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In ottemperanza con quanto previsto dalla normativa vigente, dichiaro quindi, sotto la mia responsabilità, di essere un professionista del settore odontoiatrico e/o odontotecnico e di essere pertanto autorizzato a prendere visione del contenuto presente in questo sito internet

CERABIEN™ MiLai: un sistema rivoluzionario di ceramiche e internal stain per zirconia e disilicato di litio

Che tu stia lavorando con zirconia o disilicato di litio, CERABIEN™ MiLai semplifica il tuo flusso di lavoro grazie a un unico metodo di applicazione valido per entrambi i materiali.

Questo sistema innovativo non solo consente di risparmiare tempo prezioso, ma garantisce anche un'estetica eccellente e risultati di altissima qualità.

In questo video ti accompagniamo passo dopo passo, mostrandoti quanto sia semplice ottenere risultati super estetici.

Se hai già sentito parlare di CERABIEN MiLai, questa è l'occasione perfetta per vederla in azione!

Guarda il video per scoprire tutte le sue caratteristiche principali e per seguire l'applicazione step by step!

 

 

CLEARFIL MAJESTY ES Flow Universal: la scelta intuitiva del colore applicata al composito fluido

Con il miglioramento delle proprietà meccaniche e l’evoluzione delle tecniche (basate su iniezione), l’uso dei compositi fluidi sta diventando sempre più popolare come soluzione permanente nella zona estetica. Di conseguenza, anche per questa classe di materiali, l’originariamente complesso compito della scelta del colore diventa rilevante. Per questo motivo, Kuraray Noritake Dental Inc. presenta CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal, un composito fluido universale basato sul concetto di scelta intuitiva del colore.

Disponibile in due livelli di fluidità e in due opzioni di colore perfettamente complementari – Universal (U) e Universal Dark (UD) – CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal rende la scelta del colore un compito semplice. Il colore U è adatto per quasi tutte le cavità posteriori e anteriori e tonalità. Il colore UD (Universal Dark) offre risultati ottimali nelle cavità di tonalità B3 e superiori, prive di parete posteriore, come nel caso delle cavità di Classe IV. Di conseguenza, è possibile scegliere intuitivamente tra U e UD, senza necessità di una scala colori. Tutto ciò è reso possibile da una combinazione intelligente di traslucenza simile allo smalto, croma simile alla dentina e l’esclusiva Light Diffusion Technology (LDT).

La procedura di posizionamento è semplificata grazie al design intelligente della siringa, che riduce il rischio di formazione di bolle d’aria, permette l’estrusione del composito senza gocciolamento e facilita la lavorabilità e la modellazione con la punta della siringa, grazie alla bassa appiccicosità.
Una volta polimerizzato, il materiale si integra perfettamente con la struttura dentale circostante, permettendo di ottenere restauri estetici con il minimo sforzo.



 

Con una resistenza alla flessione superiore a 150 MPa, una resistenza alla compressione di oltre 370 MPa e un carico di riempitivo elevato (75% Low o 78% Super Low), CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal è comparabile, se non superiore, in termini di proprietà meccaniche, ai compositi convenzionali in pasta. Grazie a queste caratteristiche, il materiale è indicato anche per le aree sottoposte a carichi masticatori, come le superfici occlusali. 
Queste caratteristiche aprono le porte a un’ampia gamma di applicazioni, tra cui: restauri di tutte le classi cavitarie, faccette dirette, restauro semplificato di più denti con la tecnica di iniezione, riparazioni intraorali.
Inoltre, le proprietà meccaniche permettono una procedura di lucidatura facile e veloce, con una lucentezza duratura nel tempo. In questo modo, il materiale si propone come una soluzione permanente ad alte prestazioni, offrendo eccellenza estetica e affidabilità strutturale.

 

 

Per i professionisti che desiderano massimizzare l’efficienza clinica senza compromettere la qualità del trattamento, è altamente consigliata la combinazione con altri materiali universali di alta qualità della linea universale - Universal Excellence - Kuraray Noritake Dental Inc., come ad esempio, CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2. Composto da pochi componenti e richiedente pochi passaggi, questo sistema riduce la complessità delle procedure e facilita il raggiungimento di ottimi risultati.

 

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CERABIEN MiLai: Straordinaria nuova gamma di ceramiche e internal stain a basso punto di fusione per la micro-stratificazione

Grazie ai materiali ceramici altamente estetici, oggi non è sempre necessario progettare strutture ad alta resistenza o stratificare più strati di ceramica. I progressi tecnologici nella zirconia e nel disilicato di litio (LiDiSi) permettono restauri monolitici o con minimo cut-back. Con materiali adeguati, una micro-stratificazione semplificata garantisce eccellenti risultati estetici. La nuova gamma prodotto di ceramiche e internal stain a basso punto di fusione CERABIEN™ MiLai di Kuraray Noritake Dental Inc., ottimizza le procedure di finitura, offrendo estetica straordinaria fin dal primo utilizzo.

 

 

Il sistema CERABIEN™ MiLai è composto da 16 colori e 15 internal stain, facili da selezionare e gestire, e che possono anche essere miscelati per ottenere effetti cromatici aggiuntivi. Grazie alla bassa temperatura di cottura di tutti i componenti del sistema (740°C / 1.364°F), CERABIEN™ MiLai è compatibile non solo con la zirconia, ma anche con le ceramiche a base di silicato (come IPS e.max), permettendo una riduzione dello stock di ceramiche in laboratorio e una semplificazione dei flussi.

 

 

Per garantire proprietà di lavorazione costanti e risultati prevedibili, CERABIEN™ MiLai, come tutte le altre ceramiche di Kuraray Noritake Dental Inc., è basata sulla tecnologia della ceramica feldspatica sintetica. Ciò che la rende speciale è la sua struttura fisica e la distribuzione delle particelle, che ricordano quelle dei denti naturali. le sue proprietà restano stabili anche dopo numerosi cicli di cottura, offrendo agli odontotecnici esattamente ciò che si aspettano. Inoltre, le ceramiche CERABIEN™ MiLai sono fluorescenti, conferendo ai restauri un aspetto vitale e naturale.

 

 

Grazie a queste caratteristiche, CERABIEN™ MiLai è la soluzione ideale per tutti gli odontotecnici che desiderano finalizzare zirconia e disilicato di litio con una procedura semplice, efficiente ed economica, garantendo risultati esteticamente prevedibili ogni volta.

 

 

Odontoiatra e odontotecnico: comunicazione nei flussi di lavoro protesici

Non importa se sei un dentista o un odontotecnico, c’è una cosa che vuoi sicuramente evitare: il fallimento dei restauri indiretti. Sebbene sia chiaro che da entrambe le parti l’uso di materiali ad alte prestazioni e tecniche appropriate contribuiscano a ottenere i risultati desiderati, c’è un aspetto che dovrebbe ricevere generalmente più attenzione: una corretta comunicazione e uno scambio efficace di informazioni tra lo studio odontoiatrico e il laboratorio.

 

Come professionista dentale, sei consapevole delle informazioni e dei dettagli di cui ha bisogno il tuo partner nel caso clinico per ottenere il miglior risultato possibile in termini di adattamento, funzione ed estetica?

Per entrambi – odontoiatra e odontotecnico – è essenziale sapere con precisione di quali informazioni ha bisogno il rispettivo partner per produrre i risultati attesi. Quindi, se non è chiaro quali informazioni siano necessarie e come debbano essere trasmesse, è fondamentale sedersi con il proprio partner e chiarirlo. L’obiettivo di questo incontro – fisico o virtuale – dovrebbe essere quello di stabilire un flusso standardizzato di informazioni tra lo studio e il laboratorio. Le informazioni necessarie possono variare a seconda della complessità del caso, ma la maggior parte dei dettagli resta sempre la stessa.

Durante l'incontro, è fondamentale concentrarsi su ogni fase della procedura che trae beneficio dall’interazione tra lo studio odontoiatrico e il laboratorio. Il processo inizia dopo il primo appuntamento del paziente e termina con il posizionamento definitivo del restauro. Nelle sezioni seguenti sono elencate le informazioni necessarie per la pianificazione di un restauro indiretto, le possibili modalità di comunicazione per garantire un flusso informativo efficace e i dettagli importanti da considerare.

 

Il lavoro di squadra inizia prima del trattamento

La maggior parte degli odontotecnici conosce molto bene i diversi materiali da restauro disponibili e la loro idoneità per specifiche situazioni cliniche. Sfrutta questa conoscenza coinvolgendo il tuo partner fin dall’inizio, idealmente prima della preparazione dentale. Questo è fondamentale per le riabilitazioni complesse, ma anche rilevante quando va restaurato un singolo dente: il materiale e il tipo di restauro (monolitico, cut-back, struttura) influenzano lo spazio necessario e, di conseguenza, la quantità di tessuto dentale da rimuovere. Se si mira al trattamento meno invasivo possibile, è essenziale che la preparazione del dente sia limitata al minimo indispensabile.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA SCELTA DEL MATERIALE E LA PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO:

  • Rilevamenti clinici
  • Posizione del restauro nel cavo orale
  • Primo restauro / Sostituzione di un restauro
  • Dente naturale o impianto come pilastro
  • Livello di carie / distruzione
  • Livello di discolorazione / Colore del pilastro
  • Sensibilità ai meteriali, storia clinica di allergie del paziente

 

Migliori rilevamenti, migliore adattamento del restauro finale

Quando si tratta di rilevare la situazione iniziale e quella post-preparazione, i dentisti spesso si trovano ad affrontare delle difficoltà. Apertura limitata della bocca, poco tempo o condizioni difficili di umidità sono solo alcuni dei numerosi fattori che possono impedire il rilevamento preciso dell’impronta e della rilevazione dell’occlusione. Tuttavia, per il lavoro in laboratorio è decisivo ricevere rilevamenti accurati con tutti i dettagli necessari, come il margine di preparazione. Capire esattamente di cosa ha bisogno un odontotecnico per realizzare un restauro che si adatti perfettamente avrà sicuramente un impatto positivo sulla motivazione a ottenere subito rilevamenti di qualità, indipendentemente dalle difficoltà.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA REALIZZAZIONE DEL RESTAURO:

  • Impronta
  • Rilevazioni occlusali
  • Rilevazioni con arco facciale / Analisi funzionale (riabilitazioni complesse)
  • Immagini intraorali
  • Immagini extraorali (zona estetica)
  • Informazioni sul colore del dente

 

Vedere il paziente di persona fornisce informazioni aggiuntive preziose sulle caratteristiche facciali, lo stato e l’aspetto dei denti, nonché sulla loro struttura cromatica interna. Questi dettagli possono aiutare l’odontotecnico a realizzare restauri il più possibile simili alla realtà.

 

Feedback strutturati durante la prova facilitano modifiche mirate

Quando durante la prova emerge che sono necessarie modifiche, un feedback ben strutturato è importante. Aiuta a modificare il restauro esattamente come desiderato, evitando appuntamenti aggiuntivi e sprechi di tempo in studio e in laboratorio.

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER MODIFICHE MIRATE DOPO LA PROVA:

  • Colore
  • Forma, contorno e morfologia
  • Proporzioni
  • Estetica bianca e rosa
  • Aspetto del volto, labbra e denti
  • Fonazione e masticazione

"La digitalizzazione ha reso irrilevante la distanza fisica e permettendo di realizzare restauri di alta qualità anche se il paziente si trova a centinaia di chilometri di distanza"
- Dr Efe Celebi -

 

Raccomandazioni per il posizionamento: base per il successo a lungo termine

Tipo di materiale, resistenza alla flessione e geometria del restauro: molti fattori influenzano il pretrattamento e la cementazione di un restauro indiretto. Mentre la cementazione adesiva (o autoadesiva) è solitamente preferita per restauri altamente estetici, quelli realizzati in zirconia ad alta traslucenza richiedono un trattamento diverso rispetto a quelli in disilicato di litio. Conoscendo i dettagli del materiale selezionato, l’odontotecnico dovrebbe informare il clinico sulle misure da adottare in studio.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA CEMENTAZIONE DEL RESTAURO:

  • Tipo di materiale da restauro in uso
  • Restauro già pretrattato in laboratorio
  • Prettrattamento raccomandato in studio (sabbiatura/mordenzatura con HF + tempo)
  • Procedimento / Sistema di cementazione raccomandato
  • Misure di pulizia richieste dopo la prova

 

Come standardizzare

Esistono molti modi per standardizzare il flusso di informazioni tra studio e laboratorio. A seconda delle preferenze e dei flussi di lavoro già esistenti, si può scegliere un approccio personale o digitale. Chi preferisce l’approccio personale potrà sviluppare moduli cartacei per alcune fasi, affidandosi all’interazione diretta per altre. L’approccio digitale, invece, utilizza tecnologie di imaging digitale, software per la gestione dei casi e piattaforme di comunicazione per scambiare le informazioni rilevanti.


Un approccio personale

Nel Laboratorio Odontotecnico Castellano di Bologna, il team guidato da Vincenzo Castellano adotta l’approccio di vedere personalmente quasi ogni paziente prima della pianificazione del trattamento. Il parere dell’odontotecnico è determinante per la definizione del piano terapeutico. I dentisti partner apprezzano la loro competenza nei materiali da restauro e nelle tecnologie digitali in rapida evoluzione. Il team è in grado di consigliare quale materiale scegliere in una determinata situazione per soddisfare al meglio le aspettative del paziente e le esigenze funzionali.

“Stabilire il materiale da restauro in questa fase iniziale è molto importante, poiché i suoi parametri meccanici (spessori minimi ecc.) influenzano il disegno e la profondità della preparazione. I pazienti sono sempre contenti di poter incontrare l’odontotecnico che realizza il loro restauro e – già informati dal dentista e da internet – spesso colgono l’occasione per ottenere ulteriori chiarimenti sul trattamento previsto”, afferma Vincenzo Castellano.

Anche durante appuntamenti successivi, come la prova, l’odontotecnico responsabile è presente per valutare la situazione e raccogliere direttamente i feedback del paziente. Gli incontri virtuali sostituiscono quelli in presenza solo se non vi è alternativa. 

Secondo Castellano: 
“L’approccio più importante verso il paziente è quello umano. Con l’uso delle tecnologie digitali avanzate, rischiamo di standardizzare i protocolli a tal punto da dimenticarci che davanti a noi c’è un individuo, con caratteristiche e desideri unici, che ci affida il suo bene più prezioso: il sorriso.

 

Un approccio digitale

Un esempio perfetto di laboratorio con approccio completamente digitale è DentLab, laboratorio turco fondato nel 2015 dal gruppo DentGroup, il più grande DSO (Dental Service Organization) della Turchia. Il fondatore, Dr. Efe Celebi, ha sviluppato con il suo team un modulo specifico per la gestione dei laboratori all’interno del software gestionale DentSoft. Il modulo consente ai professionisti di inviare ordini digitali tramite moduli online allegando dati digitali come radiografie, scansioni intraorali, scansioni facciali e fotografie. Il sistema mostra subito quali dati sono obbligatori e, se richiesto, fornisce anche indicazioni procedurali e suggerimenti su dispositivi, protocolli e materiali.

Una volta inviato l’ordine, il software genera una data di consegna, consentendo di pianificare immediatamente l’appuntamento successivo. Gli ordini vengono controllati, e in caso di dati mancanti, lo studio viene contattato tramite chat. Gli ordini incompleti vengono respinti e viene fornito un feedback preciso su cosa va corretto. Dopo l’approvazione, il restauro viene prodotto e spedito in una confezione tracciabile, insieme a raccomandazioni per il pretrattamento e la cementazione. I feedback durante la prova possono essere registrati in video o discussi in riunioni virtuali.

“La digitalizzazione ha reso irrilevante la distanza fisica, e possiamo realizzare restauri di alta qualità anche se il paziente è a centinaia di chilometri di distanza”, afferma il Dr. Celebi.

Il software include anche una funzione di valutazione dei casi, che consente ai dentisti di fornire un giudizio su adattamento, funzione ed estetica del restauro ricevuto.

 

“L'approccio più importante verso il paziente è quello umano. The most important approach to the patient is the human one. Quando utilizziamo tecnologie avanzate digitali, rischiamo di standardizzare i  protocolli così tanto da dimenticare che davanti a noi c'è un individuo con le sue caratteristiche e speranze uniche che ci sta affidando uno dei suoi averi più preziosi: il sorriso.”
- MDT Vincenzo Castellano -

 

Conclusione

Stabilendo un flusso informativo ben strutturato, standardizzato e bidirezionale tra studio e laboratorio, è possibile migliorare sensibilmente la qualità complessiva dei trattamenti protesici. Questo può essere realizzato attraverso software gestionali già esistenti o con moduli cartacei e incontri personali.

In ogni caso, confrontarsi su questo tema in un incontro personale o virtuale offre ulteriori vantaggi: aiuta tutti i coinvolti a comprendere meglio le procedure e le difficoltà del proprio partner nel contesto lavorativo quotidiano. Con questa consapevolezza è più facile costruire un rapporto solido, fondato su feedback e strategie comuni di miglioramento. Il risultato? Processi più snelli, meno stress, risultati migliori e pazienti più soddisfatti.

 Si ringraziano MDT Vincenzo Castellano e Dr. Efe Celebi per aver condiviso i loro approcci e il loro punto di vista.

 

 

MDT Vincenzo Castellano Dr. Efe Celebi

 

Scegli un primer affidabile per ceramica e metallo

Articolo di Peter Schouten, Technical Manager, Kuraray Europe Benelux

 

I primer per ceramica variano notevolmente in composizione ed efficacia, nonostante il loro nome possa suggerire il contrario. La maggior parte dei primer disponibili contiene silano, ma il silano da solo non è sufficiente per pretrattare tutti i materiali comunemente utilizzati nei restauri indiretti prima dell’adesione.

Il silano – tipicamente nella forma di γ-MPS – ha una forte affinità per materiali a base di silice o vetro. Sebbene alcuni metalli e i loro ossidi possano reagire chimicamente con il silano, esistono altri componenti in grado di garantire un’adesione più forte e affidabile a metalli e ossidi metallici, che meritano di essere considerati seriamente.

Per il pretrattamento dei metalli (e dei loro ossidi) nell’adesione, il monomero MDP è molto più reattivo rispetto al silano. Il monomero MDP originale, sviluppato dalla Kuraray Co., Ltd. nel 1981, rimane il più efficace disponibile, come confermato da studi scientifici1.

CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è un primer adesivo monocomponente in grado di creare legami forti con una vasta gamma di materiali da restauro. Questo primer 2 in 1 incorpora il monomero MDP originale, che stabilisce un’adesione elevata con metalli e zirconia, mentre il silano (γ-MPS) assicura una perfetta adesione alle resine composite, ceramiche ibride e ceramiche vetrose come il disilicato di litio e la ceramica.

 

DESIGN INNOVATIVO DEL FLACONE

Il flacone del primer è stato progettato per un utilizzo pratico con una sola mano. Il suo ugello speciale garantisce un'erogazione precisa, riducendo il rischio di contaminazione e sprechi.

 

 

EFFICACIA DIMOSTRATA DEI PRIMER CONTENENTI MDP

Per migliorare l’adesione dei materiali protesici, è consigliato un primer che contenga sia MDP che silano. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di questa combinazione.

 

Studio di Cao, Y., et al.2

Lo studio ha confermato la superiorità del CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS (Kuraray Noritake Dental Inc.) rispetto ad altri tre primer nell’aumentare la resistenza adesiva tra zirconia e due diversi cementi resinosi.

Conclusioni:

Il CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS ha ottenuto prestazioni superiori rispetto ad altri tre primer testati, migliorando la resistenza adesiva tra zirconia e due tipi di cementi resinosi.

Studio di Reymus, M., et al.3

La cementazione adesiva di restauri in composito CAD/CAM sabbiati con ossido di alluminio beneficia del pretrattamento con un primer contenente sia silano che monomeri metacrilici.
I primer contenenti solo silano hanno mostrato un’adesione insufficiente, mentre la combinazione con MDP ha significativamente migliorato la tenuta adesiva.

Conclusioni:

  • Il trattamento adesivo di compositi CAD/CAM sabbiati trae vantaggio dall’uso di un primer contenente silano e monomeri metacrilici.
  • I primer contenenti solo silano hanno dimostrato adesione insufficiente.
  • La combinazione con MDP ha aumentato in modo significativo il successo dell’adesione.

Studio di Uğur, M., et al.4

Quattro diversi materiali ceramici CAD/CAM (Vita Mark II, IPS e.max CAD, Vita Suprinity e Vita Enamic) sono stati testati con tre primer: CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS, G-Multi Primer (GC), Monobond S (Ivoclar Vivadent).I materiali sono stati pretrattati con mordenzatura con acido fluoridrico o senza mordenzatura.
Lo studio ha dimostrato che la combinazione di MDP e γ-MPTS ha aumentato significativamente la resistenza adesiva del cemento alla ceramica.

Conclusioni:

  • Il pretrattamento con MDP e γ-MPTS ha migliorato notevolmente la forza adesiva tra cemento resinoso e ceramiche CAD/CAM, sia con che senza mordenzatura con acido fluoridrico.
  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS ha dimostrato prestazioni superiori rispetto ad altri primer testati.

Studio di Pilo, R., et al.5

Questo studio ha analizzato l’effetto del trattamento tribochimico e della reattività del silano sull’adesione della zirconia. È stato dimostrato che il MDP contribuisce in modo significativo al meccanismo di adesione dei primer contenenti silano.

Conclusioni:

  • Il MDP ha svolto un ruolo fondamentale nel migliorare l’adesione della zirconia nei primer a base di silano.
  • Il CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è risultato il più affidabile ed efficace tra i primer testati.

Studio di Masanao Inokoshi6

Questo studio ha valutato l’efficacia dell’adesione su zirconia sinterizzata (IPS e.max ZirCAD) trattata con diversi primer:

  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS
  • Monobond Plus (Ivoclar Vivadent)
  • Scotchbond Universal (3M ESPE)
  • Z-PRIME Plus (Bisco)

Conclusioni:

  • Il pretrattamento meccanico e chimico combinato ha ottenuto il miglior legame adesivo sulla zirconia.
  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS e Monobond Plus hanno mostrato i migliori risultati in termini di resistenza adesiva.
  • Scotchbond Universal e Z-PRIME Plus hanno ottenuto valori di adesione significativamente inferiori.

 

 

 

PRIMER OTTIMALI PER LA CEMENTAZIONE ADESIVA

Questi studi sottolineano l'importanza dell’uso di primer contenenti MDP per ottenere un’adesione affidabile e duratura nei materiali protesici. Prodotti contenenti solo silano, come RelyX™ Ceramic Primer (3M ESPE), si sono dimostrati meno efficaci nel creare un legame stabile tra cementi resinosi e materiali protesici a base ceramica o metallica.

 

Immagine tratta da un caso clinico realizzato da ODT Rondoni e Dr. Attanasio

 

SEMPLICE ED EFFICACE

L’utilizzo di CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è estremamente semplice: applicarlo sulla superficie da trattare, asciugarlo e procedere con la fase successiva del trattamento. Incorporandolo nella routine clinica e di laboratorio, si ottiene una preparazione adesiva efficiente e affidabile!

 

APPLICAZIONE RAPIDA: BASTA APPLICARE E ASCIUGARE

CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS può essere applicato su qualsiasi superficie restaurativa dopo il pretrattamento necessario.

 

 

* Se il restauro è stato trattato con acido fluoridrico in laboratorio, si consiglia di pulirlo e attivarlo con K-ETCHANT Syringe prima di applicare il primer.

**Quando utilizzato con PANAVIA™ V5 o CLEARFIL™ DC CORE PLUS, il primer garantisce una tenuta adesiva ancora più efficace.

 

Primer protesico universale sviluppato per creare una forte adesione e consentire una procedura semplice.

 

Autore:

PETER SCHOUTEN

 

Riferimenti

1. Yoshihara K., et al.(2015) Functional monomer impurity affects adhesive performance, Dental Materials, Volume 31, Issue 12, https://doi.org/10.1016/j.dental.2015.09.019. Pilo, R., et al. (2018). “Effect of tribochemical treatments and silane reactivity on resin bonding to zirconia.” Dent Mater 34(2): 306-316.
2. Cao, Y., et al. (2021). The effects of four primers and two cement types on the bonding strength of zirconia. Annals of Translational Medicine. 10. 10.21037/atm-21-4909.
3. Reymus, M., et al. (2019). “Bonding to new CAD/CAM resin composites: influence of air abrasion and conditioning agents as pretreatment strategy.” Clin Oral Investig 23(2): 529-538.
4. Uğur, M., et al. (2023). Effect of ceramic primers with different chemical contents on the shear bond strength of CAD/CAM ceramics with resin cement after thermal ageing. BMC Oral Health. 23. 10.1186/s12903-023-02909-z.
5. Pilo, R., et al. (2018). “Effect of tribochemical treatments and silane reactivity on resin bonding to zirconia.” Dent Mater 34(2): 306-316.
6. Inokoshi, M., et al. (2014). “Bonding effectiveness to different chemically pre-treated dental zirconia.” Clin Oral Investig 18(7): 1803-1812.

 

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Kiyoko Ban - Un'eredità nel campo dell'odontotecnica

Articolo di Manabu Suzuki, direttore della divisione dentale di Kuraray America, Inc.

 

Kiyoko Ban, figura di spicco nel campo della tecnologia dentale, ha avuto un impatto importante come ricercatrice, sviluppatrice e fondatrice del business Noritake Dental (Fig. 1). Rinomata per i suoi contributi nello sviluppo delle ceramiche dentali Noritake, come CZR e EX-3 Noritake e KATANA™ Zirconia, Kiyoko Ban è una forza fondamentale nel progresso globale della tecnologia dentale e si è guadagnata un’ottima reputazione come sviluppatrice e commercializzatrice all'interno della comunità della tecnologia dentale.

Fig. 1. Kiyoko Ban è riconosciuta e apprezzata per il suo contributo nell'ambito della tecnologia dentale.

 

Dopo aver completato gli studi universitari a Nagoya, la signora Ban ha inizialmente collaborato con la stazione di servizio di famiglia. Tuttavia, spinta dal desiderio di cambiare carriera, all'età di 30 anni si è iscritta a una nuova scuola per odontotecnici a Nagoya. La sua aspirazione era quella di entrare in un campo in cui le distinzioni di genere non avessero alcun peso, offrendo il potenziale per un riconoscimento mondiale basato sulla padronanza tecnica.

Nel 1977, una visita ai laboratori odontotecnici americani sponsorizzata dall'università ha acceso in lei il sogno di lavorare negli Stati Uniti. Tuttavia, si è dedicata alla ricerca in vari campi, come la cromatologia (la scienza del colore), la ceramica e i metalli, trovando una nuova passione per la ricerca clinica, a seguito dell’offerta di un posto come "Curriculum Chief" ricevuta dall'università dopo la laurea (Fig. 2).

 

Fig. 2. La signora Ban, responsabile dei programmi di studio presso la Dental Technicians College, dedicava le sue serate alla ricerca sui materiali.

 

Fig. 3. Negli anni '90, la signora Ban si impegnò attivamente nella promozione dell'EX-3 nel mercato italiano.

 

La sua carriera di insegnante va dall'età di 34 anni fino a circa 40 anni, durante i quali è stata pioniera delle sessioni di formazione tecnica sulla ceramica e ha organizzato conferenze, durante i fine settimana, con relatori famosi come Masahiro Kuwata.

All'età di 40 anni, ha lasciato la carriera di insegnante per dedicarsi alla ricerca. L'opportunità di condurre esperimenti su scala reale la portò a scoprire un'azienda con tecnologia ceramica avanzata, la "Noritake Co., Limited", rinomata per le sue stoviglie. Nel 1986, la signora Ban ha fondato a Nagoya l'istituto di ricerca Cusp Dental Supply, concentrandosi sullo sviluppo di materiali per corone PFM. La commercializzazione di Super Porcelain AAA (EX-3) nel 1987 ha segnato una pietra miliare significativa, risolvendo i problemi prevalenti in quel periodo nei materiali in ceramica, come crepe, inverdimento e fluorescenza.

Iniziò a viaggiare in tutto il Giappone e in tutto il mondo per vendere i prodotti che aveva sviluppato e continuò a sviluppare nuovi prodotti che venivano richiesti dagli odontotecnici di tutto il mondo (Fig. 3). Continuò a sviluppare nuovi prodotti come CZR, CZR Press e KATANA™, la prima zirconia multistrato al mondo.

La signora Ban è stata attivamente coinvolta nel tutoraggio di studenti e laureati in cerca di opportunità di lavoro all'estero. Durante le vacanze estive, ha portato studenti e professionisti interessati a lavorare all'estero in Paesi come Australia, Germania e Stati Uniti. L'obiettivo era quello di visitare cliniche odontoiatriche, scuole per odontotecnici e laboratori, favorendo l'esposizione e l'apprendimento in un contesto internazionale.

Contemporaneamente, la signora Ban si è dedicata alla ricerca sulla tecnologia dentale non preziosa. Ispirata dall'esposizione al termine "non prezioso" durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, ne ha anticipato il potenziale in Giappone. La sua ricerca, presentata in occasione di conferenze ed eventi, ha messo in evidenza il cambiamento del panorama in seguito all'aumento del prezzo dell'oro, che ha reso impraticabili le leghe preziose contenenti quantità significative di oro per le corone PFM.

Con l'aumento della domanda dei prodotti sviluppati, è emersa la necessità di un'espansione globale. Nel 1990, Cusp Dental Research è stata fondata a Manhattan, New York, segnando l'ingresso della signora Ban nella creazione di un'azienda all'estero. Nonostante la scarsa familiarità con le procedure legali e le sfide legate alla creazione di una società estera, la signora Ban, spinta dalla determinazione, ha superato questi ostacoli. La costituzione della società negli Stati Uniti ha ampliato la presenza dell'azienda a livello internazionale (Fig. 4).

 

Fig. 4. ISC 1996 - Simposio Internazionale sulla Ceramica di Orlando, Florida.

 

Noritake Dental Supply Co., Limited è stata fondata nel 1998 da Noritake Co., Limited, con l'obiettivo di espandere ulteriormente la propria attività nel settore dentale. Nonostante l'assenza di un rapporto di capitale con Noritake al momento della creazione del laboratorio di ricerca, la signora Ban ha svolto un ruolo chiave nelle attività di ricerca congiunte con Noritake. In seguito è stata invitata in questa società con la carica di presidente, possedendo il 60% delle azioni, mentre Noritake deteneva il 40% (Fig. 5).

Oltre all'attività di Noritake Dental, ha continuato a espandersi con la creazione di un laboratorio odontotecnico a Boston nel 1995. Nonostante le sfide poste dall'incidente dell'11 settembre 2001 al World Trade Center, ha acquistato l'edificio a Boston, integrando il laboratorio di New York nelle attività di Boston.

La carica di presidente di Noritake Dental Supply è rimasta fino al 2009, ma i cambiamenti organizzativi seguiti alla fusione con Kuraray nel 2011 l'hanno portata a passare a un ruolo di consulenza (Fig. 6). Nonostante il cambiamento di responsabilità, il suo impegno nei confronti della professione di odontotecnico è rimasto costante.

 

Fig. 5. Festa di inaugurazione di Noritake Dental Supply Inc, 1998.

 

Il percorso di Kiyoko Ban racchiude non solo una carriera, ma anche un'eredità nel campo dell'odontotecnica. Dalle prime lotte nei corsi di intaglio di denti alla creazione e all'espansione di laboratori internazionali, la storia di Kiyoko Ban è una storia di determinazione, innovazione e un impegno radicato per il progresso della professione di odontotecnico.

 

Fig. 6. Una scena dei festeggiamenti per il pensionamento della signora Ban come presidente di Noritake Dental Supply, circondata da stimati odontotecnici di tutto il mondo.

 

Quando la qualità è certificata

CLEARFIL MAJESTY™ ES FLOW RICEVE IL MARCHIO DI QUALITÀ "NIOM TESTED"

Prima dell’autorizzazione a essere commercializzato, un materiale da restauro in composito deve, tra l'altro, soddisfare gli standard stabiliti dalla norma ISO 4049:2019 Odontoiatria - Materiali da restauro a base di polimeri. In seguito all'enorme risposta positiva che Kuraray Noritake Dental Inc. ha ricevuto dagli utilizzatori della gamma CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow, abbiamo chiesto al Nordic Institute of Dental Materials (NIOM), un istituto di ricerca indipendente, di testare questa linea di prodotti in base agli aspetti chiave della suddetta norma ISO.

Anche se non era obbligatorio far testare la gamma CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow, la fiducia nella qualità del nostro prodotto ci ha spinto a farlo. NIOM ha valutato accuratamente CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow in tutti e tre i livelli di fluidità: High, Low e Super Low (Fig. 1). Tra le proprietà valutate vi erano la profondità di polimerizzazione, la resistenza alla flessione, l'assorbimento e la solubilità dell'/in acqua e la stabilità del colore dopo l'irradiazione e l'assorbimento dell'acqua. Il NIOM ha riscontrato che, per quanto riguarda tutte le proprietà, le tre fluidità e i diversi colori si sono dimostrate conformi ai requisiti.

 

Siamo lieti di aver fatto questa richiesta e siamo orgogliosi che un ente indipendente abbia verificato che il nostro prodotto soddisfa i rigorosi standard ISO.

 


Fig. 1. CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow nei suoi tre diversi livelli di fluidità.

 

IMPLICAZIONI PER L'USO CLINICO

Questi risultati dei test sono una prova esterna per gli utilizzatori che i nostri compositi fluidi possono essere utilizzati in modo sicuro come indicato da Kuraray Noritake Dental Inc. nelle istruzioni per l'uso del prodotto. I risultati del test NIOM ottenuti in merito alla profondità di polimerizzazione indicano che, se applicato nello spessore raccomandato, il composito polimerizza adeguatamente, il che è essenziale per ottenere ottime prestazioni a lungo termine . Inoltre, tutte e tre le fluidità offrono una resistenza e un comportamento di assorbimento/solubilità dell'/in acqua sufficienti per essere adatti ai restauri, compresa la superficie occlusale di molari e premolari. Ciò significa che i materiali sono ideali per un'ampia gamma di indicazioni, tra cui il restauro di tutte le classi di cavità, la riparazione di restauri esistenti e la cementazione (Fig. 2).




Fig. 2. Le tre varianti di CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow e le aree di utilizzo suggerite.

 

ESTETICA E LAVORABILITÀ ECCELLENTI

Oltre a queste proprietà meccaniche ben bilanciate, CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow nella sua innovativa siringa si maneggia bene grazie alla facilità di dosaggio, all'applicazione priva di bolle, alla facilità di scolpire facilitata dalla sua formulazione non appiccicosa e alla facilità di lucidatura. Disponibile in una varietà di tonalità (Fig. 3) e dotato della tecnologia proprietaria Light Diffusion Technology, il materiale nei suoi tre diversi livelli di fluidità si integra piacevolmente e senza sforzo con la struttura dentale circostante, creando un aspetto generale naturale. Sia la lavorabilità sia l'estetica sono state giudicate da molto buone a eccellenti dai consulenti odontoiatrici nel contesto di una valutazione clinica.

 

Fig. 3. Panoramica dei colori disponibili per fluidità.

 

NIOM fornisce anche la prova delle positive proprietà estetiche: i test condotti dall'istituto per valutare la stabilità del colore dopo l'irradiazione e l'assorbimento dell'acqua rivelano che CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow dovrebbe rimanere stabile nel tempo. Questa caratteristica è importante per l'estetica a lungo termine dei restauri realizzati con i materiali.

 

CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow si dimostra essere un materiale fluido per restauri diretti affidabile, di alta qualità e in grado di superare test rigorosi.

 

L'adesione nelle procedure di riparazione minimamente invasive: suggerimenti e tecniche

Articolo del Dr. Michał Jaczewski

 

I compositi resinosi sono materiali da restauro meravigliosi: consentono una preparazione del dente minimamente invasiva e orientata al difetto, possono essere modellati a piacimento e possono essere modificati e riparati quando necessario. Per ottenere tutto questo, tuttavia, un'adesione forte e duratura è un requisito assoluto. L'adesione deve avvenire o tra lo smalto e la dentina da un lato e il composito resinoso dall'altro, o tra il materiale composito esistente e quello appena applicato.

 

ADESIVO UNIVERSALE

Con l’obiettivo di mantenere le procedure cliniche il più semplici possibile, nel mio studio utilizzo un agente adesivo di ottava generazione: CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Kuraray Noritake Dental Inc.). Grazie alla Rapid Bond Technology, consente un utilizzo particolarmente semplice e diretto, senza la necessità di frizionamento prolungato o di lunghi tempi di attesa. Allo stesso tempo, aderisce bene a diversi substrati, tra cui smalto, dentina e resina composita, poiché contiene il monomero MDP originale.

La sua composizione e la conseguente versatilità rendono CLEARFIL™ Universal Bond Quick la prima scelta per molte indicazioni, comprese le procedure di riparazione non o minimamente invasive. Poiché funziona straordinariamente bene nelle situazioni in cui si desidera aderire alla dentina, allo smalto o al vecchio composito (Fig. 1), di solito non è necessario rimuovere l'intero restauro esistente che deve essere riparato o modificato. Invece, la preparazione può essere limitata alla parte in composito, in modo da non dover rimuovere ulteriore struttura dentale.

 

Fig. 1. CLEARFIL™ Universal Bond Quick stabilisce un forte legame con la dentina, lo smalto o il vecchio composito.

 

PROTOCOLLO CLINICO

A seconda delle condizioni della superficie di restauro esistente, il protocollo di riparazione può essere leggermente diverso. I passaggi fondamentali sono i seguenti:

 

PROTOCOLLO 1: STRATO DI INIBIZIONE DELL'OSSIGENO ANCORA IN SUPERFICIE

- Non è richiesto alcun trattamento della superficie, risciacquare con acqua in caso di contaminazione con sangue o saliva, quindi asciugare all'aria e (facoltativamente) applicare l'adesivo.

- Applicare immediatamente un nuovo strato di composito

 

PROTOCOLLO 2: STRATO DI INIBIZIONE DELL'OSSIGENO GIÀ RIMOSSO DALLA SUPERFICIE DEL COMPOSITO

  • Rimuovere il composito intorno al difetto e creare uno smusso sul margine della cavità con strumenti rotanti.
  • Sabbiatura della superficie con particelle di ossido di alluminio
  • Superficie fresca del composito: Pulire la superficie con KATANA™ Cleaner (Kuraray Noritake Dental Inc.) o mordenzare con mordenzante all'acido fosforico.
  • Superficie in composito più vecchia di due settimane: Mordenzare con mordenzante all'acido fosforico.
  • Applicare l'adesivo universale (che contiene silano)
  • Applicare un nuovo strato di composito

 

 

RACCOMANDAZIONI CLINICHE

1. RIMANERE NEL COMPOSITO DURANTE LA PREPARAZIONE

Quando è necessario sostituire un vecchio restauro in composito, ad esempio perché il restauro esistente presenta una decolorazione o il paziente richiede una tonalità più luminosa, è possibile rimuovere solo una parte del composito e lasciare il resto in sede per salvare la struttura dentale sana sottostante. L'uso della luce UV consente di controllare con precisione la quantità di materiale rimosso e la quantità di materiale lasciato in sede. Alla luce UV, il composito è perfettamente visibile (Fig. 2). Di conseguenza, si può sostenere una rimozione della struttura altamente conservativa (Fig. 3).

 

Fig. 2. Controllo della rimozione della struttura con la luce UV, che rivela bene il vecchio composito.

 

Fig. 3. Preparazione del dente con strumenti rotanti.

 

2. AUMENTARE L'ADESIONE MEDIANTE SABBIATURA

Creare una superficie pulita e micro-ritentiva del composito, ideale per l'adesione: l'obiettivo è sabbiare l'area interessata del composito con particelle di ossido di alluminio (Fig. 4). La dimensione delle particelle che preferisco è di 27μm. Le particelle residue possono essere rimosse con acido ortofosforico al 37%, che deve essere risciacquato accuratamente prima di asciugare all'aria la superficie (Figg. 5a e 5b).

 

Fig. 4. Abrasione ad aria con particelle di ossido di alluminio da 27μm.

 

Fig. 5a. Mordenzatura con acido fosforico. I denti adiacenti sono protetti con nastro PTFE.

 

Fig. 5b. Risciacquo accurato per rimuovere il mordente dalla superficie.

 

3. UTILIZZARE UN ADESIVO UNIVERSALE CONTENENTE SILANO

In caso di adesione a un vecchio composito, si raccomanda la silanizzazione della superficie per aumentare la forza di adesione. Sulla dentina, un silano separato non mostra alcun effetto positivo. Pertanto, si raccomanda di applicare un silano separato solo sulla superficie del composito, un compito difficile in situazioni con una superficie composta da struttura dentale e composito. Poiché CLEARFIL™ Universal Bond Quick contiene silano, la fase di applicazione del silano separato può essere saltata, semplificando così la procedura (Figg. 6a e 6b).

 

Fig. 6a. Applicazione di CLEARFIL™ Universal Bond Quick sulla superficie preparata.

 

Fig. 6b. Evaporazione del solvente con un leggero flusso d'aria.

 

4. IN CASO DI DUBBIO, UTILIZZARE UN ADESIVO UNIVERSALE DURANTE LE PROCEDURE DI RIPARAZIONE.

Se rilevati durante il restauro, i difetti nello strato di composito o le bolle d'aria possono essere riparati o eliminati immediatamente. Finché lo strato di inibizione dell'ossigeno è ancora presente, è possibile applicare immediatamente un altro strato di composito senza alcuna operazione preliminare. Tuttavia, se la superficie è stata contaminata da saliva o sangue (Figg. 7a e 7b) o non è chiaro se stiamo incollando su dentina, smalto o composito, si può applicare CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Fig. 8). Sopra, viene applicato un nuovo strato di composito per ripristinare il difetto (Fig. 9).

 

Fig. 7a. Superficie del composito con un difetto vicino al margine e sangue che contamina l'area interessata.

 

Fig. 7b. Superficie del composito con un difetto vicino al margine dopo un accurato risciacquo e asciugatura.

 

Fig. 8. Applicazione dell'adesivo universale.

 

Fig. 9. Applicazione del materiale composito per ripristinare il difetto.

 

5. SE DISPONIBILE, POSIZIONARE UN INDICE IN SILICONE PER SEMPLIFICARE LA MODELLAZIONE ANATOMICA.

Se il difetto è piccolo, è possibile applicare direttamente il composito fluido e rimuovere gli eccessi (Fig. 10). L'ottenimento di una forma naturale e di una transizione omogenea tra vecchio e nuovo composito, tuttavia, è semplificato dall'uso di una mascherina o di una matrice in silicone (Fig. 11), che potrebbe essere ancora presente dalla procedura di restauro originale. Un possibile risultato di questo tipo di riparazione è mostrato nella Figura 12; entrambe le immagini sono state scattate prima della rifinitura e della lucidatura.

 

Fig. 10. Stesura del composito fluido e rimozione degli eccessi.

 

Fig. 11. Mascherina in silicone applicato sui denti, compreso il dente con il difetto.

 

Fig. 12. Risultato della procedura di iniezione fluida.

 

CONCLUSIONE

Eliminazione di bolle o difetti in un restauro appena realizzato, modifica del colore di un'otturazione esistente o correzione della forma dovuta a processi di usura: modificare i restauri in composito può essere facile, a patto che si utilizzino materiali e tecniche adeguati. Uno degli elementi chiave sulla strada del successo è la scelta di un sistema adesivo adeguato, preferibilmente un adesivo universale in flacone singolo come CLEARFIL™ Universal Bond Quick, che consente procedure semplificate e supporta risultati eccellenti. Rispettando i suggerimenti forniti, è possibile creare i risultati desiderati in modo poco invasivo e semplice, gettando le basi per un'estetica e una funzionalità durature.

 

Dentista:

DR. MICHAŁ JACZEWSKI

Michał Jaczewski si è laureato all'Università di Medicina di Breslavia nel 2006 e oggi gestisce il suo studio privato nella città di Legnica, in Polonia. È specializzato in odontoiatria minimamente invasiva e digitale ed è il fondatore della Scuola di Occlusione Biofunzionale. Qui tiene lezioni e workshop incentrati sul trattamento completo del paziente.