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Single Shade Concept nei restauri diretti dei settori posteriori

Caso clinico realizzato dal Dr. Salvatore Scolavino

 

L’evoluzione dei moderni compositi, attraverso un’accurata selezione dei filler, ha consentito la produzione di masse ad alta diffusione della luce che, grazie ad un biomimetismo molto naturale, hanno sdoganato il Single Shade Concept (SSC), cioè l’utilizzo di una singola massa di composito al fine di restituire la funzione e l’estetica compromesse dalla perdita di sostanza dentale secondaria ad un processo carioso. La difficoltà nella selezione delle masse di dentina e smalto, la complessità nel calibrarne gli spessori per mediare una desaturazione otticamente favorevole all’integrazione del restauro, sembrerebbero problematiche finalmente superate. Tutto ciò si traduce in un considerevole risparmio di tempo alla poltrona ed in un’elevata predicibilità di successo clinico in termini estetici. Perché un materiale composito possa assecondare il SSC, è necessario che abbia un’opacità media, cioè si presenti “tendenzialmente” traslucente. Il passaggio della luce attraverso i sistemi compositi dotati di questa proprietà ottica, ne consentirebbe un assorbimento del colore dal substrato dentale naturale con conseguente effetto biomimetico.

Il caso clinico che segue mostra l’elevata predicibilità in termini di integrazione estetica ottenibili mediante il SSC proposto con il sistema composito CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal.


Descrizione del caso clinico

La paziente, femmina di anni 30, si è recata a visita per controllo di routine durante il quale le sono state diagnosticate delle infiltrazioni marginali sui restauri in composito dei molari 2.6 e 2.7 (Fig. 1).
Una volta posizionata la diga di gomma (Fig. 2), è stata eseguita la rimozione dei precedenti restauri in composito impiegando una fresa multilama a pallina che consente di avere un taglio selettivo per il composito e per il tessuto compromesso da carie. L’estensione della cavità è stata eseguita mediante una fresa diamantata anello rosso di forma tronco-conica con angolo smusso.



Ultimata la preparazione cavitaria (Fig. 3), è stato eseguita una detersione dei substrati mediante l’impiego di biossido di alluminio 50 micron. Previa mordenzatura selettiva dello smalto (K-Etchant Kuraray Noritake) (Fig. 4), la procedura adesiva è stata eseguita con l’adesivo CLEARFIL SE Bond 2 Kuraray Noritake.



Una volta eseguita la mordenzatura (Fig. 5), è stato applicato il primer (Fig. 6) eseguendo un active rubbing per 40”, quindi è stato soffiato adeguatamente per poi applicare il bond mediante le stesse procedure (Fig. 7). Le eccedenze di adesivo sono state soffiate, si è atteso qualche secondo per ottenere l’evaporazione del solvente e si è effettuato un irraggiamento per 40” per consentire la corretta polimerizzazione (Fig. 8).


Come ultima fase della procedura adesiva si è applicato uno strato di circa 1 mm di composito fluido colore A3 (CLEARFIL MAJESTY ES Flow Super Low) (Figg. 9-10) per poi passare alla fase di modellazione del composito (CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal) mediante la tecnica Cusp by Cusp (Figg. 11-12).




Una volta completata la modellazione, con lo scopo di migliorare l’integrazione dei resaturi, è stato eseguito lo staining selettivo dei solchi (Fig. 13) impiegando il colore Dark Brown del sistema Chroma Zone Kuraray Noritake.
Per la procedura di finishing (Fig. 14) sono state impiegate una fresa multilama a pallina e una fresa di Arkansas a fiamma, mentre per il polishing (Fig. 15) è stato impiegato il sistema Twist DIA for Composite Kuraray Noritake.
Dopo rimozione della diga di gomma, prima di congedare la paziente, è stato eseguito il controllo occlusale (Fig. 16) e la successiva lucidatura delle superfici ritoccate.



L’integrazione dei restauri a 30 giorni soddisfa pienamente le aspettative cliniche (Figg. 17-18-19-20).



 

 

DR. SALVATORE SCOLAVINO

Laurea con lode presso la Federico II di Napoli.
Socio Attivo AIC (Accademia Italiana di Conservativa e Restaurativa).
Socio Attivo SIDOC (Società Italiana di Odontoiatria Conservativa).
Socio Attivo IAED (Italian Academy of Esthetic Dentistry).
Fondatore di We Restore (www.werestore.it).
Libero professionista in Nola (NA).
Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Relatore a congressi nazionali ed internazionali.
Tiene corsi privati in materia di restauri adesivi diretti ed indiretti.
Autore del libro: “Restauri Diretti Nei Settori Posteriori” e “Restauri Diretti Nei Settori Anteriori” Ed. Quintessence Publishing.