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CERABIEN MiLai: la ceramica per restauri monolitici

CERABIEN™ MiLai nasce per rispondere alle esigenze dei laboratori odontotecnici moderni, sempre più orientati alla realizzazione di restauri monolitici, sia con leggero cut-back, sia completamente privi di riduzione.

Questa ceramica sintetica si caratterizza per una bassa temperatura di cottura (740 °C) ed è pienamente compatibile con zirconia e ceramiche a base di silicato. Nonostante la cottura a temperatura ridotta, CERABIEN MiLai offre proprietà fisiche comparabili a quelle delle ceramiche ad alta temperatura e garantisce stabilità ottica, preservando luminosità e valore anche dopo numerosi cicli di cottura.

Le masse disponibili sono fluorescenti e riproducono fedelmente le proprietà ottiche del dente naturale, assicurando risultati estetici di elevata qualità.

CERABIEN MiLai rappresenta la soluzione ideale per il laboratorio che punta a risultati estetici, affidabili ed efficienti nella realizzazione di restauri monolitici.

 

Efficienza

CERABIEN MiLai è progettata per garantire tecniche di lavoro efficienti e scalabili, offrendo diverse opzioni di finitura estetica che permettono di adattare il risultato alle specifiche richieste cliniche e al design del framework:

  • Restauri con micro cut-back ( 0,5 mm): dopo aver creato gli effetti interni con gli Internal Stain, la stratificazione viene completata con le masse Luster, che donano naturalezza e profondità.
  • Restauri monolitici senza riduzione vestibolare: in questo caso, gli effetti cromatici vengono realizzati tramite Internal Stain e perfezionati con i CZR™ FC Paste Stain, che consentono di ottenere caratterizzazioni estetiche in pochi micron di spessore.

Caratteristiche

  • Compatibilità totale con zirconia e silicato
  • Luminosa e stabile anche dopo cotture multiple
  • Proprietà fisiche elevate
  • Flessibilità operativa per diverse tecniche di laboratorio

Scopri di più

Faccette MiLai-KATANA: il criterio di una scelta

Caso clinico realizzato dal Odt. Mario Zangarini

 

La scelta del materiale per le faccette estetiche di questo caso clinico ha rappresentato una sfida rilevante: il paziente richiedeva restauri estremamente bianchi e luminosi, nonostante la presenza di discromie localizzate e di una saturazione cromatica media del substrato dentale. A complicare ulteriormente la pianificazione, vi era la necessità di mantenere spessori minimi, in alcuni punti addirittura inferiori a 0,3 mm di ceramica.
L’impiego del disco KATANA™ Zirconia Natural White (NW) ha assicurato elevata luminosità, tonalità chiara e un’efficace capacità di mascheramento del substrato, grazie alle sue proprietà ottimali di riflessione e rifrazione della luce. L’abbinamento con la nuova ceramica LF CERABIEN™ MiLai ha permesso di arricchire l’estetica mediante effetti interni (CERABIEN MiLai Internal Stain LF) e la stratificazione di masse opalescenti, riproducendo con fedeltà traslucenza e opalescenza naturali.
La ceramica CERABIEN MiLai mi ha consentito di realizzare stratificazioni estremamente sottili, arricchite da effetti interni di grande naturalezza.

 

Fig. 1: Zirconia post-sinterizzazione utilizzando un disco di KATANA Zirconia Natural White (NW), molto utile per poter mascherare eventuali discromie sottostanti e avere un vantaggio di una base molto alta di valore.

Fig. 2: Colorazione della zirconia prima della stratificazione con internal stain CERABIEN MiLai con i quali si può determinare il grado cromatico scelto ed evidenziare effetti di contrasto nelle zone di smalto.

Fig. 3: Stratificazione della ceramica feldspatica con spessori di 0,2/0,3 mm. che rende le faccette molto naturali con effetti di opalescenza e traslucenza pari al dente naturale.

Fig. 4: Situazione finale.

 

Conclusioni


Il risultato finale delle faccette MiLai-KATANA ha superato le aspettative, sorprendendo anche un clinico esperto e soddisfacendo appieno le richieste estetiche del paziente.
La cementazione adesiva, eseguita da un clinico esperto e supportata da solide basi scientifiche, è stata condotta con assoluta sicurezza, confermando l’affidabilità clinica ed evidence-based del cemento PANAVIA™ nell’adesione alla zirconia.

 

Autore:

 


Odt. Mario Zangarini

 

Restauro con faccette in KATANA Zirconia micro-stratificata

Caso clinico realizzato da Dr. Paolo Scattarelli e Odt. Stefano Lograno

 

Le faccette in zirconia cubica stratificata rappresentano una soluzione protesica avanzata per il trattamento estetico del settore anteriore, grazie all’elevata resistenza e alla traslucenza comparabile alla ceramica feldspatica. In pazienti con preesistenti ricostruzioni incongrue e diastemi da migrazione dentale post-parodontale, è essenziale un approccio estetico e funzionale integrato.


Descrizione del caso clinico

Una paziente di 52 anni si è presentata con l’obiettivo di migliorare l’estetica degli incisivi centrali superiori, caratterizzati da restauri compositi datati e spazi interdentali residui dovuti a pregressa malattia parodontale. Dopo aver ottenuto la stabilità parodontale, si è optato per la realizzazione di quattro faccette in KATANA™ Zirconia.

Il piano di trattamento ha incluso:

  • analisi estetica e fotografica;
  • ceratura diagnostica e mock-up;
  • preparazioni minimamente invasive;
  • impronta digitale;
  • realizzazione delle faccette in KATANA™ Zirconia con stratificazione estetica vestibolare;
  • cementazione adesiva sotto diga di gomma, con tecnica adesiva selettiva per smalto.


Tecnica di internal stain e micro-stratificazione con CZR

Per la realizzazione delle faccette in zirconia cubica stratificata KATANA™ Zirconia YML, è stata adottata la tecnica Internal Live Stain, abbinata alla micro-stratificazione con ceramica CZR™.
La zirconia cubica di 5° generazione, grazie alla sua traslucenza e durezza progressiva, permette di simulare la resa estetica di un dente naturale e di ottenere, con minimi spessori, risultati molto naturali.
La tecnica di Internal Stain ha previsto l’applicazione di ceramiche colorate specifiche direttamente sulla superficie della zirconia, prima della stratificazione, per personalizzare cromaticamente le faccette, replicando le sfumature naturali del dente e migliorando l’integrazione estetica con i denti adiacenti. Successivamente, la micro-stratificazione con CZR con tecnica 4.4.1. è stata eseguita con strati sottili di smalti Luster, applicati in modo selettivo, per ottimizzare la traslucenza e la resa estetica vestibolare senza compromettere la resistenza strutturale. Questo approccio ha permesso di ottenere un risultato altamente estetico, con una chiusura efficace dei diastemi e un’armonizzazione del sorriso, mantenendo uno spessore protesico ridotto e un’integrazione naturale con i tessuti parodontali.

 

Fig. 1: Situazione iniziale della paziente con richieste di ripristino estetico funzionale degli elementi dentali frontali superiori.


Fig. 2: Dettaglio delle preparazioni.


Fig. 3: Fasi di stratificazione della ceramica di rivestimento.

 

Fig. 4: Condizionamento delle faccette e dei tessuti con primer CLEARFIL Ceramic Primer Plus prima della cementazione.


Fig. 5: Condizionamento delle faccette e dei tessuti con primer PANAVIA prima della cementazione.


Fig. 6: Situazione finale della paziente con integrazione funzionale ed estetica dei restauri.


Fig. 7: Dettaglio dei rapporti protesico-parodontali dei restauri.


Fig. 8: Follow up a 3 anni.

 

Conclusioni

A 6 mesi dalla cementazione, le faccette mostrano un’eccellente integrazione estetica, stabilità cromatica e buona risposta dei tessuti parodontali.
Le faccette in zirconia cubica stratificata KATANA Zirconia YML combinano resistenza strutturale e resa estetica elevata, rendendole ideali in casi clinici in cui sia necessario bilanciare esigenze funzionali e richieste estetiche. Il design minimamente invasivo e la progettazione digitale sono fondamentali per il successo a lungo termine.
Il caso dimostra l’efficacia dell’impiego di faccette in zirconia cubica stratificata KATANA Zirconia nella riabilitazione estetica del settore anteriore, soprattutto in presenza di diastemi post-parodontali e restauri preesistenti.

 

Autori:

 

Dr. Paolo Scattarelli

Odt. Stefano Lograno

 

 

 

Sinergia tra CERABIEN MiLai e Amber Mill: un nuovo standard per estetica e affidabilità

Caso clinico realizzato dal Dr. Vincenzo Musella


La paziente, giovane e attenta all’estetica del proprio sorriso, si è presentata con vecchie ricostruzioni in composito sugli incisivi centrali superiori (11 e 21). Tali restauri risultavano inadeguati dal punto di vista sia estetico sia funzionale, evidenziando difetti legati al materiale, alla forma e al colore. L’integrazione con i denti naturali era visibilmente compromessa, determinando un’alterazione dell’armonia complessiva del sorriso e un risultato non soddisfacente per la paziente.
Dopo un’attenta analisi estetica e funzionale, si è deciso di rimuovere i restauri in composito e di sostituirli con due faccette in disilicato di litio Amber™ Mill. Questo materiale è stato scelto per le sue eccellenti proprietà ottiche, che permettono di modulare traslucenza e opacità in base alla temperatura di cristallizzazione, garantendo un risultato altamente naturale.

Fig. 1: Visione frontale dei vecchi restauri in composito.

 

Fig. 2: Modello master: dopo la rimozione dei vecchi restauri in composito, è visibile l'anatomia degli elementi 11 e 21.

 

Per migliorare ulteriormente l’integrazione estetica con i denti adiacenti, si è optato per l’applicazione di CERABIEN MiLai Internal Stain, consentendo una personalizzazione cromatica mirata e un adattamento ottimale alle caratteristiche individuali della paziente.
Inoltre, la stratificazione con ceramica sintetica CERABIEN™ MiLai è stata impiegata per assicurare una perfetta stabilità cromatica nel tempo, mantenendo un livello di luminosità ideale e conferendo al restauro un aspetto estremamente naturale e armonioso.

Inoltre, la stratificazione con la ceramica sintetica CERABIEN MiLai ha assicurato una luminosità ottimale e un equilibrio cromatico ideale. L’integrazione tra la cottura intermedia degli stain e quella finale della massa ceramica ha rappresentato quel valore aggiunto che ha contribuito al raggiungimento del risultato finale desiderato.

 

Fig. 3: Cottura degli Internal Stain CERABIEN MiLai.

Fig. 4: Stratificazione della ceramica CERABIEN MiLai. La forma finale è realizzata con Luster LT1 e LTx.

Fig. 5: Modello master con le faccette terminate. Aspetto finale dopo la lucidatura.

Fig. 6: Immagine intraorale dei restauri cementati. Effetto finale naturale delle faccette in disilicato di litio Amber™ Mill e CERABIEN MiLai.

 

Questo approccio ha permesso di ottenere un risultato estetico altamente soddisfacente, ripristinando non solo l’armonia del sorriso, ma anche la fiducia della paziente nel proprio aspetto.


Fig. 7: Modello master con faccette terminate. Verifica forma e colore prima della cementazione.

 

Conclusioni

L’estetica del gruppo frontale ha sempre rappresentato una delle sfide più complesse della nostra professione; tuttavia, i progressi nei materiali consentono oggi di affrontare tali difficoltà con maggiore efficacia e precisione. L’impiego combinato di Amber™ Mill e CERABIEN MiLai ha permesso di ottenere un risultato finale di elevata qualità estetica, nonostante la limitata disponibilità di spessori in questo caso.
In particolare, il notevole vantaggio offerto da Amber™ Mill – la possibilità di modulare traslucenza e opacità in funzione della temperatura di cristallizzazione – mi ha consentito di adattare le faccette alle specifiche esigenze cromatiche, garantendo un aspetto naturale insieme a un adeguato mascheramento della struttura dentale sottostante.
Inoltre, la stratificazione con la ceramica sintetica CERABIEN MiLai ha assicurato una luminosità ottimale e un equilibrio cromatico ideale. L’integrazione tra la cottura intermedia degli stain e quella finale della massa ceramica ha rappresentato quel valore aggiunto che ha contribuito al raggiungimento del risultato finale desiderato.

 

Autore:

Dr. Vincenzo Musella

 

Riabilitazione con faccette e corone MiLai-KATANA STML

Caso clinico realizzato da Dr. Federico Emiliani, Odt. Francesco e Fabrizio Ferretti

 

Negli ultimi anni, l’introduzione della zirconia traslucente ha permesso di combinare resistenza meccanica ed estetica, rendendola una valida alternativa alle faccette in disilicato di litio in casi selezionati.

 

Descrizione del caso clinico

Una paziente di 52 anni, in buono stato di salute, presentava corone incongrue su 11 e 21 con discromie dei monconi e desiderava migliorare l’armonia cromatica e morfologica del sorriso.
La preparazione dentale è stata minimamente invasiva (riduzione dello smalto 0,3–0,5 mm) con linea di finitura a chamfer sottogengivale, seguita da scansione orale digitale.
In laboratorio, si è proceduto alla progettazione CAD e alla fresatura delle faccette in KATANA™ Zirconia STML
Per compensare le differenze di spessore tra corone e faccette e mascherare le discromie, è stato applicato un opacizzante interno prima della sinterizzazione, seguito da una stratificazione sottile con ceramica CERABIEN™ MiLai e liquido IS per ottimizzare il controllo cromatico.

 

Fig. 1: Situazione iniziale.

 

Fig. 2: Preparazioni e presa del colore del substrato.

 

Fig. 3: Faccette e corone in KATANA Zirconia STML.

 

Fig. 4: CERABIEN MiLai Internal Stain.

 

Fig. 5: Stratificazione masse opalescenti e traslucenti CERABIEN MiLai.

 

Fig. 6: Faccette finite pronte per l'invio allo studio.

 

Dopo la prova estetico-funzionale con approvazione della paziente, tutti i restauri (corone su 11 e 21, faccette su 13, 12, 22 e 23) sono stati cementati con PANAVIA™ V5, cemento composito adesivo a doppia polimerizzazione con monomero MDP, che garantisce elevata affinità chimica con la zirconia.

Il protocollo di cementazione ha incluso:

  • sabbiatura leggera dei manufatti in zirconia;
  • applicazione di CLEARFIL™ Ceramic Primer Plus;
  • mordenzatura selettiva dello smalto e primer dentinale;
  • cementazione sotto isolamento, con accurato posizionamento e fotopolimerizzazione sequenziale.

 

Fig. 7: Fase di cementazione sotto isolamento.

 

Fig. 8: Risultato finale sotto diga.


Fig. 8: Risultato estetico finale.

 

Conclusioni

Le faccette in zirconia, sebbene meno utilizzate rispetto a quelle in disilicato di litio, offrono un’elevata resistenza e una buona estetica in pazienti selezionati. L’utilizzo della zirconia ultra-traslucente consente un’ottima mimetizzazione con i tessuti dentali naturali, specialmente in pazienti con substrati dentali discromici o quando si richiede una maggiore opacità per mascherare difetti.
La scelta dell’adesivo e la tecnica di cementazione rappresentano fattori critici per il successo a lungo termine. L’approccio digitale ha consentito una pianificazione precisa e predicibile.
Le faccette in zirconia rappresentano una valida opzione per la riabilitazione estetica anteriore in pazienti selezionati, con il vantaggio di una maggiore resistenza e un’estetica soddisfacente, soprattutto se supportate da una pianificazione digitale dettagliata e una corretta esecuzione clinica.

 

Autori:

 

Dr. Federico Emiliani

Odt. Francesco Ferretti Odt. Fabrizio Ferretti

L’impiego di CERABIEN MiLai in una riabilitazione con faccette

Caso clinico realizzato da Odt. Francesco Napolitano

 

Il caso presentato, affidato al laboratorio dal Dr. Giorgio Atzeri, tratta il ripristino dell’arcata superiore mista tra denti ed impianti.

Dopo aver eseguito una progettazione digitale del caso, che è stata approvata dal medico e dal paziente, si è proceduto con le fasi successive quali preparazione dei denti, posizionamento implantare mediante chirurgia guidata nelle zone edentule e posizionamento del provvisorio per la guarigione dei tessuti.

Ultimata la guarigione dei tessuti e l’osteointegrazione degli impianti, il medico ha eseguito delle scansioni intraorali per la progettazione del definitvo.

Il lavoro eseguito in laboratorio non è altro che la copia del provvisorio, trasformato in KATANA™ Zirconia, in forma monolitica per il settore posteriore, e con cut-back di 0,4 mm da 13 a 23.

Fresata la zirconia, il lavoro è stato finalizzato con CERABIEN™ MiLai.

Per aggiungere effetti sui restauri in zirconia, sono stati utilizzati gli internal ricoperti da una massa opalescente, LT1.

 

Fig. 1: Foto iniziali.

 

Fig. 2: KATANA Zirconia YML posizionata su modello 3D.

 

Fig. 3: Applicazione CERABIEN™ MiLai Internal Stain [Incisal Blue 1 + Bright (20+80), Bright + A+ (70+30), Bright + Salmon Pink + Gray + A+ (60+15+15+10)].

 

Fig. 4: Ricopertura con CERABIEN™ MiLai LT1 per completare il volume.

 

Fig. 5: Lavoro ultimato su modello.

 

Fig. 6: Lavoro ultimato in situ.

 

Autore:

Odt. Francesco Napolitano

Diplomato nel 2000 all’I.P.S.I.A. “G. Giorgi” di Avellino, ha iniziato la sua carriera collaborando con laboratori di eccellenza del territorio campano, tra cui quello del Maestro Vincenzo Mutone. Nel tempo ha sviluppato una profonda specializzazione nella protesi fissa, con particolare attenzione alla zirconia, ai metalli e ai compositi, distinguendosi per competenza e precisione.
Appassionato di innovazione, si è dedicato con entusiasmo alle tecnologie CAD-CAM, partecipando a numerosi corsi di perfezionamento con esperti di fama nazionale e internazionale. Ha tenuto corsi con il Dott. Massimo Buda sull’implantologia computer assistita e ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui la vittoria dei contest ANTLO 2019 e ANTLO Challenge 2020.
Dal 2019 collabora con Kuraray Noritake come relatore e formatore sulla zirconia cubica e microstratificazione, ed è docente ANTLO Formazione. Dal 2023 è socio attivo dell’AOA, continuando a promuovere una visione moderna e digitale dell’odontotecnica.
Oggi dirige il laboratorio “YOUR SMILE” a Nola, dove affianca medici di fama internazionale, unendo esperienza artigianale e tecnologie avanzate.

Odontoiatria minimamente invasiva e flusso digitale: applicazione clinica della Flow Injection Technique

Caso clinico realizzato da Dr.ssa Claudia Mazzitelli e Dr. Edoardo Mancuso

Introduzione

L’estetica dentale è sempre più centrale e richiede trattamenti predicibili, rapidi ed economicamente accessibili. L’odontoiatria minimamente invasiva privilegia restauri diretti, semplificati oggi dall’evoluzione dei compositi fluidi, che hanno raggiunto caratteristiche ottiche e meccaniche pari o superiori a quelle dei materiali a pasta. L’evoluzione delle resine fluide ha trovato largo impiego nella flow injection technique (FIT). Inoltre, la possibilità di stampa 3D delle mascherine permette di ridurre la variabilità operatore-dipendente garantendo estetica di alto livello.


Caso clinico

Un paziente di 24 anni lamentava un inestetismo del sorriso. Dopo esami clinici e radiografici, è stato pianificato un restauro estetico tramite FIT. La ceratura digitale, realizzata con scansione intraorale (Trios 5), ha permesso di progettare una mascherina personalizzata in resina trasparente (IBT Flex Resin, Formlabs). Dopo la preparazione e l’isolamento, i denti sono stati sabbiati, mordenzati, e un adesivo
universale (CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2) è stato applicato e fotopolimerizzato. Attraverso i fori della mascherina è stata iniettata resina fluida (CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Low), seguita da rifinitura e lucidatura (TWIST™ DIA for Composite). 


Risultati

Il trattamento, completato in due ore, ha portato a un miglioramento estetico immediato e stabile, confermato ai controlli a una settimana e sei mesi, con ottima salute gengivale e mantenimento dei restauri.


Discussione

La FIT offre risultati estetici predicibili, workflow digitale e riduzione dei tempi clinici rispetto ai restauri indiretti, mantenendo la possibilità di futuri trattamenti protesici. L’evoluzione dei compositi fluidi e delle mascherine 3D ha migliorato la precisione del trasferimento clinico e la riproducibilità, permettendo soluzioni estetiche rapide e conservative.

Caso clinico

Un paziente di sesso maschile di 24 anni si è presentato presso il nostro studio riferendo disagio estetico legato al sorriso, con ripercussioni sulla spontaneità e sulla vita sociale. Dopo anamnesi medica e odontoiatrica, è stato effettuato un colloquio per comprendere le aspettative estetico-funzionali e le possibilità economiche.
L’esame obiettivo, accompagnato da fotografie, video in posizione statica e dinamica, analisi parodontale e radiografie, ha evidenziato restauri incongrui di IV classe sugli elementi 11 e 21, con asimmetria del sestante anterosuperiore (Fig. 1). È stata quindi proposta una riabilitazione estetica mediante Flow Injection Technique estesa da 1.3 a 2.3.


 Fig. 1

 

Pianificazione

Tramite la scansione intraorale (Trios 5, 3shape) è stata realizzata una ceratura digitale sulle basi della quale è stato progettato digitalmente una mascherina digitale per l’iniezione del materiale (Fig. 2). La mascherina è stata quindi stampata in resina trasparente (IBT Flex Resin, Formlabs) (Fig. 3). Una volta terminato la post-polimerizzazione, sono stati realizzati dei fori calibrati per il puntale della siringa utilizzata per l’iniezione della resina composita fluida (Fig. 4).

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

 

Procedura operativa

Dopo ottenimento del consenso informato, i vecchi restauri su 11 e 21 sono stati rimossi con frese diamantate sotto irrigazione. I margini sono stati rifiniti e bisellati (Fig. 5). La mascherina è stata posizionata sull’arcata superiore e valutata per stabilità e ritenzione. Irestauri sono stati eseguiti in maniera alternata e per isolare gli elementi adiacenti, è stato applicato uno strato di Teflon (0,076 mm). Le superfici dei denti da restaurare sono state sabbiate con ossido di allumina (50µm), mordenzate con acido ortofosforico al 37% per 15 s, risciacquate e asciugate (Fig. 6).

Fig. 5

Fig. 6


È stato quindi applicato un adesivo universale (CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2, Kuraray Noritake) (Fig. 7) e polimerizzato con lampada LED (SmartLite® Pro, Dentsply Sirona), 10 s per dente) (Fig. 8).
Attraverso i fori, è stata iniettata una resina fluida (CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Low, colore W, Kuraray Noritake) fino a riempire la mascherina dei primi denti preparati (Fig. 9). Dopo polimerizzazione per 40s per ciascun dente, la mascherina è stata rimossa e una seconda polimerizzazione è stata eseguita una volta rimossa la mascherina. Gli eccessi di resina sono poi stati eliminati con uno scaler. 

Fig. 7

Fig. 8

Fig. 9

La medesima procedura è poi stata ripetuta sugli altri elementi interessati, isolando quelli già restaurati tramite l’utilizzo del nastro di Teflon (Figg. 10-15). 

Fig. 10

Fig. 11

Fig. 12

Fig. 13

Fig. 14

Fig. 15

Una volta rimossa la mascherina sono stati eliminati gli eccessi, è stata inserita una diga di gomma tagliata in centro al fine di migliorare il comfort del paziente e la visibilità e i restauri sono stati rifiniti con frese diamantate a grana fine. Infine è stata effettuata una lucidatura progressiva con dischi in silicone (TWIST™ DIA for Composite, Kuraray Noritake) (Figg. 16-17 ). 

Fig. 16

Fig. 17


Risultati clinici

Una volta ultimati i restauri (Figg.18-19) e controllati i contatti occlusali e dinamici, il paziente ha espresso soddisfazione immediata, confermata al controllo a distanza di una settimana (Fig. 20). La riabilitazione ha richiesto complessivamente due ore, inclusa la documentazione fotografica, rappresentando un trattamento rapido, minimamente invasivo ed economicamente vantaggioso rispetto a restauri indiretti. 

Fig. 18

Fig. 19

Fig. 20


Il controllo a sei mesi (Figg. 21-22) non solo ha confermato la sopravvivenza dei restauri, ma evidenzia anche un’ottima salute gengivale, a dimostrazione della correttezza del profilo di emergenza e dell’elevata lucidabilità dei margini cervicali ottenuti con questa tecnica restaurativa.


Fig. 21

Fig. 22


Discussione

La Flow Injection Technique rappresenta oggi una valida alternativa nell’ambito della restaurativa diretta, poiché unisce semplicità operativa a risultati estetici predicibili. Il principale vantaggio risiede nella riduzione della variabilità legata alla manualità dell’operatore, grazie al ruolo guida della mascherina che consente di trasferire in modo fedele il progetto digitale o il wax-up iniziale. L’esito estetico risulta quindi altamente controllabile, mentre l’approccio clinico rispetta i principi dell’ odontoiatria minimamente invasiva. A ciò si aggiunge l’efficienza del metodo, che permette tempi operativi contenuti e costi ridotti rispetto ad una riabilitazione con restauri indiretti, pur mantenendo aperta la possibilità di un successivo passaggio a soluzioni protesiche più complesse.
Elemento chiave di questo approccio è l’evoluzione dei compositi fluidi, la cui nuova generazione ha superato i limiti storici di fragilità e usura, offrendo caratteristiche meccaniche e ottiche comparabili, se non superiori, alle resine a pasta. Tale progresso ha reso possibile impiegare i materiali fluidi non solo come supporto complementare, ma come reale protagonista di una tecnica restaurativa che punta a semplificare il lavoro clinico e a migliorare la prevedibilità dei risultati.
Parallelamente, lo sviluppo della stampa 3D applicata alla produzione delle mascherine trasparenti ha introdotto un ulteriore salto qualitativo. Il workflow digitale consente infatti di ridurre i tempi di fabbricazione, di standardizzare le procedure, di ottenere una riproducibilità elevata e di progettare in maniera personalizzata a partire da scansioni intraorali. L’accuratezza del trasferimento clinico risulta così significativamente aumentata, con un impatto positivo sulla qualità e sulla stabilità del restauro finale.
La sinergia tra resine fluide performanti e mascherine digitali stampate in 3D offre dunque al clinico la possibilità di proporre al paziente soluzioni estetiche rapide, accessibili e al tempo stesso aderenti ai principi della odontoiatria conservativa moderna.

Conclusioni

La Flow Injection Technique, supportata dai compositi fluidi di ultima generazione e dalle potenzialità della stampa 3D, rappresenta una strategia restaurativa moderna ed efficace. Il caso clinico presentato evidenzia come sia possibile offrire al paziente un trattamento estetico soddisfacente, rapido e conservativo, mantenendo aperta la possibilità di un futuro passaggio a restauri indiretti qualora necessario.
Questa tecnica, unendo materiali innovativi e tecnologie digitali, segna un passo avanti verso un’odontoiatria estetica sempre più predicibile, accessibile e centrata sulle esigenze del paziente.

 

Bibliografia

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Checchi V, Generali L, Corciolani L, Breschi L, Mazzitelli C, Maravic T. Wear and roughness analysis of two highly filled flowable composites. Odontology. 2025 Apr;113(2):724-733. doi: 10.1007/s10266-024-01013-0.

Liaropoulou YM, Jiménez AK, Chierico F, Blatz MB. The Multilayer Flowable Injection Technique for Highly Esthetic Restorations. J Esthet Restor Dent. 2025 Jun 27. doi: 10.1111/jerd.13500.

Watanabe K, Tanaka E, Kamoi K, Tichy A, Shiba T, Yonerakura K, Nakajima M, Han R, Hosaka K. A dual composite resin injection molding technique with 3D-printed flexible indices for biomimetic replacement of a missing mandibular lateral incisor. J Prosthodont Res. 2024 Oct 16;68(4):667-671. doi: 10.2186/jpr.JPR_D_23_00239.

Shui Y, Wu J, Luo T, Sun M, Yu H. Three dimensionally printed template with an interproximal isolation design guide consecutive closure of multiple diastema with injectable resin composite. J Esthet Restor Dent. 2024 Oct;36(10):1381-1387. doi: 10.1111/jerd.13268.

Hulac S, Kois JC. Managing the transition to a complex full mouth rehabilitation utilizing injectable composite. J Esthet Restor Dent. 2023 Jul;35(5):796-802. doi: 10.1111/jerd.13065.

Lawson NC, Greene Z, Machado N, Tadros D, Robles A, Rocha M. Resin Composite Depth of Cure Through Transparent Matrix Materials Used for Injection Molding. Oper Dent. 2025 Mar 1;50(2):185-193. doi: 10.2341/24-100-L.

 

Autori

Dr.ssa Claudia Mazzitelli

Responsabile scientifico laboratorio in Biomateriali Dentari,

Tutor clinico presso il Master Int. in Odontoiatria Conservativa e Protesi Estetica, Resp. attività didattiche del Corso di Laurea in Igiene Dentale presso l'Università di Bologna.

Relatrice a numerosi congressi nazionali e internazionali e autrice di pubblicazioni scientifiche su riviste indicizzate ad alto impatto.

Dr. Edoardo Mancuso

Esperto in odontoiatria conservativa e protesica ad approccio minimamente invasivo.

Collabora con gruppi di ricerca internazionali su tecniche adesive e preparazioni minimamente invasive.
Esercita come libero professionista a Bologna.

Relatore e autore di lavori scientifici presentati a congressi nazionali e internazionali, pubblica articoli su riviste scientifiche di rilievo.

Workflow digitale ottimizzato per la tecnica di Flow Injection con CLEARFIL MAJESTY ES FLOW UNIVERSAL

Caso clinico realizzato dal Dr. Giuseppe Iacona

 

La Flow Injection Technique rappresenta un approccio innovativo e predicibile per il restauro estetico di uno o più elementi in una singola seduta (Fig. 1). Questa metodologia, frutto della sinergia tra clinico e laboratorio, consente risultati ripetibili già dal primo intervento, offrendo comfort e durata nel tempo per il paziente.

 

Nel caso descritto, la paziente desiderava chiudere un diastema tra 3.1 e 4.1 (Fig. 1). Dopo valutazioni cliniche, radiografiche e parodontali, si è optato per la tecnica iniettiva, scartando soluzioni ortodontiche e con veneers.

 

Fig. 1: Foto extraorali della paziente: situazione iniziale.

 

Fig. 2: Realizzazione mock-up digitale.

 

La tecnica prevede l’iniezione di composito fluido tramite una dima trasparente (in silicone o resina stampata), realizzata a partire da un mock-up digitale o analogico (Fig. 1-2). È una valida opzione terapeutica grazie alla combinazione tra materiali compositi avanzati e tecnologia digitale.

 

Si è proceduto con scansioni intraorale e facciale, per creare un modello digitale del caso (Fig. 2). Il matching delle due scansioni ha permesso di simulare virtualmente la situazione iniziale. Da qui, si è generato un wax-up trasformato in modello 3D stampato e mascherina in putty per la prova mock-up.

 

La prova mock-up (Fig. 3) ha permesso una valutazione estetica e funzionale attraverso mordenzatura selettiva e stampaggio del materiale nella dima, offrendo un’anteprima del risultato.

 

Fig. 3: Prova mock-up.

 

Successivamente, si è proceduto con la realizzazione delle due faccette dirette mediante Injection Technique, in un’unica seduta (Fig. 4). Dopo l’applicazione del filo di retrazione gengivale e gel astringente (Fig. 5), si è isolato con teflon e mordenzato (Fig. 6-7), quindi applicato l’adesivo CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2 (Fig. 8).

Fig. 4: Baseline.

 

Fig. 5: Applicazione filo di retrazione con gel astringente.

 

Fig. 6: Isolamento denti contigui con teflon dentale.

 

Fig. 7: Mordenzatura.

 

Fig. 8: Applicazione CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2.

 

Fig. 9: Dime iniettive.

 

Fig. 10: Applicazione Dima Injection.

 

Fig. 11: Risultato finale.

 

Considerazioni finali

CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal si distingue per eccellenti caratteristiche estetiche, resistenza a compressione e flessione, e capacità mimetica. Le sue proprietà di translucenza, variabili con lo spessore, consentono una resa policromatica con un solo materiale, soprattutto nella versione Universal. L’effetto camaleonte del materiale garantisce una fusione cromatica con i denti adiacenti, rendendo il restauro indistinguibile. Ciò assicura durata nel tempo, bassa incidenza di fratture e risultati altamente soddisfacenti, ideali per affrontare un’ampia gamma di esigenze estetico-funzionali.

Caratterizzazione di faccette in KATANA Zirconia YML con CERABIEN MiLai Internal Stain

Nella prima parte di questo workflow dedicato alle faccette estetiche, l'odontotecnico Roberto Rossi mostra come applicare gli Internal Stain a KATANA™ Zirconia YML.
Questo passaggio fondamentale migliora il restauro aggiungendo profondità, traslucenza e naturalezza dall'interno.


Dopo aver perfezionato l'anatomia e la texture superficiale, Roberto miscela e applica abilmente le tonalità selezionate, come A+, Fluoro e Incisal Blue. Queste tonalità creano profondità, opalescenza e vitalità interna che si irradiano attraverso il restauro finale.


Un video imperdibile per gli odontotecnici che desiderano migliorare i propri restauri in zirconia con tecniche di colorazione con internal stain avanzate, ma semplici da mettere in pratica.

 

 

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