Identificazione

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In ottemperanza con quanto previsto dalla normativa vigente, dichiaro quindi, sotto la mia responsabilità, di essere un professionista del settore odontoiatrico e/o odontotecnico e di essere pertanto autorizzato a prendere visione del contenuto presente in questo sito internet

CERABIEN MiLai: Straordinaria nuova gamma di ceramiche e internal stain a basso punto di fusione per la micro-stratificazione

Grazie ai materiali ceramici altamente estetici, oggi non è sempre necessario progettare strutture ad alta resistenza o stratificare più strati di ceramica. I progressi tecnologici nella zirconia e nel disilicato di litio (LiDiSi) permettono restauri monolitici o con minimo cut-back. Con materiali adeguati, una micro-stratificazione semplificata garantisce eccellenti risultati estetici. La nuova gamma prodotto di ceramiche e internal stain a basso punto di fusione CERABIEN™ MiLai di Kuraray Noritake Dental Inc., ottimizza le procedure di finitura, offrendo estetica straordinaria fin dal primo utilizzo.

 

 

Il sistema CERABIEN™ MiLai è composto da 16 colori e 15 internal stain, facili da selezionare e gestire, e che possono anche essere miscelati per ottenere effetti cromatici aggiuntivi. Grazie alla bassa temperatura di cottura di tutti i componenti del sistema (740°C / 1.364°F), CERABIEN™ MiLai è compatibile non solo con la zirconia, ma anche con le ceramiche a base di silicato (come IPS e.max), permettendo una riduzione dello stock di ceramiche in laboratorio e una semplificazione dei flussi.

 

 

Per garantire proprietà di lavorazione costanti e risultati prevedibili, CERABIEN™ MiLai, come tutte le altre ceramiche di Kuraray Noritake Dental Inc., è basata sulla tecnologia della ceramica feldspatica sintetica. Ciò che la rende speciale è la sua struttura fisica e la distribuzione delle particelle, che ricordano quelle dei denti naturali. le sue proprietà restano stabili anche dopo numerosi cicli di cottura, offrendo agli odontotecnici esattamente ciò che si aspettano. Inoltre, le ceramiche CERABIEN™ MiLai sono fluorescenti, conferendo ai restauri un aspetto vitale e naturale.

 

 

Grazie a queste caratteristiche, CERABIEN™ MiLai è la soluzione ideale per tutti gli odontotecnici che desiderano finalizzare zirconia e disilicato di litio con una procedura semplice, efficiente ed economica, garantendo risultati esteticamente prevedibili ogni volta.

 

 

Odontoiatra e odontotecnico: comunicazione nei flussi di lavoro protesici

Non importa se sei un dentista o un odontotecnico, c’è una cosa che vuoi sicuramente evitare: il fallimento dei restauri indiretti. Sebbene sia chiaro che da entrambe le parti l’uso di materiali ad alte prestazioni e tecniche appropriate contribuiscano a ottenere i risultati desiderati, c’è un aspetto che dovrebbe ricevere generalmente più attenzione: una corretta comunicazione e uno scambio efficace di informazioni tra lo studio odontoiatrico e il laboratorio.

 

Come professionista dentale, sei consapevole delle informazioni e dei dettagli di cui ha bisogno il tuo partner nel caso clinico per ottenere il miglior risultato possibile in termini di adattamento, funzione ed estetica?

Per entrambi – odontoiatra e odontotecnico – è essenziale sapere con precisione di quali informazioni ha bisogno il rispettivo partner per produrre i risultati attesi. Quindi, se non è chiaro quali informazioni siano necessarie e come debbano essere trasmesse, è fondamentale sedersi con il proprio partner e chiarirlo. L’obiettivo di questo incontro – fisico o virtuale – dovrebbe essere quello di stabilire un flusso standardizzato di informazioni tra lo studio e il laboratorio. Le informazioni necessarie possono variare a seconda della complessità del caso, ma la maggior parte dei dettagli resta sempre la stessa.

Durante l'incontro, è fondamentale concentrarsi su ogni fase della procedura che trae beneficio dall’interazione tra lo studio odontoiatrico e il laboratorio. Il processo inizia dopo il primo appuntamento del paziente e termina con il posizionamento definitivo del restauro. Nelle sezioni seguenti sono elencate le informazioni necessarie per la pianificazione di un restauro indiretto, le possibili modalità di comunicazione per garantire un flusso informativo efficace e i dettagli importanti da considerare.

 

Il lavoro di squadra inizia prima del trattamento

La maggior parte degli odontotecnici conosce molto bene i diversi materiali da restauro disponibili e la loro idoneità per specifiche situazioni cliniche. Sfrutta questa conoscenza coinvolgendo il tuo partner fin dall’inizio, idealmente prima della preparazione dentale. Questo è fondamentale per le riabilitazioni complesse, ma anche rilevante quando va restaurato un singolo dente: il materiale e il tipo di restauro (monolitico, cut-back, struttura) influenzano lo spazio necessario e, di conseguenza, la quantità di tessuto dentale da rimuovere. Se si mira al trattamento meno invasivo possibile, è essenziale che la preparazione del dente sia limitata al minimo indispensabile.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA SCELTA DEL MATERIALE E LA PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO:

  • Rilevamenti clinici
  • Posizione del restauro nel cavo orale
  • Primo restauro / Sostituzione di un restauro
  • Dente naturale o impianto come pilastro
  • Livello di carie / distruzione
  • Livello di discolorazione / Colore del pilastro
  • Sensibilità ai meteriali, storia clinica di allergie del paziente

 

Migliori rilevamenti, migliore adattamento del restauro finale

Quando si tratta di rilevare la situazione iniziale e quella post-preparazione, i dentisti spesso si trovano ad affrontare delle difficoltà. Apertura limitata della bocca, poco tempo o condizioni difficili di umidità sono solo alcuni dei numerosi fattori che possono impedire il rilevamento preciso dell’impronta e della rilevazione dell’occlusione. Tuttavia, per il lavoro in laboratorio è decisivo ricevere rilevamenti accurati con tutti i dettagli necessari, come il margine di preparazione. Capire esattamente di cosa ha bisogno un odontotecnico per realizzare un restauro che si adatti perfettamente avrà sicuramente un impatto positivo sulla motivazione a ottenere subito rilevamenti di qualità, indipendentemente dalle difficoltà.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA REALIZZAZIONE DEL RESTAURO:

  • Impronta
  • Rilevazioni occlusali
  • Rilevazioni con arco facciale / Analisi funzionale (riabilitazioni complesse)
  • Immagini intraorali
  • Immagini extraorali (zona estetica)
  • Informazioni sul colore del dente

 

Vedere il paziente di persona fornisce informazioni aggiuntive preziose sulle caratteristiche facciali, lo stato e l’aspetto dei denti, nonché sulla loro struttura cromatica interna. Questi dettagli possono aiutare l’odontotecnico a realizzare restauri il più possibile simili alla realtà.

 

Feedback strutturati durante la prova facilitano modifiche mirate

Quando durante la prova emerge che sono necessarie modifiche, un feedback ben strutturato è importante. Aiuta a modificare il restauro esattamente come desiderato, evitando appuntamenti aggiuntivi e sprechi di tempo in studio e in laboratorio.

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER MODIFICHE MIRATE DOPO LA PROVA:

  • Colore
  • Forma, contorno e morfologia
  • Proporzioni
  • Estetica bianca e rosa
  • Aspetto del volto, labbra e denti
  • Fonazione e masticazione

"La digitalizzazione ha reso irrilevante la distanza fisica e permettendo di realizzare restauri di alta qualità anche se il paziente si trova a centinaia di chilometri di distanza"
- Dr Efe Celebi -

 

Raccomandazioni per il posizionamento: base per il successo a lungo termine

Tipo di materiale, resistenza alla flessione e geometria del restauro: molti fattori influenzano il pretrattamento e la cementazione di un restauro indiretto. Mentre la cementazione adesiva (o autoadesiva) è solitamente preferita per restauri altamente estetici, quelli realizzati in zirconia ad alta traslucenza richiedono un trattamento diverso rispetto a quelli in disilicato di litio. Conoscendo i dettagli del materiale selezionato, l’odontotecnico dovrebbe informare il clinico sulle misure da adottare in studio.

 

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA CEMENTAZIONE DEL RESTAURO:

  • Tipo di materiale da restauro in uso
  • Restauro già pretrattato in laboratorio
  • Prettrattamento raccomandato in studio (sabbiatura/mordenzatura con HF + tempo)
  • Procedimento / Sistema di cementazione raccomandato
  • Misure di pulizia richieste dopo la prova

 

Come standardizzare

Esistono molti modi per standardizzare il flusso di informazioni tra studio e laboratorio. A seconda delle preferenze e dei flussi di lavoro già esistenti, si può scegliere un approccio personale o digitale. Chi preferisce l’approccio personale potrà sviluppare moduli cartacei per alcune fasi, affidandosi all’interazione diretta per altre. L’approccio digitale, invece, utilizza tecnologie di imaging digitale, software per la gestione dei casi e piattaforme di comunicazione per scambiare le informazioni rilevanti.


Un approccio personale

Nel Laboratorio Odontotecnico Castellano di Bologna, il team guidato da Vincenzo Castellano adotta l’approccio di vedere personalmente quasi ogni paziente prima della pianificazione del trattamento. Il parere dell’odontotecnico è determinante per la definizione del piano terapeutico. I dentisti partner apprezzano la loro competenza nei materiali da restauro e nelle tecnologie digitali in rapida evoluzione. Il team è in grado di consigliare quale materiale scegliere in una determinata situazione per soddisfare al meglio le aspettative del paziente e le esigenze funzionali.

“Stabilire il materiale da restauro in questa fase iniziale è molto importante, poiché i suoi parametri meccanici (spessori minimi ecc.) influenzano il disegno e la profondità della preparazione. I pazienti sono sempre contenti di poter incontrare l’odontotecnico che realizza il loro restauro e – già informati dal dentista e da internet – spesso colgono l’occasione per ottenere ulteriori chiarimenti sul trattamento previsto”, afferma Vincenzo Castellano.

Anche durante appuntamenti successivi, come la prova, l’odontotecnico responsabile è presente per valutare la situazione e raccogliere direttamente i feedback del paziente. Gli incontri virtuali sostituiscono quelli in presenza solo se non vi è alternativa. 

Secondo Castellano: 
“L’approccio più importante verso il paziente è quello umano. Con l’uso delle tecnologie digitali avanzate, rischiamo di standardizzare i protocolli a tal punto da dimenticarci che davanti a noi c’è un individuo, con caratteristiche e desideri unici, che ci affida il suo bene più prezioso: il sorriso.

 

Un approccio digitale

Un esempio perfetto di laboratorio con approccio completamente digitale è DentLab, laboratorio turco fondato nel 2015 dal gruppo DentGroup, il più grande DSO (Dental Service Organization) della Turchia. Il fondatore, Dr. Efe Celebi, ha sviluppato con il suo team un modulo specifico per la gestione dei laboratori all’interno del software gestionale DentSoft. Il modulo consente ai professionisti di inviare ordini digitali tramite moduli online allegando dati digitali come radiografie, scansioni intraorali, scansioni facciali e fotografie. Il sistema mostra subito quali dati sono obbligatori e, se richiesto, fornisce anche indicazioni procedurali e suggerimenti su dispositivi, protocolli e materiali.

Una volta inviato l’ordine, il software genera una data di consegna, consentendo di pianificare immediatamente l’appuntamento successivo. Gli ordini vengono controllati, e in caso di dati mancanti, lo studio viene contattato tramite chat. Gli ordini incompleti vengono respinti e viene fornito un feedback preciso su cosa va corretto. Dopo l’approvazione, il restauro viene prodotto e spedito in una confezione tracciabile, insieme a raccomandazioni per il pretrattamento e la cementazione. I feedback durante la prova possono essere registrati in video o discussi in riunioni virtuali.

“La digitalizzazione ha reso irrilevante la distanza fisica, e possiamo realizzare restauri di alta qualità anche se il paziente è a centinaia di chilometri di distanza”, afferma il Dr. Celebi.

Il software include anche una funzione di valutazione dei casi, che consente ai dentisti di fornire un giudizio su adattamento, funzione ed estetica del restauro ricevuto.

 

“L'approccio più importante verso il paziente è quello umano. The most important approach to the patient is the human one. Quando utilizziamo tecnologie avanzate digitali, rischiamo di standardizzare i  protocolli così tanto da dimenticare che davanti a noi c'è un individuo con le sue caratteristiche e speranze uniche che ci sta affidando uno dei suoi averi più preziosi: il sorriso.”
- MDT Vincenzo Castellano -

 

Conclusione

Stabilendo un flusso informativo ben strutturato, standardizzato e bidirezionale tra studio e laboratorio, è possibile migliorare sensibilmente la qualità complessiva dei trattamenti protesici. Questo può essere realizzato attraverso software gestionali già esistenti o con moduli cartacei e incontri personali.

In ogni caso, confrontarsi su questo tema in un incontro personale o virtuale offre ulteriori vantaggi: aiuta tutti i coinvolti a comprendere meglio le procedure e le difficoltà del proprio partner nel contesto lavorativo quotidiano. Con questa consapevolezza è più facile costruire un rapporto solido, fondato su feedback e strategie comuni di miglioramento. Il risultato? Processi più snelli, meno stress, risultati migliori e pazienti più soddisfatti.

 Si ringraziano MDT Vincenzo Castellano e Dr. Efe Celebi per aver condiviso i loro approcci e il loro punto di vista.

 

 

MDT Vincenzo Castellano Dr. Efe Celebi

 

Scegli un primer affidabile per ceramica e metallo

Articolo di Peter Schouten, Technical Manager, Kuraray Europe Benelux

 

I primer per ceramica variano notevolmente in composizione ed efficacia, nonostante il loro nome possa suggerire il contrario. La maggior parte dei primer disponibili contiene silano, ma il silano da solo non è sufficiente per pretrattare tutti i materiali comunemente utilizzati nei restauri indiretti prima dell’adesione.

Il silano – tipicamente nella forma di γ-MPS – ha una forte affinità per materiali a base di silice o vetro. Sebbene alcuni metalli e i loro ossidi possano reagire chimicamente con il silano, esistono altri componenti in grado di garantire un’adesione più forte e affidabile a metalli e ossidi metallici, che meritano di essere considerati seriamente.

Per il pretrattamento dei metalli (e dei loro ossidi) nell’adesione, il monomero MDP è molto più reattivo rispetto al silano. Il monomero MDP originale, sviluppato dalla Kuraray Co., Ltd. nel 1981, rimane il più efficace disponibile, come confermato da studi scientifici1.

CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è un primer adesivo monocomponente in grado di creare legami forti con una vasta gamma di materiali da restauro. Questo primer 2 in 1 incorpora il monomero MDP originale, che stabilisce un’adesione elevata con metalli e zirconia, mentre il silano (γ-MPS) assicura una perfetta adesione alle resine composite, ceramiche ibride e ceramiche vetrose come il disilicato di litio e la ceramica.

 

DESIGN INNOVATIVO DEL FLACONE

Il flacone del primer è stato progettato per un utilizzo pratico con una sola mano. Il suo ugello speciale garantisce un'erogazione precisa, riducendo il rischio di contaminazione e sprechi.

 

 

EFFICACIA DIMOSTRATA DEI PRIMER CONTENENTI MDP

Per migliorare l’adesione dei materiali protesici, è consigliato un primer che contenga sia MDP che silano. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di questa combinazione.

 

Studio di Cao, Y., et al.2

Lo studio ha confermato la superiorità del CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS (Kuraray Noritake Dental Inc.) rispetto ad altri tre primer nell’aumentare la resistenza adesiva tra zirconia e due diversi cementi resinosi.

Conclusioni:

Il CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS ha ottenuto prestazioni superiori rispetto ad altri tre primer testati, migliorando la resistenza adesiva tra zirconia e due tipi di cementi resinosi.

Studio di Reymus, M., et al.3

La cementazione adesiva di restauri in composito CAD/CAM sabbiati con ossido di alluminio beneficia del pretrattamento con un primer contenente sia silano che monomeri metacrilici.
I primer contenenti solo silano hanno mostrato un’adesione insufficiente, mentre la combinazione con MDP ha significativamente migliorato la tenuta adesiva.

Conclusioni:

  • Il trattamento adesivo di compositi CAD/CAM sabbiati trae vantaggio dall’uso di un primer contenente silano e monomeri metacrilici.
  • I primer contenenti solo silano hanno dimostrato adesione insufficiente.
  • La combinazione con MDP ha aumentato in modo significativo il successo dell’adesione.

Studio di Uğur, M., et al.4

Quattro diversi materiali ceramici CAD/CAM (Vita Mark II, IPS e.max CAD, Vita Suprinity e Vita Enamic) sono stati testati con tre primer: CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS, G-Multi Primer (GC), Monobond S (Ivoclar Vivadent).I materiali sono stati pretrattati con mordenzatura con acido fluoridrico o senza mordenzatura.
Lo studio ha dimostrato che la combinazione di MDP e γ-MPTS ha aumentato significativamente la resistenza adesiva del cemento alla ceramica.

Conclusioni:

  • Il pretrattamento con MDP e γ-MPTS ha migliorato notevolmente la forza adesiva tra cemento resinoso e ceramiche CAD/CAM, sia con che senza mordenzatura con acido fluoridrico.
  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS ha dimostrato prestazioni superiori rispetto ad altri primer testati.

Studio di Pilo, R., et al.5

Questo studio ha analizzato l’effetto del trattamento tribochimico e della reattività del silano sull’adesione della zirconia. È stato dimostrato che il MDP contribuisce in modo significativo al meccanismo di adesione dei primer contenenti silano.

Conclusioni:

  • Il MDP ha svolto un ruolo fondamentale nel migliorare l’adesione della zirconia nei primer a base di silano.
  • Il CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è risultato il più affidabile ed efficace tra i primer testati.

Studio di Masanao Inokoshi6

Questo studio ha valutato l’efficacia dell’adesione su zirconia sinterizzata (IPS e.max ZirCAD) trattata con diversi primer:

  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS
  • Monobond Plus (Ivoclar Vivadent)
  • Scotchbond Universal (3M ESPE)
  • Z-PRIME Plus (Bisco)

Conclusioni:

  • Il pretrattamento meccanico e chimico combinato ha ottenuto il miglior legame adesivo sulla zirconia.
  • CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS e Monobond Plus hanno mostrato i migliori risultati in termini di resistenza adesiva.
  • Scotchbond Universal e Z-PRIME Plus hanno ottenuto valori di adesione significativamente inferiori.

 

 

 

PRIMER OTTIMALI PER LA CEMENTAZIONE ADESIVA

Questi studi sottolineano l'importanza dell’uso di primer contenenti MDP per ottenere un’adesione affidabile e duratura nei materiali protesici. Prodotti contenenti solo silano, come RelyX™ Ceramic Primer (3M ESPE), si sono dimostrati meno efficaci nel creare un legame stabile tra cementi resinosi e materiali protesici a base ceramica o metallica.

 

Immagine tratta da un caso clinico realizzato da ODT Rondoni e Dr. Attanasio

 

SEMPLICE ED EFFICACE

L’utilizzo di CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS è estremamente semplice: applicarlo sulla superficie da trattare, asciugarlo e procedere con la fase successiva del trattamento. Incorporandolo nella routine clinica e di laboratorio, si ottiene una preparazione adesiva efficiente e affidabile!

 

APPLICAZIONE RAPIDA: BASTA APPLICARE E ASCIUGARE

CLEARFIL™ CERAMIC PRIMER PLUS può essere applicato su qualsiasi superficie restaurativa dopo il pretrattamento necessario.

 

 

* Se il restauro è stato trattato con acido fluoridrico in laboratorio, si consiglia di pulirlo e attivarlo con K-ETCHANT Syringe prima di applicare il primer.

**Quando utilizzato con PANAVIA™ V5 o CLEARFIL™ DC CORE PLUS, il primer garantisce una tenuta adesiva ancora più efficace.

 

Primer protesico universale sviluppato per creare una forte adesione e consentire una procedura semplice.

 

Autore:

PETER SCHOUTEN

 

Riferimenti

1. Yoshihara K., et al.(2015) Functional monomer impurity affects adhesive performance, Dental Materials, Volume 31, Issue 12, https://doi.org/10.1016/j.dental.2015.09.019. Pilo, R., et al. (2018). “Effect of tribochemical treatments and silane reactivity on resin bonding to zirconia.” Dent Mater 34(2): 306-316.
2. Cao, Y., et al. (2021). The effects of four primers and two cement types on the bonding strength of zirconia. Annals of Translational Medicine. 10. 10.21037/atm-21-4909.
3. Reymus, M., et al. (2019). “Bonding to new CAD/CAM resin composites: influence of air abrasion and conditioning agents as pretreatment strategy.” Clin Oral Investig 23(2): 529-538.
4. Uğur, M., et al. (2023). Effect of ceramic primers with different chemical contents on the shear bond strength of CAD/CAM ceramics with resin cement after thermal ageing. BMC Oral Health. 23. 10.1186/s12903-023-02909-z.
5. Pilo, R., et al. (2018). “Effect of tribochemical treatments and silane reactivity on resin bonding to zirconia.” Dent Mater 34(2): 306-316.
6. Inokoshi, M., et al. (2014). “Bonding effectiveness to different chemically pre-treated dental zirconia.” Clin Oral Investig 18(7): 1803-1812.

 

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Kiyoko Ban - Un'eredità nel campo dell'odontotecnica

Articolo di Manabu Suzuki, direttore della divisione dentale di Kuraray America, Inc.

 

Kiyoko Ban, figura di spicco nel campo della tecnologia dentale, ha avuto un impatto importante come ricercatrice, sviluppatrice e fondatrice del business Noritake Dental (Fig. 1). Rinomata per i suoi contributi nello sviluppo delle ceramiche dentali Noritake, come CZR e EX-3 Noritake e KATANA™ Zirconia, Kiyoko Ban è una forza fondamentale nel progresso globale della tecnologia dentale e si è guadagnata un’ottima reputazione come sviluppatrice e commercializzatrice all'interno della comunità della tecnologia dentale.

Fig. 1. Kiyoko Ban è riconosciuta e apprezzata per il suo contributo nell'ambito della tecnologia dentale.

 

Dopo aver completato gli studi universitari a Nagoya, la signora Ban ha inizialmente collaborato con la stazione di servizio di famiglia. Tuttavia, spinta dal desiderio di cambiare carriera, all'età di 30 anni si è iscritta a una nuova scuola per odontotecnici a Nagoya. La sua aspirazione era quella di entrare in un campo in cui le distinzioni di genere non avessero alcun peso, offrendo il potenziale per un riconoscimento mondiale basato sulla padronanza tecnica.

Nel 1977, una visita ai laboratori odontotecnici americani sponsorizzata dall'università ha acceso in lei il sogno di lavorare negli Stati Uniti. Tuttavia, si è dedicata alla ricerca in vari campi, come la cromatologia (la scienza del colore), la ceramica e i metalli, trovando una nuova passione per la ricerca clinica, a seguito dell’offerta di un posto come "Curriculum Chief" ricevuta dall'università dopo la laurea (Fig. 2).

 

Fig. 2. La signora Ban, responsabile dei programmi di studio presso la Dental Technicians College, dedicava le sue serate alla ricerca sui materiali.

 

Fig. 3. Negli anni '90, la signora Ban si impegnò attivamente nella promozione dell'EX-3 nel mercato italiano.

 

La sua carriera di insegnante va dall'età di 34 anni fino a circa 40 anni, durante i quali è stata pioniera delle sessioni di formazione tecnica sulla ceramica e ha organizzato conferenze, durante i fine settimana, con relatori famosi come Masahiro Kuwata.

All'età di 40 anni, ha lasciato la carriera di insegnante per dedicarsi alla ricerca. L'opportunità di condurre esperimenti su scala reale la portò a scoprire un'azienda con tecnologia ceramica avanzata, la "Noritake Co., Limited", rinomata per le sue stoviglie. Nel 1986, la signora Ban ha fondato a Nagoya l'istituto di ricerca Cusp Dental Supply, concentrandosi sullo sviluppo di materiali per corone PFM. La commercializzazione di Super Porcelain AAA (EX-3) nel 1987 ha segnato una pietra miliare significativa, risolvendo i problemi prevalenti in quel periodo nei materiali in ceramica, come crepe, inverdimento e fluorescenza.

Iniziò a viaggiare in tutto il Giappone e in tutto il mondo per vendere i prodotti che aveva sviluppato e continuò a sviluppare nuovi prodotti che venivano richiesti dagli odontotecnici di tutto il mondo (Fig. 3). Continuò a sviluppare nuovi prodotti come CZR, CZR Press e KATANA™, la prima zirconia multistrato al mondo.

La signora Ban è stata attivamente coinvolta nel tutoraggio di studenti e laureati in cerca di opportunità di lavoro all'estero. Durante le vacanze estive, ha portato studenti e professionisti interessati a lavorare all'estero in Paesi come Australia, Germania e Stati Uniti. L'obiettivo era quello di visitare cliniche odontoiatriche, scuole per odontotecnici e laboratori, favorendo l'esposizione e l'apprendimento in un contesto internazionale.

Contemporaneamente, la signora Ban si è dedicata alla ricerca sulla tecnologia dentale non preziosa. Ispirata dall'esposizione al termine "non prezioso" durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, ne ha anticipato il potenziale in Giappone. La sua ricerca, presentata in occasione di conferenze ed eventi, ha messo in evidenza il cambiamento del panorama in seguito all'aumento del prezzo dell'oro, che ha reso impraticabili le leghe preziose contenenti quantità significative di oro per le corone PFM.

Con l'aumento della domanda dei prodotti sviluppati, è emersa la necessità di un'espansione globale. Nel 1990, Cusp Dental Research è stata fondata a Manhattan, New York, segnando l'ingresso della signora Ban nella creazione di un'azienda all'estero. Nonostante la scarsa familiarità con le procedure legali e le sfide legate alla creazione di una società estera, la signora Ban, spinta dalla determinazione, ha superato questi ostacoli. La costituzione della società negli Stati Uniti ha ampliato la presenza dell'azienda a livello internazionale (Fig. 4).

 

Fig. 4. ISC 1996 - Simposio Internazionale sulla Ceramica di Orlando, Florida.

 

Noritake Dental Supply Co., Limited è stata fondata nel 1998 da Noritake Co., Limited, con l'obiettivo di espandere ulteriormente la propria attività nel settore dentale. Nonostante l'assenza di un rapporto di capitale con Noritake al momento della creazione del laboratorio di ricerca, la signora Ban ha svolto un ruolo chiave nelle attività di ricerca congiunte con Noritake. In seguito è stata invitata in questa società con la carica di presidente, possedendo il 60% delle azioni, mentre Noritake deteneva il 40% (Fig. 5).

Oltre all'attività di Noritake Dental, ha continuato a espandersi con la creazione di un laboratorio odontotecnico a Boston nel 1995. Nonostante le sfide poste dall'incidente dell'11 settembre 2001 al World Trade Center, ha acquistato l'edificio a Boston, integrando il laboratorio di New York nelle attività di Boston.

La carica di presidente di Noritake Dental Supply è rimasta fino al 2009, ma i cambiamenti organizzativi seguiti alla fusione con Kuraray nel 2011 l'hanno portata a passare a un ruolo di consulenza (Fig. 6). Nonostante il cambiamento di responsabilità, il suo impegno nei confronti della professione di odontotecnico è rimasto costante.

 

Fig. 5. Festa di inaugurazione di Noritake Dental Supply Inc, 1998.

 

Il percorso di Kiyoko Ban racchiude non solo una carriera, ma anche un'eredità nel campo dell'odontotecnica. Dalle prime lotte nei corsi di intaglio di denti alla creazione e all'espansione di laboratori internazionali, la storia di Kiyoko Ban è una storia di determinazione, innovazione e un impegno radicato per il progresso della professione di odontotecnico.

 

Fig. 6. Una scena dei festeggiamenti per il pensionamento della signora Ban come presidente di Noritake Dental Supply, circondata da stimati odontotecnici di tutto il mondo.

 

Quando la qualità è certificata

CLEARFIL MAJESTY™ ES FLOW RICEVE IL MARCHIO DI QUALITÀ "NIOM TESTED"

Prima dell’autorizzazione a essere commercializzato, un materiale da restauro in composito deve, tra l'altro, soddisfare gli standard stabiliti dalla norma ISO 4049:2019 Odontoiatria - Materiali da restauro a base di polimeri. In seguito all'enorme risposta positiva che Kuraray Noritake Dental Inc. ha ricevuto dagli utilizzatori della gamma CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow, abbiamo chiesto al Nordic Institute of Dental Materials (NIOM), un istituto di ricerca indipendente, di testare questa linea di prodotti in base agli aspetti chiave della suddetta norma ISO.

Anche se non era obbligatorio far testare la gamma CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow, la fiducia nella qualità del nostro prodotto ci ha spinto a farlo. NIOM ha valutato accuratamente CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow in tutti e tre i livelli di fluidità: High, Low e Super Low (Fig. 1). Tra le proprietà valutate vi erano la profondità di polimerizzazione, la resistenza alla flessione, l'assorbimento e la solubilità dell'/in acqua e la stabilità del colore dopo l'irradiazione e l'assorbimento dell'acqua. Il NIOM ha riscontrato che, per quanto riguarda tutte le proprietà, le tre fluidità e i diversi colori si sono dimostrate conformi ai requisiti.

 

Siamo lieti di aver fatto questa richiesta e siamo orgogliosi che un ente indipendente abbia verificato che il nostro prodotto soddisfa i rigorosi standard ISO.

 


Fig. 1. CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow nei suoi tre diversi livelli di fluidità.

 

IMPLICAZIONI PER L'USO CLINICO

Questi risultati dei test sono una prova esterna per gli utilizzatori che i nostri compositi fluidi possono essere utilizzati in modo sicuro come indicato da Kuraray Noritake Dental Inc. nelle istruzioni per l'uso del prodotto. I risultati del test NIOM ottenuti in merito alla profondità di polimerizzazione indicano che, se applicato nello spessore raccomandato, il composito polimerizza adeguatamente, il che è essenziale per ottenere ottime prestazioni a lungo termine . Inoltre, tutte e tre le fluidità offrono una resistenza e un comportamento di assorbimento/solubilità dell'/in acqua sufficienti per essere adatti ai restauri, compresa la superficie occlusale di molari e premolari. Ciò significa che i materiali sono ideali per un'ampia gamma di indicazioni, tra cui il restauro di tutte le classi di cavità, la riparazione di restauri esistenti e la cementazione (Fig. 2).




Fig. 2. Le tre varianti di CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow e le aree di utilizzo suggerite.

 

ESTETICA E LAVORABILITÀ ECCELLENTI

Oltre a queste proprietà meccaniche ben bilanciate, CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow nella sua innovativa siringa si maneggia bene grazie alla facilità di dosaggio, all'applicazione priva di bolle, alla facilità di scolpire facilitata dalla sua formulazione non appiccicosa e alla facilità di lucidatura. Disponibile in una varietà di tonalità (Fig. 3) e dotato della tecnologia proprietaria Light Diffusion Technology, il materiale nei suoi tre diversi livelli di fluidità si integra piacevolmente e senza sforzo con la struttura dentale circostante, creando un aspetto generale naturale. Sia la lavorabilità sia l'estetica sono state giudicate da molto buone a eccellenti dai consulenti odontoiatrici nel contesto di una valutazione clinica.

 

Fig. 3. Panoramica dei colori disponibili per fluidità.

 

NIOM fornisce anche la prova delle positive proprietà estetiche: i test condotti dall'istituto per valutare la stabilità del colore dopo l'irradiazione e l'assorbimento dell'acqua rivelano che CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow dovrebbe rimanere stabile nel tempo. Questa caratteristica è importante per l'estetica a lungo termine dei restauri realizzati con i materiali.

 

CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow si dimostra essere un materiale fluido per restauri diretti affidabile, di alta qualità e in grado di superare test rigorosi.

 

L'adesione nelle procedure di riparazione minimamente invasive: suggerimenti e tecniche

Articolo del Dr. Michał Jaczewski

 

I compositi resinosi sono materiali da restauro meravigliosi: consentono una preparazione del dente minimamente invasiva e orientata al difetto, possono essere modellati a piacimento e possono essere modificati e riparati quando necessario. Per ottenere tutto questo, tuttavia, un'adesione forte e duratura è un requisito assoluto. L'adesione deve avvenire o tra lo smalto e la dentina da un lato e il composito resinoso dall'altro, o tra il materiale composito esistente e quello appena applicato.

 

ADESIVO UNIVERSALE

Con l’obiettivo di mantenere le procedure cliniche il più semplici possibile, nel mio studio utilizzo un agente adesivo di ottava generazione: CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Kuraray Noritake Dental Inc.). Grazie alla Rapid Bond Technology, consente un utilizzo particolarmente semplice e diretto, senza la necessità di frizionamento prolungato o di lunghi tempi di attesa. Allo stesso tempo, aderisce bene a diversi substrati, tra cui smalto, dentina e resina composita, poiché contiene il monomero MDP originale.

La sua composizione e la conseguente versatilità rendono CLEARFIL™ Universal Bond Quick la prima scelta per molte indicazioni, comprese le procedure di riparazione non o minimamente invasive. Poiché funziona straordinariamente bene nelle situazioni in cui si desidera aderire alla dentina, allo smalto o al vecchio composito (Fig. 1), di solito non è necessario rimuovere l'intero restauro esistente che deve essere riparato o modificato. Invece, la preparazione può essere limitata alla parte in composito, in modo da non dover rimuovere ulteriore struttura dentale.

 

Fig. 1. CLEARFIL™ Universal Bond Quick stabilisce un forte legame con la dentina, lo smalto o il vecchio composito.

 

PROTOCOLLO CLINICO

A seconda delle condizioni della superficie di restauro esistente, il protocollo di riparazione può essere leggermente diverso. I passaggi fondamentali sono i seguenti:

 

PROTOCOLLO 1: STRATO DI INIBIZIONE DELL'OSSIGENO ANCORA IN SUPERFICIE

- Non è richiesto alcun trattamento della superficie, risciacquare con acqua in caso di contaminazione con sangue o saliva, quindi asciugare all'aria e (facoltativamente) applicare l'adesivo.

- Applicare immediatamente un nuovo strato di composito

 

PROTOCOLLO 2: STRATO DI INIBIZIONE DELL'OSSIGENO GIÀ RIMOSSO DALLA SUPERFICIE DEL COMPOSITO

  • Rimuovere il composito intorno al difetto e creare uno smusso sul margine della cavità con strumenti rotanti.
  • Sabbiatura della superficie con particelle di ossido di alluminio
  • Superficie fresca del composito: Pulire la superficie con KATANA™ Cleaner (Kuraray Noritake Dental Inc.) o mordenzare con mordenzante all'acido fosforico.
  • Superficie in composito più vecchia di due settimane: Mordenzare con mordenzante all'acido fosforico.
  • Applicare l'adesivo universale (che contiene silano)
  • Applicare un nuovo strato di composito

 

 

RACCOMANDAZIONI CLINICHE

1. RIMANERE NEL COMPOSITO DURANTE LA PREPARAZIONE

Quando è necessario sostituire un vecchio restauro in composito, ad esempio perché il restauro esistente presenta una decolorazione o il paziente richiede una tonalità più luminosa, è possibile rimuovere solo una parte del composito e lasciare il resto in sede per salvare la struttura dentale sana sottostante. L'uso della luce UV consente di controllare con precisione la quantità di materiale rimosso e la quantità di materiale lasciato in sede. Alla luce UV, il composito è perfettamente visibile (Fig. 2). Di conseguenza, si può sostenere una rimozione della struttura altamente conservativa (Fig. 3).

 

Fig. 2. Controllo della rimozione della struttura con la luce UV, che rivela bene il vecchio composito.

 

Fig. 3. Preparazione del dente con strumenti rotanti.

 

2. AUMENTARE L'ADESIONE MEDIANTE SABBIATURA

Creare una superficie pulita e micro-ritentiva del composito, ideale per l'adesione: l'obiettivo è sabbiare l'area interessata del composito con particelle di ossido di alluminio (Fig. 4). La dimensione delle particelle che preferisco è di 27μm. Le particelle residue possono essere rimosse con acido ortofosforico al 37%, che deve essere risciacquato accuratamente prima di asciugare all'aria la superficie (Figg. 5a e 5b).

 

Fig. 4. Abrasione ad aria con particelle di ossido di alluminio da 27μm.

 

Fig. 5a. Mordenzatura con acido fosforico. I denti adiacenti sono protetti con nastro PTFE.

 

Fig. 5b. Risciacquo accurato per rimuovere il mordente dalla superficie.

 

3. UTILIZZARE UN ADESIVO UNIVERSALE CONTENENTE SILANO

In caso di adesione a un vecchio composito, si raccomanda la silanizzazione della superficie per aumentare la forza di adesione. Sulla dentina, un silano separato non mostra alcun effetto positivo. Pertanto, si raccomanda di applicare un silano separato solo sulla superficie del composito, un compito difficile in situazioni con una superficie composta da struttura dentale e composito. Poiché CLEARFIL™ Universal Bond Quick contiene silano, la fase di applicazione del silano separato può essere saltata, semplificando così la procedura (Figg. 6a e 6b).

 

Fig. 6a. Applicazione di CLEARFIL™ Universal Bond Quick sulla superficie preparata.

 

Fig. 6b. Evaporazione del solvente con un leggero flusso d'aria.

 

4. IN CASO DI DUBBIO, UTILIZZARE UN ADESIVO UNIVERSALE DURANTE LE PROCEDURE DI RIPARAZIONE.

Se rilevati durante il restauro, i difetti nello strato di composito o le bolle d'aria possono essere riparati o eliminati immediatamente. Finché lo strato di inibizione dell'ossigeno è ancora presente, è possibile applicare immediatamente un altro strato di composito senza alcuna operazione preliminare. Tuttavia, se la superficie è stata contaminata da saliva o sangue (Figg. 7a e 7b) o non è chiaro se stiamo incollando su dentina, smalto o composito, si può applicare CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Fig. 8). Sopra, viene applicato un nuovo strato di composito per ripristinare il difetto (Fig. 9).

 

Fig. 7a. Superficie del composito con un difetto vicino al margine e sangue che contamina l'area interessata.

 

Fig. 7b. Superficie del composito con un difetto vicino al margine dopo un accurato risciacquo e asciugatura.

 

Fig. 8. Applicazione dell'adesivo universale.

 

Fig. 9. Applicazione del materiale composito per ripristinare il difetto.

 

5. SE DISPONIBILE, POSIZIONARE UN INDICE IN SILICONE PER SEMPLIFICARE LA MODELLAZIONE ANATOMICA.

Se il difetto è piccolo, è possibile applicare direttamente il composito fluido e rimuovere gli eccessi (Fig. 10). L'ottenimento di una forma naturale e di una transizione omogenea tra vecchio e nuovo composito, tuttavia, è semplificato dall'uso di una mascherina o di una matrice in silicone (Fig. 11), che potrebbe essere ancora presente dalla procedura di restauro originale. Un possibile risultato di questo tipo di riparazione è mostrato nella Figura 12; entrambe le immagini sono state scattate prima della rifinitura e della lucidatura.

 

Fig. 10. Stesura del composito fluido e rimozione degli eccessi.

 

Fig. 11. Mascherina in silicone applicato sui denti, compreso il dente con il difetto.

 

Fig. 12. Risultato della procedura di iniezione fluida.

 

CONCLUSIONE

Eliminazione di bolle o difetti in un restauro appena realizzato, modifica del colore di un'otturazione esistente o correzione della forma dovuta a processi di usura: modificare i restauri in composito può essere facile, a patto che si utilizzino materiali e tecniche adeguati. Uno degli elementi chiave sulla strada del successo è la scelta di un sistema adesivo adeguato, preferibilmente un adesivo universale in flacone singolo come CLEARFIL™ Universal Bond Quick, che consente procedure semplificate e supporta risultati eccellenti. Rispettando i suggerimenti forniti, è possibile creare i risultati desiderati in modo poco invasivo e semplice, gettando le basi per un'estetica e una funzionalità durature.

 

Dentista:

DR. MICHAŁ JACZEWSKI

Michał Jaczewski si è laureato all'Università di Medicina di Breslavia nel 2006 e oggi gestisce il suo studio privato nella città di Legnica, in Polonia. È specializzato in odontoiatria minimamente invasiva e digitale ed è il fondatore della Scuola di Occlusione Biofunzionale. Qui tiene lezioni e workshop incentrati sul trattamento completo del paziente.

 

 

L’adesivo universale nelle diverse procedure di riparazione

Articolo del Dr. Michał Jaczewski

 

Quando si lavora con il composito, uno degli aspetti più importanti è la comprensione dei meccanismi di adesione. Scegliere il composito giusto è una cosa, ma scegliere un sistema di adesione adeguato e utilizzarlo correttamente è un aspetto altrettanto importante che influisce sulle prestazioni a lungo termine di un restauro diretto.

Esistono molti adesivi sul mercato: sistemi a due flaconi (primer e bond) ma anche a singolo flacone. Per chi cerca di scegliere l'adesivo ideale per un caso clinico specifico, il numero di prodotti disponibili può rappresentare una sfida. La tentazione di usarli tutti, in modi leggermente diversi, può comportare errori. Nel mio studio dentistico mi impegno a semplificare le procedure.

Per questo motivo ho iniziato a cercare un sistema di adesione che offrisse un senso di sicurezza in termini di adesione, ma anche di facilità d'uso in diverse situazioni cliniche. Ho optato per un adesivo di ottava generazione con le caratteristiche desiderate: CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Kuraray Noritake Dental Inc.). L'adesivo universale in un unico flacone è ideale per un'ampia varietà di procedure di adesione eseguite nello studio dentistico.

 

OTTIME PROPRIETÀ

CLEARFIL™ Universal Bond Quick può essere utilizzato nella tecnica di mordenzatura totale e selettiva dello smalto in combinazione con un gel mordenzante come K-ETCHANT Syringe (Kuraray Noritake Dental Inc.). È anche un adesivo automordenzante e, utilizzato in combinazione con il materiale da ricostruzione a polimerizzazione duale CLEARFIL™ DC CORE PLUS o con il cemento resinoso universale a polimerizzazione duale PANAVIA™ SA Cement Universal (entrambi Kuraray Noritake Dental Inc.), è anche la scelta ideale per la cementazione nel canale radicolare e per la cementazione di inlay o corone realizzati con una varietà di materiali da restauro diversi, dal metallo alla zirconia al disilicato di litio. L'efficienza delle procedure cliniche è supportata dalla Rapid Bond Technology incorporata, che elimina la necessità di frizionamenti prolungati o di attendere che l'adesivo penetri nel substrato e che il solvente evapori. Tra i componenti chiave di questa tecnologia vi sono i monomeri amidici idrofili, che consentono alla soluzione adesiva di penetrare in modo straordinariamente rapido nella dentina umida, oltre ad avere un'elevata capacità di polimerizzazione. Inoltre, nella formulazione è incluso il monomero originale MDP che, insieme ai monomeri amidici, garantisce un'elevata forza di adesione allo smalto e alla dentina, ottenibile con una semplice procedura di applicazione, asciugatura all'aria e fotopolimerizzazione.

Le proprietà descritte fanno di CLEARFIL™ Universal Bond Quick una delle soluzioni adesive più versatili e facili da usare nello studio dentistico. La sensibilità dell'operatore è bassa, così come la sensibilità della tecnica, poiché la procedura in tre fasi è sempre la stessa. I seguenti casi illustrano il suo utilizzo nel contesto di diverse procedure di riparazione.

 

RIPARAZIONE DI RESTAURI IN COMPOSITO

Uno dei principali vantaggi dell'utilizzo del composito come materiale da restauro risiede nel fatto che può essere modificato e riparato in qualsiasi momento. Indipendentemente dal fatto che si rilevi una bolla d'aria sulla superficie, che si debba regolare il colore, che si verifichi una frattura o che si debbano aggiungere materiali a seguito dell'usura, la modifica o la riparazione sono facilmente realizzabili senza dover sacrificare ulteriori quantità di struttura dentale sana. Quando una mascherina in silicone è stata prodotta per il trattamento iniziale ed è ancora disponibile, e l'operatore sa quale composito è stato utilizzato per il restauro originale, la tecnica di iniezione fluida può essere scelta come metodo particolarmente facile ed efficiente per riparare un restauro. Tuttavia, il protocollo consigliato è leggermente diverso a seconda dello stato della superficie del restauro.

 

CASO 1: PROCEDURA DI RIPARAZIONE IMMEDIATA

Quando un restauro è stato danneggiato o è comparsa una bolla d'aria durante l'iniezione di un composito fluido, la procedura è leggermente diversa. In questo caso, lo strato di inibizione dell'ossigeno è solitamente ancora presente sulla superficie del restauro. Pertanto, è possibile applicare semplicemente un'ulteriore porzione di composito (Figg. da 1a a 1d). Questa misura è possibile anche dopo la contaminazione della superficie del composito con acqua, saliva o sangue. È sufficiente sciacquare accuratamente la superficie e asciugarla prima di applicare la nuova porzione di composito. Per la massima sicurezza, è possibile utilizzare anche un adesivo universale.

 

Fig. 1a. Procedura di riparazione applicabile ai difetti di un restauro in composito quando lo strato di inibizione dell'ossigeno non è ancora stato rimosso: bolla d'aria rilevata nella regione interprossimale.

 

Fig. 1b. Applicazione di una nuova porzione di composito dopo il risciacquo e l'asciugatura. La superficie adiacente è protetta con un nastro di PTFE.

 

Fig. 1c. La mascherina in silicone riposizionata è stata utilizzata per dare al restauro la forma originariamente prevista.

 

Fig. 1d. Restauro finale.

 

CASO 2: PROCEDURA DI RIPARAZIONE DOPO LA LUCIDATURA

Se un difetto simile viene rilevato durante la rifinitura e la lucidatura, cioè quando lo strato di inibizione dell'ossigeno è già stato rimosso (Fig. 2), è strettamente necessario irruvidire la superficie. Con una preparazione smussata dell'area con la bolla d'aria, si creano le condizioni ottimali per un altro strato di composito che si integra bene con il materiale circostante (Fig. 3). Dopo la smussatura, la superficie deve essere sabbiata e pulita con KATANA™ Cleaner (Kuraray Noritake Dental Inc.) (Fig. 4a) o con acido ortofosforico al 37% (Fig. 4b). Dopo un accurato risciacquo e l'asciugatura, si può applicare un'ulteriore porzione di composito sulla superficie (Figg. da 5a a 5c). Se il difetto è di piccole dimensioni, si può applicare il composito anziché iniettarlo e riposizionare successivamente la mascherina in silicone.

 

Fig. 2. Vuoto sulla superficie, rilevato durante la finitura.

 

Fig. 3.  Vuoto rimosso e area smussata intorno al difetto.

 

Fig. 4a. Opzione 1: pulizia della superficie con KATANA™ Cleaner.

 

Fig. 4b. Opzione 2: mordenzatura con siringa K-ETCHANT.

 

Fig. 5a. Applicazione del composito (CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Low).

 

Fig. 5b. Riposizionamento della mascherina in silicone originale per ottenere la forma desiderata.

 

Fig. 5c. Restauro finale con una bella integrazione dei diversi strati di composito.

 

CASO 3: PROCEDURA DI RIPARAZIONE DOPO DUE O PIÙ SETTIMANE

Per i restauri danneggiati che sono rimasti in situ per più di due settimane, è necessario creare un'interfaccia composito-composito ideale mediante smussatura e irruvidimento della superficie. Un esempio perfetto è presentato nella Figura 6. La fase più importante per il successo della procedura è la preparazione adeguata della superficie del composito. Per gettare le basi di un forte legame tra il nuovo e il vecchio composito e per ottenere risultati estetici, è necessario creare uno smusso (Figg. 7a e 7b) per facilitare una transizione fluida tra i due strati. Una volta completato lo smusso, la superficie deve essere sabbiata con particelle di allumina di 27 μm (Fig. 8). Le fasi successive consigliate sono la mordenzatura del composito con acido ortofosforico al 37% (Fig. 9) e infine l'applicazione di CLEARFIL™ Universal Bond Quick (Fig. 10). Poiché l'adesivo universale contiene un agente di accoppiamento silano, non è necessaria un'applicazione separata di silano. Invece, il nuovo strato di composito può essere applicato immediatamente, ad esempio utilizzando la tecnica di iniezione fluida con una matrice esistente (Fig. 11).

 

Fig. 6. Restauro anteriore in composito fratturato che trae grande beneficio dalla riparazione - il composito rimanente è in ottimo stato per quanto riguarda il colore e la forma.

 

Fig. 7a. Smussatura con strumenti dedicati.

 

Fig. 7b.  Lo smusso ideale creato per garantire un'adesione forte e un'ottima integrazione ottica.

 

Fig. 8. Sabbiatura della superficie con particelle di allumina.

 

Fig. 9.  Mordenzatura con acido fosforico.

 

Fig. 10. Applicazione dell'adesivo universale.

 

Fig. 11. Composito applicato con la tecnica dell'iniezione fluida.

 

Fig. 12. Esito del trattamento.

 

CONCLUSIONE

I tre protocolli di riparazione descritti sono semplici e funzionano bene, a condizione che si crei un forte legame all'interfaccia composito-composito. Il modo in cui viene stabilito può essere leggermente diverso a seconda che lo strato di inibizione dell'ossigeno sia ancora presente o sia già stato rimosso. Utilizzando un adesivo universale come CLEARFIL™ Universal Bond Quick, la procedura è semplificata grazie all'eliminazione di fasi come l'applicazione separata del silano.

 

Dentista:

DR. MICHAŁ JACZEWSKI

 

Il Dr. Michał Jaczewski si è laureato all'Università di Medicina di Breslavia nel 2006 e oggi gestisce il suo studio privato nella città di Legnica, in Polonia. È specializzato in odontoiatria minimamente invasiva e digitale ed è il fondatore della Scuola di Occlusione Biofunzionale. Qui tiene lezioni e workshop incentrati sul trattamento completo del paziente.

 

Qualità e gestione dell’inventario nel laboratorio odontotecnico

IL DELICATO EQUILIBRIO TRA COSTI ED ESTETICA

Quando il titolare di un laboratorio cerca di ottenere risultati di alto livello utilizzando le moderne tecniche digitali, l'investimento iniziale nella tecnologia CAD/CAM è significativo, seguito da costi continui per articoli come strumenti di fresatura e grezzi. Questi costi possono essere ridotti scegliendo materiali universali e di alta qualità.

La zirconia è indubbiamente uno dei materiali più popolari sul mercato. Dal punto di vista delle scorte, tuttavia, i titolari dei laboratori si trovano spesso ad acquistare più dischi dello stesso colore e spessore. Il motivo è che devono soddisfare tutti i requisiti di resistenza ed estetica in diversi contesti, consentendo di coprire tutti i tipi di restauri e di ottenere risultati ottimali per i pazienti.

 

SOLUZIONE UNIVERSALE PER I LABORATORI ODONTOTECNICI

Noi di Kuraray Noritake Dental Inc. siamo orgogliosi non solo di aver sviluppato la prima zirconia multistrato, KATANA™ Zirconia ML, ma anche del nostro impegno a fornire materiali della massima qualità possibile.

KATANA™ Zirconia YML, l'ultimo nato della linea KATANA™ Zirconia, esemplifica questa dedizione e offre un'applicabilità universale. La caratteristica universale si basa sul fatto che il disco KATANA™ Zirconia YML non solo offre una gradazione di colore, ma anche un'impressionante resistenza alla flessione e una gradazione di traslucenza, con valori massimi rispettivamente di 1.100 MPa e 49% di traslucenza.

 

 

 

 

PRODUZIONE INTERNA PER UN DISCO IN ZIRCONIA DI ALTA QUALITÀ

Come tutti i dischi della nostra gamma di zirconia, KATANA™ Zirconia YML inizia il suo viaggio verso il laboratorio odontotecnico nel nostro impianto produttivo in Giappone, dove la polvere di zirconia grezza viene sottoposta a uno speciale processo di trattamento prima dell'aggiunta dei componenti essenziali.

Una volta che il materiale è stato sottoposto a questa accurata fase iniziale, passa alla fase di pressatura e pre-sinterizzazione per formare il disco. Ogni dettaglio è attentamente calcolato, gestito e controllato. Questa fase del processo richiede diversi giorni, sottolineando il nostro obiettivo di ottenere il prodotto più estetico possibile.

 

PROGRAMMA DI SINTERIZZAZIONE AD ALTA VELOCITÀ: 54 MINUTI

L'esclusiva formulazione della polvere e il processo di raffinazione, nonché la tecnica di pressatura e pre-sinterizzazione, sono la chiave per consentire ai nostri clienti di realizzare restauri di ponti fino a tre elementi senza alcun compromesso in termini di estetica o proprietà meccaniche, utilizzando il processo di sinterizzazione ad alta velocità* di 54 minuti.

 

 

Questo processo di produzione lungo e di alta qualità dà origine a un materiale eccezionalmente denso che, una volta sinterizzato, permette di ottenere un restauro finale ad alta resistenza ed estetica.

 

CONTRAZIONE DI ALTA PRECISIONE E VALORI CTE STABILI PER UN ADATTAMENTO ECCEZIONALE

L'eccezionale stabilità alla deformazione durante la procedura di sinterizzazione contribuisce alla stabilità durante il processo di sinterizzazione finale nel laboratorio odontotecnico, garantendo un adattamento eccezionale di ponti e altri restauri a lunga estensione.

 

 

 

STRUTTURA MULTISTRATO E FACILITÀ DI POSIZIONAMENTO DEI RESTAURI NEL DISCO

Per migliorare le qualità estetiche, tutti i dischi KATANA™ Zirconia YML sono progettati utilizzando rapporti piuttosto che misure fisse dei diversi strati della struttura multistrato. Ciò significa che, indipendentemente dallo spessore del disco, c'è sempre un rapporto costante del 35% di materia prima che costituisce la zona di smalto traslucente. Di conseguenza, i dischi di altezza maggiore, utilizzati in genere per la produzione di restauri più grandi, offriranno sempre spazio sufficiente nella zona dello smalto, mentre i dischi di altezza minore sono ottimizzati per restauri più piccoli.

 

 

 

ALL-IN-ONE: UN SOLO DISCO PER TUTTE LE INDICAZIONI

Queste qualità del materiale consentono ai laboratori odontotecnici di realizzare un'ampia gamma di restauri. Il materiale è adatto per realizzare corone singole e strutture full-arch, per design full-contour e strutture convenzionali, utilizzando un unico materiale senza compromettere l'estetica: KATANA™ Zirconia YML. Per la finitura, offriamo un portafoglio ben allineato di soluzioni progettate per la colorazione esterna, la micro-stratificazione e la stratificazione completa.

 

ESPLORA KATANA™ Zirconia YML

Visita il nostro sito web per scoprire di più su KATANA™ Zirconia YML. Troverete materiali utili come brochure,  manuale tecnico e linee guida per l’uso.

 

 

*Il materiale viene rimosso dal forno a 800°C. È necessario un forno con un programma di cottura KATANA™ Zirconia YML configurabile.

 

Intervista a tre voci sulla zirconia

Presentata da Kuraray Noritake Dental Inc.

 

Zirconia multistrato a traslucenza elevata, sviluppata in Giappone utilizzando un materiale e una tecnologia produttiva brevettati.

 

STATO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE DEI RESTAURI IN ZIRCONIA

Abbiamo chiesto al Prof. Markus B. Blatz dell'Università della Pennsylvania, USA, ad Aki Yoshida (Gnathos Dental Studio) e a Naoki Hayashi (Ultimate Styles Dental Laboratory), entrambi odontotecnici che svolgono la propria attività negli Stati Uniti e istruttori internazionali per Kuraray Noritake Dental Inc., di esprimere la loro opinione sui restauri in zirconia e sulle loro prospettive per il futuro.

 

CON LO SVILUPPO DELLA ZIRCONIA, IL TRATTAMENTO PROTESICO  DI RIFERIMENTO È PASSATO DALLA METALLO-CERAMICA1 ALLA ZIRCONIA-CERAMICA2. COSA È CAMBIATO  CON L'INTRODUZIONE DELLA ZIRCONIA?

 

Blatz: Il mentore del mio primo dottorato in materiali dentali faceva parte del gruppo che ha sviluppato il disilicato di litio e l'allumina infiltrata con vetro, e di conseguenza ho avuto l’opportunità di seguire da vicino e personalmente l'evoluzione dei materiali ceramici dentali, tra cui la zirconia, che è l'oggetto di questa presentazione.

All’inizio la zirconia era bianca, opaca e non possedeva le qualità estetiche odierne. Tuttavia, non c'è dubbio che le ceramiche a base di ossido di zirconio fossero già allora molto più estetiche della metallo-ceramica. Allo stesso tempo, però, si sentiva spesso dire che i restauri in ceramica di zirconia a doppio strato erano problematici e questo ha suscitato un vivace dibattito. Noi abbiamo condotto un’ampia ricerca, in collaborazione con un laboratorio di Boston, confrontando più di 1.000 corone posteriori in metallo-ceramica con 1.100 corone posteriori in zirconia-ceramica, e non abbiamo riscontrato alcuna differenza nei tassi di scheggiatura o di frattura a distanza di circa sette anni. Questa ricerca dimostra quindi che la ceramica bi-stratificata a base di zirconia è sicura se utilizzata con materiali di rivestimento adeguati e protocolli di sinterizzazione e raffreddamento appropriati. Il fatto che la zirconia oggi si sia così diffusamente affermata rappresenta un cambiamento importante per l'odontoiatria in generale.

Yoshida: Anche io sono passato dalla metallo-ceramica alla zirconia, e ora non uso più il metallo. In passato il rivestimento e la fusione del metallo, la verifica al microscopio e la fase di adattamento finale richiedevano una notevole dispendio di tempo e di energia. Inoltre, considerato il recente aumento dei prezzi del metallo, l’uso della zirconia è diventato più conveniente anche sotto il profilo economico. Tra l’altro, io sono allergico al metallo e ogni protesi mi provoca un’eruzione cutanea. Di conseguenza, il passaggio alla ceramica su zirconia come metodo protesico di riferimento rappresenta per me un cambiamento più che benvenuto. Senza dire che l'uso della zirconia ha migliorato anche il risultato estetico. La traslucenza della zirconia costituisce in effetti il maggiore vantaggio rispetto al metallo.

 

Hayashi: Sì, sono d’accordo. Il grande vantaggio della zirconia è che se l'abutment non presenta forti discromie, non è più necessario trattarlo con un opaco. Quando si fabbricavano le corone in metallo-ceramica, non era facile controllare il riflesso della luce dal dente trattato. In aggiunta al vantaggio estetico, lo spazio protesico può essere più sottile rispetto alla metallo-ceramica.

 

1. Metallo-ceramica: Protesi costituita da una struttura metallica rivestita da ceramica.
2. Zirconia-ceramica: Protesi costituita da una struttura in zirconia rivestiti da ceramica.

 

IL 2023 HA SEGNATO IL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA PRIMA ZIRCONIA MULTISTRATO,  KATANA™ ZIRCONIA ML. DA ALLORA, IN CHE MODO RITENETE CHE LA ZIRCONIA MULTISTRATO AD ALTA TRASLUCENZA ABBIA RIVOLUZIONATO LA FABBRICAZIONE DI MANUFATTI PROTESICI?

 

Yoshida: Io ritengo che la possibilità di estendere la struttura in zirconia fino alla superficie occlusale e al margine incisale rappresenti il principale vantaggio dell'utilizzo della zirconia multistrato a traslucenza elevata, in quanto ci consente di realizzare corone estetiche e resistenti al tempo stesso, anche per i pazienti che presentano parafunzioni. Personalmente ho anche realizzato un ponte Maryland in zirconia, utilizzando zirconia multistrato ad alta traslucenza, che sta funzionando molto bene. In alcuni casi la zirconia non può essere utilizzata, ma è comunque una gran cosa disporre di una maggiore gamma di opzioni tra cui scegliere.

 

Blatz: Molti hanno ancora l'impressione che l'ossido di zirconio non aderisca perfettamente alla struttura del dente, ma in realtà per l’adesione della zirconia alla struttura dentale si possono utilizzare cementi resinosi, dopo avere eseguito un pretrattamento adeguato. Studi clinici sui ponti in zirconia cementati con resina hanno evidenziato un successo molto elevato, anche a distanza di 10 o 15 anni. Attualmente, per la zirconia molto sottile ad altissima traslucenza si raccomanda l’utilizzo della resina, anziché del cemento. Tuttavia, si dovrebbe specificare che questo metodo presuppone la conoscenza, da parte dell'odontoiatra come dell'odontotecnico, della corretta tecnica per la cementazione adesiva della zirconia.

Inoltre, la zirconia multistrato di Kuraray Noritake Dental ha rivoluzionato la zirconia monolitica che non richiede la necessità di ceramica da rivestimento, ma questo ha comportato anche la necessità per gli odontotecnici di adottare un approccio diverso: anziché fabbricare il restauro come si faceva con la ceramica da rivestimento, con la zirconia monolitica le caratterizzazioni estetiche vengono create sulla superficie esterna caso per caso.

 

6 corone monolitiche su denti mascellari anteriori (Markus B. Blatz)

 

 

Fig. 1a e b: Valutazione iniziale.

 

Fig. 1c: Simulazione del risultato protesico finale.

 

Fig. 1d: Protesi completata sul modello (corona monolitica in KATANA™ Zirconia STML).

 

 

Fig. 1e e f: Restauro definitivo (Dr. Julian Conejo e Sean Han, CDT).

 

Due casi di ponte Maryland con faccette laminari e sovrastruttura implantare con corona singola su canino mandibolare (Aki Yoshida)

 

 

Fig. 2a e b: Caso #1: Difetto congenito su incisivo laterale restaurato con ponte Maryland. Dato che la larghezza prossimale e quella distale del difetto erano maggiori di quelle dell'incisivo centrale, è stata realizzata una faccetta no-prep sull'incisivo centrale per ristabilire le giuste proporzioni. Per il ponte Maryland è stata utilizzata KATANA™ Zirconia STML. Si noti l'armonia tra la struttura in zirconia, estesa fino al margine incisale, e la trasparenza delle faccette laminari in Super Porcelain EX-3™ sugli incisivi centrali. Questo caso dimostra la capacità della zirconia di coniugare resistenza ed estetica.

 

 

 

Fig. 3a a c: Caso #2: Restauro di un canino mandibolare mediante corona avvitata su impianto. La struttura in zirconia che si estende da tutto il lato linguale fino al margine incisale previene la possibile frattura della ceramica ai bordi del foro di accesso della vite e nelle guide canine. KATANA™ Zirconia STML assicura una trasparenza naturale anche in caso di esposizione della zirconia in corrispondenza del margine incisale.

 

Ponte su impianto su quattro elementi anteriori nel mascellare superiore (Naoki Hayashi)

 

 

 

 

 

 

Fig. 4a a f: Quattro denti anteriori restaurati mediante ponte su impianti posizionati nei due quadranti superiori. Come pilastri sono stati utilizzati gli impianti inseriti al posto degli incisivi laterali e come elementi intermedi quelli inseriti al posto degli incisivi centrali. Il versante linguale è stato interamente rivestito in zirconia mentre su quello labiale è stata eseguita una leggerissima stratificazione con CERABIEN™ ZR.

 

Hayashi: In effetti, la zirconia multistrato ad elevata traslucenza ha ampliato le possibilità di utilizzo delle corone monolitiche. Per i pazienti con forze occlusali elevate, le corone monolitiche costituiscono una buona scelta dal punto di vista della resistenza, e l'uso della zirconia multistrato ad alta traslucenza consente di ottenere un buon livello di estetica anche con le corone monolitiche, come conferma la soddisfazione di diversi pazienti. Tuttavia, quanto meno allo stato attuale, noi riteniamo che se il paziente e l’odontoiatra desiderano un risultato del massimo livello estetico, è necessario un build-up in ceramica e le corone monolitiche sono solo un'opzione possibile.

 

Blatz: La varietà di opzioni disponibili rappresenta l’autentico vantaggio della zirconia, che consente al dentista e all'odontotecnico di collaborare tra loro per ottenere il miglior risultato possibile per il paziente.

 

Yoshida: A proposito di opzioni: la zirconia di Kuraray Noritake Dental offre l’opportunità di una sinterizzazione in tempi ridotti (all’incirca 90 minuti), in aggiunta al normale tempo di sinterizzazione (7 ore) utilizzando una materia prima a base di zirconio e un metodo di lavorazione messi a punto da Kuraray Noritake Dental, e questo può rappresentare un vantaggio in caso di restauri immediati, rifacimenti di restauri o di altre situazioni impreviste.

 


PER CONCLUDERE, AVETE UN MESSAGGIO PER LA NUOVA GENERAZIONE DI DENTISTI E ODONTOTECNICI?

Blatz: Io vorrei esortare i miei studenti e i miei colleghi a fare sempre del loro meglio. Un tale atteggiamento porta a buoni risultati, rende felici e fa sentire soddisfatti della propria vita. Alcune persone puntano solo ad arricchirsi, ma accumulare ricchezza non equivale mai a trovare la felicità. Il secondo suggerimento è quello di mantenere la mente aperta. Oggi i social media ci inondano di informazioni.

Alcune di queste informazioni sono realmente stimolanti e utilissime, ma molte sono del tutto infondate. D'altra parte, c'è chi crede che si debba fare tutto ciò che un leader dice di fare. A queste persone vorrei dire "Accertatevi che le informazioni provengano da fonti affidabili, e poi scegliete da soli quelle che ritenete realmente valide ". L'odontoiatria sta cambiando, quindi manteniamo una mentalità aperta. La cosa più importante è che il paziente sia soddisfatto dei risultati.

 

Hayashi: Io vorrei che la generazione futura imparasse di più sulla morfologia, sull'occlusione e sull'adattamento. Il colore è sicuramente la sostanza della qualità del manufatto protesico finale, ma prima di imparare il colore dobbiamo conoscere la morfologia del dente, l'occlusione e l'adattamento. L’obiettivo di tutti noi è creare una protesi che funzioni correttamente e a lungo termine nella bocca del paziente. In futuro ci saranno nuove tecnologie e materiali, ma la loro essenza non cambierà mai. Io mi auguro che ricordiate sempre quello che è davvero importante per la vostra pratica clinica. Per questo è indispensabile possedere una buona conoscenza di fondo dell'anatomia e della funzione.

 

Yoshida: Nuove tecnologie e nuovi materiali continueranno a emergere, ma i denti degli esseri umani non cambieranno. La cosa più importante è fornire al paziente il miglior trattamento possibile. Io mi auguro che possiate accumulare queste esperienze e che, quando arriverete alla fine della vostra vita, possiate dirvi felici di aver scelto questa professione.

 

Vi ringraziamo molto per l’interessantissima conversazione di oggi.

 

Fonte: QDT Vol.49/2024 April 
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Professionisti:

Prof. Dr. Markus B. Blatz

University of Pennsylvania
School of Dental Medicine
240 S 40th St, Philadelphia,
PA 19104, USA

Aki Yoshida, RDT

Gnathos Dental Studio
56 Colpitts Rd, Weston,
MA 02493, USA

Naoki Hayashi, RDT

Ultimate Styles
Dental Laboratory
23 Mauchly Suite 111, Irvine,
CA 92618, USA