disilicato di litio (Amber Press, HASS Bio).

 

 

Fig. 1. Strutture coronali anatomicamente ridotte in disilicato di litio (Amber Press LT, colore A2).

 

Fig. 2. Corone dopo l'applicazione di CERABIEN™ MiLai Value Liner 1, generalmente utilizzato per aumentare il valore dei restauri in disilicato di litio, seguita da una cottura wash.

 

Fig. 3. Situazione dopo l’applicaizone di CERABIEN™ MiLai Internal Stain A+ nella zona cervicale per aumentare il croma, mentre Mamelon Orange 2 alternato a Incisal Blue 1 viene utilizzato per imitare le strutture dei mammelloni nella zona incisale.

 

Fig. 4. Corone dopo la prima e la seconda cottura con CERABIEN™ MiLai LT1 applicato nella zona cervicale per aggiungere traslucenza e opalescenza allo smalto, E2 miscelato con ELT (rapporto: 60/40) per ottimizzare la zona del corpo e LTx per aumentare la traslucenza e l'opalescenza incisale.

 

Fig. 5. Restauri finalizzati con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain Clear Glaze ed external stain per aggiungere alcune linee incisali.

 

Fig. 6. Vista laterale dei restauri.

 

Fig. 7. Traslucenza naturale e struttura ottica interna rivelata in luce trasmessa.

 

CONCLUSIONE

Il risultato ottenuto al primo tentativo con la linea CERABIEN™ MiLai per la micro-stratificazione su disilicato di litio è molto soddisfacente. Ritengo che si possano ottenere ottimi risultati con questo sistema, che è davvero facile da selezionare e gestire. Il numero ridotto di colori è chiaramente utile soprattutto per i principianti, che saranno contenti della possibilità di creare restauri realistici con meno decisioni da prendere e meno sforzi rispetto ai line-up ceramici convenzionali. La possibilità di standardizzare e semplificare le procedure utilizzando un unico sistema di ceramica per tutte le procedure di micro-stratificazione migliorerà probabilmente il workflow di ogni odontotecnico.

 

Odontotecnico:

ANDREAS CHATZIMPATZAKIS

Si è laureato presso l'Istituto di Tecnologia Dentale (TEI) di Atene nel 1999. Durante gli studi ha seguito un programma presso il Dipartimento di Odontotecnica del Politecnico di Helsinki, dove si è formato sulle sovrastrutture implantari e su tutti i restauri protesici in ceramica. Dal 2000 dirige il laboratorio dentale ACH di Atene, in Grecia, specializzato in faccette refrattarie, zirconia e protesi implantare a lunga durata.
Nel 2017, si è recato in Giappone dove si è formato sotto la guida di Hitoshi Aoshima, Naoto Yuasa e Kazunabu Yamanda ed è diventato International Trainer di Kuraray Noritake Dental Inc.

 

Il nuovo approccio alla micro-stratificazione

Caso clinico di Andreas Chatzimpatzakis

 

Con CERABIEN™ ZR, Kuraray Noritake Dental Inc. offre un’intera gamma di ceramiche per il rivestimento di restauri su base in zirconia. Originariamente sviluppato per tecniche di stratificazione complesse, il sistema – composto da polveri di ceramica feldspatica sintetica, ceramiche liquide, internal ed external stain – consente la creazione di autentiche opere d’arte dentali. Amiamo lavorare con questo sistema perché offre una lavorabilità costante e proprietà meccaniche affidabili, permettendoci di ottenere risultati prevedibili.

 

Tuttavia, la complessità del sistema, con la sua ampia varietà di colori disponibili, può rappresentare una sfida per gli utilizzatori meno esperti. Questa complessità aumenta ulteriormente quando vengono utilizzati materiali di sottostruttura diversi, poiché CERABIEN™ ZR funziona esclusivamente su zirconia. Pertanto, l’utente dovrebbe selezionare e gestire un secondo sistema di ceramiche se scegliesse, ad esempio, una struttura in disilicato di litio.

 

Per i tecnici dentali che desiderano mantenere il processo intelligente e semplice, la nuova linea CERABIEN™ MiLai rappresenta certamente una soluzione eccellente. Sviluppata appositamente per la micro-stratificazione su materiali di sottostruttura precolorati e altamente traslucenti, come il disilicato di litio o le zirconie di ultima generazione, CERABIEN™ MiLai può essere applicata in strati sottilissimi su restauri con un piccolo ridotto vestibolare. Come il CERABIEN™ ZR, anche il nuovo sistema si basa su in ceramica feldspatica sintetica, mantenendo proprietà costanti, ma con una gamma prodotto semplificata: 15 internal stain e 16 luster.

 

Poiché CERABIEN™ MiLai ha una temperatura di cottura di 740 °C (1.364 °F), può essere utilizzato sia su ceramiche ossidiche (come la zirconia) sia su ceramiche rinforzate come il disilicato di litio*.

*Il materiale deve avere un valore CTE compreso tra 9.5~11.0×10-6 /K (50~500 °C)

 

Di conseguenza, il sistema può essere utilizzato come sistema universale di ceramiche per la micro-stratificazione su ceramiche estetiche. Grazie alla sua essenziale gamma prodotto, si adatta perfettamente alla filosofia di creare restauri di alto livello utilizzando meno componenti, meno strati e meno cicli di cottura, come dimostrato nei due esempi clinici riportati di seguito.

 

FACCETTE SU BASE IN DISILICATO DI LITIO

Fig. 1. Sei faccette anteriori realizzate in disilicato di litio (Amber Press LTA2 HASS Bio), progettate con un leggero ridotto per creare lo spazio necessario alla micro-stratificazione.

 

Fig. 2. Restauri dopo l’applicazione di CERABIEN™ MiLai Value Liner 1, seguita da una cottura di lavaggio e internal stain. Questo tipo di ceramica aumenta il valore cromatico dei restauri in disilicato di litio. Colorando il nucleo, controlliamo il croma e aggiungiamo effetti caratterizzanti interni. In questo caso, abbiamo applicato Cervical 2 nella zona marginale e caratterizzato il terzo incisale con Cervical 2 e Incisal Blue 1 & 2.

 

Fig. 3. Prima applicazione di ceramica: CERABIEN™ MiLai LT1 sul terzo cervicale, ELT1 sul terzo mesiale e TX sul terzo incisale, prima...

 

Fig. 4. ...e dopo la prima cottura.

 

Fig. 5. Applicazione di internal stain per effetti speciali come crepe, intensificazione della cromia, ecc.

 

Fig. 6. Secondo strato di ceramica: CERABIEN™ MiLai LT1 applicato sui canini e sul terzo cervicale degli incisivi centrali e laterali, mentre il terzo medio e incisale dei quattro incisivi è stato individualizzato con LTx.

 

Fig. 7. Restauri terminati sul modello maestro.

 

Fig. 8. Vista laterale dei restauri che evidenzia la naturale texture superficiale.

 

PONTE ANTERIORE SU BASE DI ZIRCONIA

Fig. 1. Struttura in KATANA™ Zirconia HTML Plus (colore A2) subito dopo la fresatura.

 

Fig. 2. Aspetto della sottostruttura dopo la sinterizzazione.

 

Fig. 3. Elevata traslucenza della zirconia con internal stain e luster CERABIEN™ MiLai applicati su denti e gengiva.

 

Fig. 4. Vista palatale del restauro individualizzato prima della cottura.

 

Fig. 5. Restauro pronto per la prova.

 

CONCLUSIONE

I due casi clinici confermano che CERABIEN™ MiLai funziona molto bene sia su disilicato di litio sia su zirconia. Nonostante il numero ridotto di colori e internal stain, è possibile imitare la maggior parte delle sfumature e degli effetti individuali presenti nei denti naturali, fondamentali per ottenere risultati realistici. Pertanto, questo nuovo materiale rappresenta un’opzione ideale per chi preferisce procedure standardizzate e semplificate.

Odontotecnico:

ANDREAS CHATZIMPATZAKIS

 

Andreas Chatzimpatzakis si è diplomato presso l’Istituto di Tecnologia Dentale (TEI) di Atene nel 1999. Durante i suoi studi, ha frequentato il Dipartimento di Tecnologia Dentale del Politecnico di Helsinki, specializzandosi in superstrutture implantari e restauri protesici in ceramica integrale. Dal 2000 gestisce l’ACH Dental Laboratory ad Atene, Grecia, specializzato in faccette refrattarie, zirconia e protesi implantari su arcate complete.

 

Nel 2017, Andreas ha visitato il Giappone, dove ha seguito una formazione sotto la guida di Hitoshi Aoshima, Naoto Yuasa e Kazunabu Yamanda, diventando International Trainer per Kuraray Noritake Dental Inc.

 

Un nuovo sorriso splendente

Caso clinico di Kostia Vyshamirski, DT

 

Le tecnologie digitali computer-assistite per l’imaging, la pianificazione, la progettazione e la produzione rappresentano strumenti di grande valore che supportano i tecnici dentali nel loro lavoro quotidiano. Combinate con gli approcci tradizionali, tali tecnologie digitali consentono di valutare, modellare e infine soddisfare – o persino superare – le aspettative dei pazienti. Il caso clinico descritto qui sotto è un perfetto esempio: abbiamo realizzato 20 restauri di tonalità "bleach" utilizzando, rispettivamente, KATANA™ Zirconia YML e la ceramica CERABIEN™ ZR e Noritake Super Porcelain EX-3 (Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

SITUAZIONE INIZIALE

L'obiettivo era creare un nuovo sorriso bianco e naturale. Si è deciso di sostituire le vecchie corone nel mascellare superiore e di creare un sorriso più ampio e luminoso mediante l'aggiunta di faccette nel mascellare superiore e nella mandibola.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale.

 

PROGETTAZIONE DIGITALE DEL SORRISO E CERATURA DIAGNOSTICA

La progettazione digitale del sorriso e la ceratura diagnostica sono strumenti fondamentali per l'analisi e la pianificazione di un nuovo sorriso. Le scansioni intraorali e le fotografie ritratto del paziente sono state utilizzate come base per sviluppare proporzioni e forme ideali. Completata la progettazione virtuale dei nuovi restauri (software: exocad DentalCAD), i modelli di ceratura sono stati stampati. Trasferendo la ceratura nella bocca del paziente mediante una mascherina o una matrice, è possibile testare e valutare il risultato intraoralmente. In questa fase, l'analisi estetica e funzionale deve essere la priorità.

 

Fig. 2. Progettazione digitale del sorriso su immagine.

 

Fig. 3. Ceratura computer-assistita del mascellare superiore.

 

Fig. 4. Ceratura virtuale completa per mascellare e mandibola.

 

Fig. 5. Trasferimento della ceratura nella bocca del paziente per l'analisi estetica e funzionale.

 

Fig. 6. Il sorriso brillante pianificato.

 

MODELLO ALVEOLARE STAMPATO

Modelli precisi e funzionali sono essenziali per realizzare restauri accurati ed estetici in laboratorio. Il software SHERAeasy-model (SHERA) e una stampante 3D (ASIGA MAX UV, Asiga) sono stati utilizzati per produrre modelli solidi e alveolari, con informazioni complete sulla gengiva e monconi rimovibili.

 

Fig. 7. Modelli alveolari stampati nei colori della gengiva e dei denti.

 

Fig. 8. Modelli stampati con piastre di supporto per l’articolatore e monconi rimovibili.

 

DUPLICAZIONE DEL MONCONE REFRATTARIO E ARTICOLAZIONE

La tecnica del moncone refrattario consente la realizzazione di restauri estremamente sottili, favorendo la conservazione della struttura dentale. Pertanto, questo approccio è particolarmente indicato per denti non precedentemente trattati e privi di gravi difetti. I monconi stampati sono stati duplicati in materiale refrattario prima del montaggio dei modelli nell'articolatore per il trasferimento delle relazioni maxillo-mandibolari.

 

Fig. 9. Processo di duplicazione dei monconi stampati con materiale refrattario.

 

Fig. 10. Articolazione dei modelli.

 

PRODUZIONE DEI RESTAURI

Per ottenere i migliori risultati, è fondamentale selezionare il materiale più adatto per ogni situazione specifica. Per realizzare le strutture coronali dei denti anteriori superiori, è stata scelta KATANA™ Zirconia YML nella tonalità NW. Le superfici interne sono state trattate con coloranti nella tonalità opaca per evitare la trasparenza di discromie presenti sui denti preparati. Dopo la sinterizzazione delle strutture in un forno ad alta temperatura (Nabertherm) a 1.550°C, sono state applicate le ceramiche CERABIEN™ ZR come illustrato. Per creare effetti naturali all'interno dei restauri, tra gli strati di ceramica, è stata adottata la tecnica con internal stain (ILS). Questa procedura è altamente predicibile e veloce. Ogni fase della stratificazione della ceramica e della colorazione è stata documentata fotograficamente per monitorare il processo e registrare i passaggi individuali. Le faccette in ceramica (Super Porcelain EX-3, Kuraray Noritake Dental Inc.) sono state realizzate sui monconi refrattari per restaurare i premolari del mascellare e gli incisivi centrali fino ai secondi premolari della mandibola.

 

Fig. 11. Monconi refrattari e strutture in zirconia sui modelli.

 

Fig. 12. Ceratura sui modelli con monconi rimovibili.

 

Fig. 13. Strutture in KATANA™ Zirconia YML sui modelli.

 

Fig. 14. Controllo dell'opacità con CERABIEN™ ZR Opacious Body OB White per ottimizzare la luminosità.

 

Fig. 15. Applicazione di CERABIEN™ ZR Body NW0.5 per il ripristino dei nuclei delle corone usando una mascherina in silicone.

 

Fig. 16. Applicazione di CERABIEN™ ZR E1 e LTX per creare traslucenza nel bordo incisale.

 

Fig. 17. Superficie preparata per l'applicazione degli internal stain.

 

Fig. 18. Creazione di mameloni ed effetti incisali con CERABIEN™ ZR Internal Stains.

 

Fig. 19. Adattamento del terzo incisale con miscela di internal stain (white, mamelon orange e bright).

 

Fig. 20. Risultato della procedura di colorazione interna.

 

Fig. 21. Applicazione di CERABIEN™ ZR Luster usando la tecnica dell’applicazione intercambiabile, con CCV1 nella zona cervicale.

 

Fig. 22. Utilizzo di CERABIEN™ ZR ELT1 per il nucleo, LTX per l’area incisale ed ELT3 per i rilievi.

 

Fig. 23. Restauri completati mediante scultura, lucidatura manuale e cottura self-glaze.

 

Fig. 24. Schema di stratificazione riassuntivo.

 

VALUTAZIONE DELL’ADATTAMENTO E PROVA

Una volta completata la produzione, i restauri sono stati collocati sui modelli solidi stampati (master cast) per validare l’adattamento passivo e i punti di contatto di ciascuna corona e faccetta. Successivamente è stata eseguita la prova intraorale.

 

Fig. 25. Restauri finali pronti per la valutazione dell’adattamento.

 

Fig. 26. Restauri mascellari: verifica dell’adattamento passivo e dei contatti sul modello.

 

Fig. 27. Restauri mandibolari: verifica dell’adattamento passivo e dei contatti sul modello.

 

Fig. 28. Prova intraorale delle corone.

 

POSIZIONAMENTO DEFINITIVO E RISULTATO FINALE

Le faccette in ceramica refrattaria sono state cementate utilizzando un protocollo adesivo con composito resinoso. Le corone in zirconia sono state cementate con cemento vetroionomerico opaco.

Al controllo a un mese dalla cementazione, sono state riscontrate condizioni gengivali eccellenti e un sorriso bello, sano e luminoso!

 

Fig. 29.Immagine scattata subito dopo la cementazione definitiva delle corone.

 

Fig. 30. Eccellente estetica rosa-bianco ottenuta con restauri interamente in ceramica.

 

Fig. 31. Straordinarie condizioni gengivali riscontrate un mese dopo il posizionamento dei restauri.

 

Fig. 32. Un sorriso sano, bello e felice.

 

Fig. 33. Il nuovo sorriso supera le aspettative.

 

Autori:

KOSTIA VYSHAMIRSKI

OMAR AZZAWI

Kostia Vyshamirski ha iniziato la sua carriera di tecnico dentale nel 2014. È specializzato in restauri estetici in porcellana protesica. È un utente esperto di KATANA™ Zirconia e porcellane Noritake. È proprietario di un laboratorio a Riga, Lettonia.

Dr. Omar Azzawi, Vienna, Austria

 

 

Padroneggiare la ceramica: una guida completa per ceramisti dentali

Scopri un'analisi dettagliata di una tecnica avanzata di riproduzione del colore con questa guida completa a cura di DT Tomáš Forejtek.
Pensata per i professionisti che lavorano con le ceramiche CERABIEN™ ZR (Kuraray Noritake Dental Inc.) e il protocollo eLAB, questo case report fornisce indicazioni passo dopo passo per ottenere risultati eccezionali, dalla documentazione alla selezione del colore, dalla progettazione della struttura fino alla lucidatura finale.
Che tu stia perfezionando la tua tecnica o esplorando nuovi metodi, questa guida sarà un prezioso alleato nel tuo lavoro.

 

 

Riabilitazioni additive no prep su denti usurati: l'innovativa "single index technique" per stampaggi in composito

Caso clinico realizzato dal Dr. Riccardo Ammannato - https://worndentition.eu/

 

Nelle riabilitazioni in presenza di usura dentale tra le varie opzioni restaurative ci sono anche gli approcci additivi no prep di stampaggi con i materiali compositi. Queste tecniche prevedono, grazie al rialzo della DVO, una ceratura da parte del tecnico che poi viene copiata attraverso delle mascherine trasparenti (analogiche o digitali) le quali vengono poi utilizzate dal clinico per stampare il composito in bocca sui denti usurati in un contesto additivo. 

Tra le tecniche di stampaggio pubblicate in letteratura, la Index Technique si differenzia per il fatto che lo stampaggio viene eseguito attraverso delle mascherine singole. Ciò permette, durante lo stampaggio, di rimuovere con facilità gli eccessi di composito inter-prossimali prima di polimerizzarlo e quindi poi poter gestire in maniera facile, veloce e predicibile la fase di rifinitura inter-prossimale. Per contro, la mascherina singola rispetto a quella unita del sestante può risultare meno stabile. Ecco perché negli stampaggi singoli è importante utilizzare su ciascun dente prima di stampare degli stabilizzatori creati per supportare la mascherina durante lo stampaggio, consentendo un “copia & incolla” della ceratura restaurativa affidabile e precisa.
Le mascherine possono essere realizzate in silicone o attraverso stampa 3D.

Nel seguente caso clinico, sono stati utilizzati:
- il composito fluido CLEARFIL MAJESTY ES Flow Low A3 sulla superficie occlusale del 27, 25 e 24;
- il composito universale CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal nella procedura di stampaggio.

 

Fig. 1. Situazione clinica iniziale di un caso di riabilitazione nel contesto dell’usura dentale.

 

Fig. 2. Modello della ceratura restaurativa attraverso un flusso full digital con relativa mascherina singola realizzata in stampa 3D.

 

Fig. 3. Verifica dell’adattamento della mascherina singola sul dente con atterraggio sullo stabilizzatore.

 

Fig. 4. Calzata della mascherina singola con la presenza del composito sul dente. In questa fase è facile, veloce e predicibile per il clinico rimuovere il composito in eccesso inter-prossimale prima di   polimerizzarlo.

 

Fig. 5. Stampaggio singolo ultimato dopo una rifinitura facile e veloce grazie alla rimozione degli eccessi prima di polimerizzare il composito.

 

Fig. 6. Controllo a distanza degli stampaggi singoli.

 

 

Dentista:

Dr. Riccardo Ammannato

Ha conseguito la laurea in Odontoiatria presso l'Università di Genova nel 1999.
Ha frequentato il Dipartimento di Conservativa dell’Università di Zurigo, sotto la guida del Prof. F. Lutz, approfondendo tematiche relative, in particolare, all’odontoiatria adesiva ed alle sue applicazioni in conservativa e protesi.
Docente all’università di Roma Tor Vergata in restaurativa ed estetica dentale, per l’anno 2017, diretta dal Prof F. Mangani.
E’ socio attivo della European Academy Esthetic Dentistry (EAED); è socio attivo dell'Accademia Italiana di Restaurativa e Conservativa (AIC); Associate Member della American Academy Restorative Dentistry (AARD).
Ha sviluppato e poi pubblicato nel 2015 e 2018 sull’International Journal Esthetic Dentistry (IJED) un nuovo ed innovativo metodo di stampaggio per restaurare, con approccio no prep, dentatura usurata (attrito, abrasione e erosione): la “Index Technique”.
Autore di articoli in materia di odontoiatria restaurativa diretta e indiretta e relatore a corsi e congressi internazionali.
Svolge la libera professione in Genova con approccio multidisciplinare, ma con particolare approfondimento dell’odontoiatria estetica e restaurativa.

 

Restauro di un singolo incisivo centrale superiore

Caso clinico realizzato da Vasilis Vasiliou

 

L'ARTE DI RESTAURARE I SORRISI: MAESTRIA NELLA SFIDA DI UN SINGOLO INCISIVO CENTRALE

Il restauro di un singolo incisivo centrale superiore è probabilmente la sfida più grande che un odontotecnico possa affrontare nel lavoro quotidiano. In particolare, nei pazienti giovani, è fondamentale restituire il sorriso alla sua bellezza originale. Un restauro percepibile come tale potrebbe avere un impatto negativo sulla loro autostima e sulla qualità della vita, anche a lungo termine.

 

TRA GIOIA E DISPERAZIONE

Prendiamo il caso di Ioanna, una ragazza di 14 anni che si è presentata in studio in preda alla disperazione. Solo poche ore prima, era al settimo cielo: la sua band preferita si era esibita per la prima volta a Cipro e lei era riuscita a comprare i biglietti per sé e per la sua migliore amica. Emozionate, erano arrivate al concerto, la band aveva iniziato a suonare e la folla ballava al ritmo della musica. Sembrava il giorno più bello della sua vita. Durante l’esecuzione della canzone più amata, il pubblico era in delirio, saltando e ballando con entusiasmo. In mezzo a tutta questa euforia, Ioanna è stata improvvisamente spinta con forza. È caduta, battendo il viso contro un sedile davanti a lei. Il dolore ha fermato il tempo, e sono passati alcuni secondi prima che capisse cosa fosse successo: sentendo il sapore del sangue in bocca, ha esplorato i denti con la lingua e si è resa conto che uno dei suoi incisivi centrali si era fratturato.

 

IMPATTO SULLA QUALITÀ DELLA VITA

Questa è solo una delle tante storie toccanti che ascoltiamo ogni giorno. Una caduta durante un concerto, una spinta a una festa di compleanno, un incidente stradale: tanti eventi possono rovinare un sorriso giovane e splendente. Prestando attenzione ai pazienti e alle loro storie, ci si rende conto di quanto possano essere colpiti da queste situazioni. Molti si coprono la bocca quando ridono o evitano di sorridere del tutto.

Un odontotecnico che si dedica con passione alla restituzione del sorriso è consapevole dell'impatto che il suo lavoro può avere e della responsabilità che comporta. Un risultato eccellente non solo ripristina il sorriso, ma anche la fiducia in sé stessi, permettendo al paziente di ridere liberamente e di esprimersi senza timori (Figg. 1-5). Un esito compromesso, invece, può avere l'effetto opposto. Essere consapevoli di questo ruolo dovrebbe essere la motivazione principale per migliorarsi continuamente.

 

Fig. 1. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: primo strato.

 

Fig. 2. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: strato due.

 

Fig. 3. Schema di stratificazione per il restauro di un incisivo centrale fratturato in tre strati: terzo strato. Dopo la prima cottura, sono stati integrati piccoli dettagli, seguiti da una seconda cottura. Infine, il restauro è stato rifinito con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain e Glaze.

 

Fig. 4. Il risultato del trattamento è in grado di ripristinare non solo il sorriso, ma anche la fiducia in se stessa della giovane ragazza.

 

Fig. 5. Subito dopo la cementazione, il restauro è appena identificabile, solo i tessuti molli hanno bisogno di un po' di tempo per recuperare.

 

ASPETTI DA CONSIDERARE

Ma come affrontare nel modo migliore il restauro di un incisivo centrale singolo? Il successo di questo tipo di restauro risiede nella forma, che rappresenta la parte più difficile. Creare una morfologia naturale è più della metà del lavoro. L'altro elemento chiave è il colore. La riproduzione del colore dipende dalla comprensione di come funzionano le ceramiche utilizzate: riflessione della luce, assorbimento, traslucenza, opalescenza, valore e dettagli caratteristici. Più esperienza si acquisisce nella comprensione delle proprietà ottiche di denti e ceramiche, migliori saranno i risultati ottenuti.

Un valido supporto viene dall’uso di una fotocamera, un obiettivo macro e un flash a doppia luce, strumenti fondamentali per catturare e analizzare la situazione intraorale. Per un’analisi iniziale e una comprensione della forma e del colore, preferisco sempre vedere i pazienti nel mio laboratorio odontotecnico. Osservare direttamente il colore permette di ottenere una percezione più realistica di ciò che deve essere creato.

La chiave per la realizzazione del piano di trattamento è l’utilizzo di materiali affidabili e facili da gestire, come KATANA™ Zirconia e ceramiche CERABIEN™ ZR (entrambi di Kuraray Noritake Dental Inc.).

 

FASI OPERATIVE

Quando si realizza un restauro anteriore, come nel caso illustrato nelle Figg. 6-14, il primo aspetto su cui concentrarsi è il valore cromatico del dente. Una volta realizzata la struttura con il giusto valore, bisogna riprodurre ciò che si osserva: l’incisivo adiacente presenta mamelloni, sfumature blu e arancioni? Questi dettagli devono semplicemente essere osservati e copiati, senza inventare nulla di superfluo. La parte più difficile è sfruttare lo spazio disponibile in modo ottimale. Se c’è molto spazio per la ceramica, può risultare difficile mantenere il valore corretto della struttura ed evitare un aspetto grigiastro. A seconda del colore del moncone, dell'età del paziente, della texture naturale della superficie e dello spazio disponibile, si seleziona l'approccio di stratificazione e la tecnica di finitura più appropriati.

 

Fig. 6. Sostituzione di una corona anteriore: dente preparato con grave decolorazione. L'incisivo centrale adiacente ha una forma particolare e una struttura cromatica interna vivace.

 

Fig. 7. Struttura in KATANA™ Zirconia ML nel colore A3. Essendo il colore di riferimento A3.5, è stato scelto un materiale abbastanza opaco in una tonalità leggermente più chiara per ottenere l'effetto di mascheratura richiesto.

 

Fig. 8. Procedura di stratificazione a cottura singola: Applicazione di CERABIEN™ ZR Opacious Body,...

 

Fig. 9. … Cervical Body, …

 

Fig. 10. … Body e Transitional Body.

 

Fig. 11. Cut-back incisale…

 

Fig. 12. … e la creazione della struttura del mammellone.

 

Fig. 13. Applicazione di Aqua Blue 1…

 

Fig. 14. …seguito da T Blue…

 

Fig. 15. ...e Luster Porcelains.

 

Fig. 16. Effetto alone creato con Body.

 

Fig. 17. Risultato del trattamento. (Dopo una prima cottura seguita da piccoli aggiustamenti, una seconda cottura, la texturizzazione della superficie e la smaltatura con CERABIEN™ ZR FC Paste Stain Clear Glaze).

 

CONCLUSIONE

Realizzare un incisivo centrale singolo è una sfida che ci porta fuori dalla nostra zona di comfort. Tuttavia, prestando attenzione, osservando attentamente i denti adiacenti e utilizzando materiali che conosciamo a fondo, possiamo soddisfare – e spesso superare – le aspettative dei nostri pazienti. Strumenti come fotocamere, esperienza sui materiali e una tecnica precisa aiutano a ottenere risultati prevedibili. Tuttavia, il mio principio guida è sempre stato: “Se vuoi che le cose intorno a te cambino, devi essere tu il primo a cambiare.”
Il miglioramento continuo è essenziale per crescere professionalmente. Con i giusti mentori, che ci insegnano i segreti della stratificazione e ci ispirano a progredire, possiamo restituire ogni volta sorrisi e fiducia ai nostri pazienti.

 

Ringraziamenti

Un ringraziamento speciale va agli odontoiatri che hanno curato i pazienti presentati nel caso qui sopra: – Andreas Skyllouriotis DDS, MSD, Surgically-Trained Prosthodontist, e Theo Odysseos, DDS, Diplomate, American Board of Oral Implantology / Implant Dentistry.

 

Odontotecnico:

VASILIS VASILIOU

Vasilis Vasiliou è nato a Nicosia, Cipro, e si è diplomato alla Scuola Tecnica per Odontotecnici di Atene nel 2004. Ha approfondito la sua formazione frequentando diversi seminari avanzati condotti da mentori ed esperti del settore, come Ilias Psarris e Nondas Vlachopoulos.

Nel corso della sua carriera, Vasilis ha apportato contributi significativi alla comunità odontoiatrica, tra cui la presentazione a varie conferenze in Grecia e la pubblicazione di articoli su riviste odontoiatriche greche. Dal 2020 è un opinion leader per l'azienda di spazzole MPF e, dal 2022, un ambasciatore HASS. Dal 2019 Vasilis è un membro attivo dell'International Team for Implantology (ITI).

Insieme al padre, Vasilis gestisce un laboratorio odontotecnico di successo a Nicosia, specializzato in restauri in ceramica integrale e su impianti. La sua vasta esperienza e il suo impegno per l'eccellenza lo hanno reso un professionista rispettato nel suo campo.

Cementazione di un frammento di corona fratturato

Caso clinico realizzato dalla Dr.ssa Aleksandra Łyżwińska DMD, Varsavia, Polonia

 

Le lesioni dentali possono essere fonte di stress per i pazienti, per i genitori di pazienti pediatrici e per gli stessi dentisti. I seguenti suggerimenti aiutano a trasformare il trattamento delle fratture coronali in una procedura semplice, rapida e prevedibile. Nel caso descritto, si è optato per la riattaccatura dei frammenti della corona fratturata


PAZIENTE GIOVANE CON UN INCISIVO CENTRALE FRATTURATO

Una paziente di 16 anni si è presentata immediatamente dopo un incidente. L’incisivo centrale superiore sinistro risultava fratturato, con coinvolgimento di metà dello smalto e della dentina coronale (Fig. 1). La polpa non era esposta, ma la linea di frattura era piuttosto vicina alla camera pulpare (Fig. 2). Dopo l'esame clinico e la valutazione radiografica, la paziente è stata anestetizzata. Durante il posizionamento, la diga di gomma si è lacerata tra l’incisivo centrale e quello laterale sinistro (Figg. 3 e 4). Vista la giovane età della paziente e la sua limitata collaborazione, si è deciso di procedere senza sostituire la diga di gomma. In questa specifica regione, il flusso di saliva dal palato era limitato, riducendo il rischio di contaminazione.

 

Fig. 1.  Frattura dell'incisivo centrale mascellare sinistro il giorno dell'incidente.

 

Fig. 2. Vista occlusale dei denti anteriori mascellari con la polpa dell'incisivo centrale fratturato in evidenza.

 

Fig. 3. La diga di gomma posizionata e strappata tra l'incisivo centrale e quello laterale di sinistra.

 

Fig. 4. Vista occlusale dei denti isolati con diga di gomma.

 

RIMOZIONE DEI PRISMI DI SMALTO NON SUPPORTATI

Per garantire un'adesione di alta qualità e un risultato estetico naturale, è necessario rimuovere i prismi di smalto non supportati. L’uso di frese potrebbe risultare troppo invasivo, rimuovendo eccessiva struttura dentale e compromettendo l’allineamento dei frammenti coronali. Per questo motivo, è stata scelta la tecnica di sabbiatura con particelle di allumina da 50 μm. Per evitare l'esposizione iatrogena della polpa, la parte più profonda del dente è stata protetta con un composito fluido colorato prima della sabbiatura (Fig. 5). I denti adiacenti sono stati protetti con una matrice metallica (Fig. 6). Pochi secondi di sabbiatura sono stati sufficienti per rimuovere i prismi di smalto e ottenere una superficie omogenea (Fig. 7). Successivamente, il composito fluido colorato è stato rimosso dalla superficie dentinale e il frammento è stato trattato nello stesso modo.

 

Fig. 5. Preparazione per la sabbiatura: Area dentinale vicino alla polpa protetta con composito fluido.

 

Fig. 6. Protezione dei denti adiacenti con una striscia metallica.

 

Fig. 7. Superficie omogenea dello smalto dopo l'abrasione ad aria.

 

RIATTACCO DEL FRAMMENTO ALLA STRUTTURA DENTALE RESIDUA

Dopo il trattamento con sabbiatura, è stata verificata e approvata la precisione dell’adattamento tra il dente e il frammento (Fig. 8). Per migliorare la ritenzione del frammento, questo è stato fissato a un micro applicatore con resina composita. In alternativa, si possono utilizzare portatori protesici prefabbricati. Successivamente, è stata eseguita la mordenzatura selettiva dello smalto, sia sul dente che sul frammento (Figg. 9 e 10). Durante questa fase, i denti adiacenti sono stati protetti con una matrice in celluloide (Fig. 11), e per adattare meglio la matrice alla superficie distale, è stato posizionato un cuneo curvo interprossimale (Fig. 12).

Il sistema adesivo scelto è stato CLEARFIL™ SE Bond 2 (Kuraray Noritake Dental Inc.). Dopo l’applicazione dell’adesivo su dente e frammento (Fig. 13), è stata applicata una piccola quantità di CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low (Kuraray Noritake Dental Inc.), nella tonalità A2, sulla parte del frammento trattata con adesivo. Dopo un attento riposizionamento del frammento e mantenendolo in posizione con il micro applicatore, il composito è stato fotopolimerizzato.

 

Fig. 8. Perfetta aderenza del frammento al dente.

 

Fig. 9. Mordenzatura selettiva dello smalto del dente...

 

Fig. 10. …e il frammento.

 

Fig. 11. Posizione del cuneo...

 

Fig. 12. ...utilizzati per un migliore adattamento alla superficie distale.

 

Fig. 13. Frammento trattato con CLEARFIL™ SE Bond 2 PRIMER e BOND, entrambi asciugati con aria, mentre il Bond è stato fotopolimerizzato.

 

Fig. 14. Il frammento è tornato al suo posto.

 

Fig. 15. Vista occlusale dei denti con il frammento riattaccato che si adatta perfettamente al calco.

 

RIMOZIONE DEGLI ECCESSI E LUCIDATURA

Gli eccessi di composito sono stati rimossi con una lama da bisturi e dischi abrasivi. L'intero restauro è stato poi lucidato utilizzando TWIST™ DIA for Composite (Kuraray Noritake Dental Inc., Fig. 16). L’integrazione ottica è stata immediatamente soddisfacente grazie al fatto che il frammento è stato conservato in acqua durante l’attesa e il trattamento. I denti isolati con la diga di gomma tendono a disidratarsi rapidamente, diventando temporaneamente più chiari. Tuttavia, la conservazione del frammento in acqua ha ridotto al minimo questo effetto, permettendo una valutazione più accurata del risultato estetico. Questo ha avuto un impatto positivo sulla soddisfazione della paziente. In questo caso, il frammento e la struttura dentale avevano un aspetto simile, con una leggera maggiore luminosità dovuta alla manipolazione sotto diga di gomma o all'esposizione all'aria.

 

Fig. 16. Subito dopo la lucidatura, il frammento ha quasi la stessa luminosità del dente grazie all'accumulo di acqua. È visibile un leggero effetto di disidratazione.

 

RISULTATO DEL TRATTAMENTO

Per ottenere un’estetica ottimale e una lucentezza duratura, il composito è stato rilucidato dopo una settimana (Fig. 17). Questo è stato realizzato utilizzando un gommino lucidante TWIST™ DIA for Composite ad alta brillantezza, seguito dalla lucidatura con pasta diamantata e una spazzola in pelo di capra.

 

Fig. 17. Esito del trattamento dopo una settimana.

 

Dopo una settimana, i denti isolati con diga di gomma e il frammento di corona fratturato hanno subito una reidratazione, tornando al loro colore naturale. L'adattamento cromatico è stato soddisfacente. I riflessi della luce sulla superficie labiale del dente trattato hanno restituito una brillantezza naturale, rendendo quasi invisibile il sito della frattura. Oltre all'estetica, sono stati ottenuti anche ottimi risultati terapeutici: il dente risponde adeguatamente agli stimoli ed è privo di dolore.

 

CONCLUSIONE

L’approccio descritto rappresenta un'opzione di trattamento preziosa per i traumi anteriori con frammenti di dimensioni significative ancora disponibili. La riattaccatura della struttura naturale elimina la necessità di tecniche di stratificazione multistrato complesse e di modellazione manuale, preservando al massimo la struttura dentale rimanente. Invece di preparare il dente, è sufficiente rimuovere i prismi di smalto non supportati e rendere ruvida la superficie.

 

* CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Super Low è indicato per scopi di cementazione. Tuttavia, la cementazione di frammenti dentali non è esplicitamente menzionata nelle istruzioni per l'uso. La decisione di utilizzare il prodotto in questo contesto è stata presa dal dentista responsabile del trattamento.

 

Dentista:

DR.SSA ALEKSANDRA ŁYŻWIŃSKA DMD

Aleksandra Łyżwińska si è laureata presso l'Università Medica di Varsavia, dove ha successivamente lavorato come docente e assistente presso il Dipartimento di Odontoiatria Conservativa con Endodonzia. Nella sua pratica quotidiana, si concentra sull’odontoiatria adesiva, con particolare interesse per le tecniche minimamente invasive e la terapia della polpa vitale. Dal 2020, tiene corsi di odontoiatria conservativa collaborando con importanti centri di formazione in Polonia e a livello internazionale. È opinion leader per Kuraray Noritake e il suo account Instagram è @aleksandra.lyzwinska, qui condivide contenuti educativi per dentisti.