Identificazione

Il contenuto del sito www.kuraraynoritake.eu/it è riservato agli operatori sanitari e riporta informazioni sui prodotti che possono creare situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza del paziente se non correttamente lette, comprese ed applicate da un professionista.

In ottemperanza con quanto previsto dalla normativa vigente, dichiaro quindi, sotto la mia responsabilità, di essere un professionista del settore odontoiatrico e/o odontotecnico e di essere pertanto autorizzato a prendere visione del contenuto presente in questo sito internet

Restauro adesivo diretto in composito come soluzione all’inclinazione mesiale di un 3.7 con CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal

Caso clinico realizzato dal Dr. Salvatore Scolavino

 

L’inclinazione mesiale di un elemento dentale latero-posteriore è causa di interazioni occlusali non corrette e di rapporti anatomici prossimali che possono favorire la ritenzione della placca e la formazione di processi cariosi di classe II. La correzione anatomica della corona clinica eseguita con un restauro adesivo diretto, si pone il fine di ripristinare il corretto rapporto inter-prossimale tra gli elementi dentali in oggetto e di ristabilire il contatto in occlusione della cresta marginale.

 

Descrizione del caso

Il caso clinico in esame è riferito ad un paziente maschio di anni 30 che nel quadrante 3 presentava restauri diretti in composito degli elementi dentali 3.6 e 3.7 privi di una morfologia occlusale (Fig. 1). Il secondo molare, inclinato mesialmente verso il primo molare (Figg. 2 e 3), presentava rapporti occlusali non corretti ed una posizione apicale della cresta marginale mesiale con formazione di uno scalino ritentivo per la placca. Per confermare l’ipotesi di rapporto occlusale non corretto, i contatti occlusali sono stati registrati con carta articolare (Fig. 4). La distribuzione dei contatti occlusali appariva irregolare e prevalentemente localizzata in area buccale.

 

Fig. 1. Immagine pre-operatoria del caso clinico

 

Fig. 2. Vista laterale che mostra l'inclinazione mesiale del secondo molare.

 

Fig. 3. La radiografia pre-operatoria mostra l'inclinazione mesiale del secondo molare.

 

Fig. 4. Controllo dei contatti in occlusione prima di esguire la terapia ricostruttiva.

 

Pianificazione della terapia

Sebbene il trattamento ortodontico sia stato proposto come terapia di prima scelta con il fine di correggere la posizione del 3.7, la contrarietà del paziente è stata motivo di orientamento per una opzione di trattamento secondaria che ha trovato concretezza nella sostituzione dei restauri in composito. Nello specifico, il 3.7 è stato trattato come se la cresta marginale fosse il gradino cervicale di una cavità di classe II, così da aumentare l'altezza della cresta marginale mesiale, migliorare i rapporti occlusali, e correggere al tempo stesso l’area di contatto prossimale.

 

Misure preliminari

Una volta posizionata la diga di gomma (Fig. 5), i restauri in composito sono stati rimossi e le cavità sono state preparate e rifinite (Fig. 6-7). E’ stata montata una matrice sezionale a convessità multipla stabilizzata con un cuneo di legno ed il posizionamento di un anello separatore (Fig. 8).

 

Fig. 5. Isolamento del campo operatorio. Mediante il posizionamento di un cuneo di legno si esegue il wedging del secondo molare per semplificare il successivo posizionamento della matrice sezionale.

 

Fig. 6. Una fase della preparazione cavitaria.

 

Fig. 7. Le preparazioni cavitarie appena ultimate.

 

Fig. 8. Una volta ultimate le preparazioni, si procede con il posizionamento della matrice sezionale, si cambia il cuneo di legno preferendone uno di dimensioni maggiori e si posiziona l'anello separatore.

 

Procedura adesiva

La mordenzatura selettiva dello smalto (K-ETCHANT GEL, Kuraray Noritake Dental Inc.) (Fig. 9) lasciava un aspetto bianco gessoso delle superfici di adesione dello smalto pronte per le procedure adesive (Fig. 10). L'adesione è stata eseguita con CLEARFIL SE BOND 2 (Kuraray Noritake Dental; Fig. 11). Nella prima fase, il primer del sistema è stato applicato e frizionato attivamente sulla superficie per 40 secondi; le eccedenze sono state rimosse con soffio di aria mediante la siringa aria-acqua del riunito. L’applicazione dell'adesivo è stata eseguita utilizzando la stessa procedura, e dopo aver atteso 10 secondi per ottenere la completa evaporazione del solvente, il bond è stato irraggiato per 60 secondi al fine di garantire una corretta polimerizzazione. Il pavimento della cavità è stato quindi coperto con uno strato di circa 0,5/1 mm di spessore di composito fluido (CLEARFIL MAJESTY ES FLOW SUPER LOW A3, Kuraray Noritake Dental).

 

 

Fig. 9. Fase di mordenzatura selettiva dello smalto.

 

Fig. 10. Aspetto bianco gessoso delle superfici di smalto condizionate mediante mordenzatura acida.

 

Fig. 11. Aspetto dei substrati dopo aver eseguito le procedure adesive.

 

Procedura di restauro

La centripetal build-up technique (CBT)1 è stata eseguita col fine di convertire la pseudo-cavità di classe II in classe I, elevando la cresta marginale mesiale del 3.7, portandola ad eguale altezza della cresta marginale distale del 3.6 (Fig. 12). In generale, la valutazione dei dettagli anatomici degli elementi dentali contigui e dell'antagonista è molto utile per eseguire una corretta modellazione dell’anatomia occlusale riducendo al minimo i ritocchi in fase post-operatoria. I restauri sono stati eseguiti con il composito CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal (Kuraray Noritake Dental) nel colore U per i posteriori, usando la tecnica Cusp by Cusp (Figg. 13-15). Seguendo le informazioni dei residui anatomici cuspali e l'orientamento dei solchi, è stata riprodotta un'anatomia occlusale ideale. Per impostare la procedura di modellazione in ampie cavità, la tecnica di modellazione simultanea2 può essere un’opzione; con questa tecnica, le cuspidi vengono modellate simultaneamente con incrementi di composito che restano separati fino alla fotopolimerizzazione.

 

Fig. 12. La parete prossimale del 3.7 appena ricostruita mediante CBT.

 

Fig. 13. Fase di build-up occlusale. Gli incrementi vengono effettuati con apporti di piccole dimensioni per contrastare gli effetti della contrazione da polimerizzazione.

 

Fig. 14. Modellazione anatomica occlusale del 3.7 ultimata mediante tecnica Cusp by Cusp.

 

Fig. 15. I restauri appena ultimati.

 

Per migliorare l’integrazione dei restauri, è stato applicato dello stain brown (Dark Brown, CHROMA ZONE COLOR STAIN, Kuraray Noritake Dental) nei solchi. Per la finitura sono state utilizzate una fresa multilama a pallina e una pietra abrasiva Arkansas Flame. La lucidatura finale è stata eseguita con il sistema TWIST DIA (EVE). L’immagine del risultato nell’immediato post-operatorio è mostrata nella Figura 16. Il paziente è stato congedato dopo la rimozione della diga di gomma, il controllo dell'occlusione statica e dinamica, e l'esecuzione di una radiografia di controllo (Fig. 17). A seguito della reidratazione dei tessuti (Fig. 18), trascorso un mese, il paziente è stato richiamato per una visita di controllo in cui l’integrazione morfologica e cromatica dei restauri appariva soddisfacente.

 

Fig. 16. Dopo l'applicazione dello stain brown, si esegue la fase finishing&polishing.

 

Fig. 17. Controllo radiografico post-operatorio.

 

RISULTATO FINALE

 

Fig. 18. Controllo a distanza di 30 giorni.

 

Conclusione

Il caso clinico dimostra come mediante una corretta applicazione delle tecniche di ricostruzione diretta in composito sia possibile ristabilire una corretta relazione occlusale e correggere piccole anomalie di posizione. La corretta modellazione occlusale deve essere eseguita usando come reperi anatomici le informazioni rilevabili dai residui delle creste perimetrali e dagli elementi dentali contigui agli elementi dentali da restaurare.
La longevità dei restauri dipenderà anche da una corretta esecuzione delle procedure di finishing&polishing. L'uso combinato delle tecniche di restauro presentate con materiali innovativi come CLEARFIL MAJESTY ES-2 Universal renderà le procedure più semplici, riproducibili e altamente performanti.

 

Riferimenti

1. Bichacho N. Il build-up centripeto per restauri posteriori in resina composita. Pract Periodontics Aesthet Dent. 1994 Apr;6(3):17-23.
2. Scolavino S, Paolone G, Orsini G, Devoto W, Putignano A. La tecnica di modellazione simultanea: la chiusura dei gap posteriori. Int J Esthet Dent. 2016 Spring;11(1):58-81.

 

Dentista:

DR. SALVATORE SCOLAVINO

 

Laureato con lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l'Università Federico II di Napoli. Si occupa di restauri adesivi estetici diretti ed indiretti, anteriori e posteriori. La sua attenzione è rivolta in particolare alla conservativa, all'endodonzia e alla protesi. È socio attivo di prestigiose accademie e società scientifiche: AIC - Accademia Italiana di Conservativa, IAED - Accademia Italiana di Odontoiatria Estetica. Dal 2004 ha uno studio privato in Nola (NA), Italia.
E’ uno dei fondatori dell’educational werestoreit.it. Autore dei libri pubblicati da Quintessence Publishing "Restauri diretti nei settori posteriori" e "Restauri diretti nei settori anteriori", è autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e coautore del libro Odontoiatria
restaurativa estetica (AIC). Relatore a corsi e conferenze in Italia e all'estero.