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Tecniche e tecnologie dei materiali per la ricostruzione conservativa nel settore posteriore

Caso clinico realizzato dal Dr. Manuel Tinto

Il restauro diretto dei denti posteriori oggi privilegia tecniche minimamente invasive, volte a preservare la struttura dentale sana. In questo contesto, i materiali universali permettono di ottimizzare i tempi clinici e ottenere risultati estetici e funzionali di qualità.
Questo caso illustra l’uso combinato di Caries Detector, CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2, CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal Low e Super Low e CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal per il trattamento di due lesioni interprossimali su 1.5 e 1.6 (Fig. 1).

 

Fig. 1: Foto pre-operatoria.

Fig. 2: Applicazione di Caries Detector. Fig. 3: Il colore è tanto più intenso quanto più il tessuto è cariato.


Per guidare la rimozione selettiva della dentina cariata, si utilizza Caries Detector, che distingue visivamente tra dentina infetta e affetta (Fig. 2, 3). L’escavazione avviene a secco, a bassi giri, con fresa Cera-
Bur fino a completa rimozione del colorante, ottenendo una cavità detersa e non geometrica (Fig. 4).

Fig. 4: Cavità rifinite e deterse Fig. 5: Matrici in sede e cuneo a doppia punta (Quad Matrix) per migliorare il sigillo cervicale su entrambe le matrici.

 

Fig. 6: Anello Quad Matrix in sede.


Si applica quindi CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2 (Fig. 7), adesivo universale con film sottile e ottima bagnabilità, particolarmente adatto in presenza di sottosquadri. L’autore predilige l’approccio self-etch con mordenzatura selettiva dello smalto per 15 secondi.
Sul fondo cavitario si posiziona CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal Low (Fig. 8) per uniformare le irregolarità, seguito dalla ricostruzione delle pareti interprossimali con CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal in pasta. La sistematica Quad Matrix consente di modellare entrambe le pareti simultaneamente.

Fig. 7: Applicazione di CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2 previa mordenzatura selettiva
dello smalto (15 s).
Fig. 8: Posizionamento di CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal (U) Low come liner cavitario.


La cavità di I classe viene completata stratificando due materiali:
CLEARFIL MAJESTY™ ES Flow Universal (UD) Super Low per le zone profonde e difficili da raggiungere, simulando la dentina. 
CLEARFIL MAJESTY™ ES-2 Universal per lo strato finale, grazie a maneggevolezza, resistenza ed estetica. La tonalità universale si integra perfettamente (Fig. 9, 10, 11).

Fig. 9: Restauri realizzati con una combinazione di composito fluido e composito
in pasta (vedi testo).
Fig. 10: Restauri ultimati rifiniti e lucidati sotto diga.

 

Fig. 11: Restauri ultimati dopo check occlusale.

 

Considerazioni finali

Caries Detector consente una rimozione selettiva della dentina infetta, preservando la struttura sana. CLEARFIL™ Universal Bond Quick 2 garantisce penetrazione ottimale anche in cavità complesse. L’abbinamento dei materiali CLEARFIL MAJESTY™ offre riempimento preciso, estetica naturale e durabilità. L’uso di materiali universali consente di semplificare il protocollo clinico, ottenendo restauri predicibili, minimamente invasivi e durevoli nel tempo.

 

Autore:

Dr. Manuel Tinto

Nel 2019 ha conseguito la Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria con una tesi sulla chirurgia implantare guidata presso la Scuola di Medicina e Chirurgia di Milano-Bicocca.

Nel 2019 ha concluso il Post-Graduate “Problem Solving in Parodontologia” presso l’Università di Ferrara.

Nel 2021 ha completato il Post-Graduate in “Chirurgia estetica ricostruttiva parodontale e peri-implantare” presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.

Nella quotidianità si dedica all’odontoiatria restaurativa, alla protesi adesiva, alla parodontologia e al trattamento dei disordini temporo-mandibolari.